LAS VEGAS – Un mercato che entro il 2025 arriverà a 35 miliardi di dollari nel segmento software e 45 miliardi di dollari nell’ambito dell’hardware. È il mondo della realtà virtuale e della realtà aumentata quella presentata sul palco della seconda giornata del DellEMCWorld 2017 dal Chief Marketing Officer di Dell, Jeremy Burton. Un’area che rientra a tutti gli effetti nel grande ‘cappello’ dell’IoT, dell’internet delle cose che porta l’intelligenza negli oggetti, semplifica la vita degli utenti, fa vivere nuove esperienze utente ai consumatori ma, al tempo stesso, ridefinisce modelli operativi e di business. Gli esempi pratici si susseguono sul palco di Las Vegas, da Nike, che sfrutta la realtà aumentata per disegnare in modo del tutto nuovo scarpe e abbigliamento (applicando le tecnologie per verificare come saranno indossati dalle persone già mentre le si disegna), a Daqri, azienda che ha sviluppato elmetti interattivi che mediante la realtà aumentata consentono agli utenti di accedere ad informazioni in real-time, ad esempio per fare manutenzione nell’ambito industriale, manifatturiero, energetico, ecc. L’idea di fondo è “aumentare le capacità e le abilità umane attraverso la realtà aumentata e virtuale”, dice Brian Mullis, fondatore e Ceo di Daqri.
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LO SCENARIO – DellEMC World 2017: non c’è digital transformation senza IT transformation |
Ed è sull’onda di questi temi che prende forma la dichiarazione d’amore di Michael Dell fatta ieri nel corso del primo keynote: “Noi amiamo VMware”. Se realtà virtuale ed aumentata sono tecnologie che abilitano nuove modalità di accesso e distribuzione di dati ed informazioni, è anche vero che richiedono l’utilizzo di ‘things’ perché il quadro si completi. E quanto più in azienda saranno presenti ‘cose intelligenti e connesse’ tanto più servirà focalizzare la loro protezione, gestione, integrazione. Esattamente le aree dove si inserisce la nuova piattaforma di IoT management di VMware, Pulse IoT Center, presentata da Pat Gelsinger, Ceo dell’azienda.
Alice, l’AI per le donne imprenditrici
Sul fronte intelligenza artificiale, nel ribadire l’importanza della partnership che lega Dell Technologies a Intel per lo sviluppo di soluzioni hardware in grado di garantire computing e memoria là dove i dati ‘servono’ (per applicazioni di machine learning per esempio), l’annuncio più interessante riguarda Alice, la prima piattaforma di intelligenza artificiale per lo sviluppo dell’imprenditoria femminile che Circular Board (società di consulenza e supporto all’imprenditoria femminile) ha realizzato con tecnologie (e partnership) di Dell e Pivotal. Il cuore della piattaforma è un sistema di data analytics attraverso il quale Alice, tecnicamente configurabile come una consulente virtuale, connette in real-time le donne d’impresa con tutte le risorse di cui hanno bisogno per iniziare un progetto, avviare una startup, trovare fondi, identificare mentor o competenze nelle aree del marketing, delle vendite, legale, ecc.
“Alice è una sorta di mentor e consulente per le donne che vogliono fare impresa – spiega la fondatrice e Ceo di Circular Board, Carolyn Rodz -; l’attuale ecosistema delle startup continua a ‘far girare’ le risorse all’interno delle stesse community con una percentuale molto bassa di ‘connessione’ tra imprenditori, investitori, mentor, ecc. rendendo molto difficile per i nuovi fondatori di impresa entrare in contatto con altri imprenditori e competenze. Alice nasce proprio con l’obiettivo di risolvere questo limite connettendo in tempo reale milioni di risorse, permettendo così alle imprenditrici di accelerare il loro business e di crescere più rapidamente, indipendentemente da dove si trovano le competenze e le risorse di cui si ha bisogno per lo sviluppo delle proprie idee”.
Il motore tecnologico è basato su machine learning con algoritmi di auto-apprendimento: più verrà utilizzata e più Alice sarà in grado di fornire risposte efficaci, suggerire percorsi imprenditoriali, prevedere bisogni e consigliare azioni e attività. A garanzia del corretto funzionamento del sistema di machine learning ci sono le tecnologie Pivotal per lo sviluppo software e gli ambienti cloud a supporto della scalabilità.