In generale, la Pubblica Amministrazione deve ancora compiere i passi decisivi per accelerare quel processo di digitalizzazione che consentirebbe al nostro paese di recuperare progressivamente il gap accumulato in questi anni nei confronti dell’Europa. Tuttavia, gli ultimi annunci che vedono l’Agenda Digitale focalizzarsi su tre pilastri strategici quali anagrafe digitale unica, fatturazione elettronica e identità digitale, portano un nuovo respiro al Sistema Paese e fanno ben sperare le aziende italiane. Ne è convinto Fabio Fregi, Amministratore Delegato e Country Manager di Ca Technologies Italia, il quale sottolinea come “a dispetto del momento di crisi, l’economia del web continui a crescere rappresentando un’importante rampa di lancio, in Italia e all’estero, verso la nuova digital economy, fortemente accelerata da fenomeni quali la mobility e il social”. I dati del Netcomm ECommerce Forum 2013 parlano, infatti, di una crescita delle vendite per via elettronica del 50% negli ultimi 12 mesi, con 13,6 milioni di net-shopper in Italia. “Un dato certamente molto incoraggiante, ma dal quale emerge con forza la necessità di intervento sul fronte della sicurezza – invita a riflettere Fregi -. La crescita dei volumi dei pagamenti elettronici attraverso carte di credito, infatti, pone l’accento sull’affidabilità delle transazioni che devono essere protette da tecnologie di strong authentication”.
“In questo scenario la Pa può giocare un ruolo importantissimo attraverso lo sviluppo coerente di un’identità digitale in grado di semplificare i rapporti tra cittadino ed enti pubblici, ma anche tra le imprese – aggiunge Fregi -. Un’opportunità che può essere colta solo se alla base vi sono i corretti building block, come accennavo: l’identità digitale, diventerà di fatto il nuovo perimetro di sicurezza che richiede governance e tecnologie puntuali (sulle quali Ca Technologies vanta una lunga esperienza maturata in contesti business critical come quelli Finance e Telco)”.
Un fronte su cui Ca Technologies può intervenire giocando un ruolo di supporto alla trasformazione: “Abbiamo maturato in diversi paesi competenze specifiche proprio nei tre macro-ambiti individuati dall’Agenzia per l’Italia Digitale – evidenzia Fregi -. Al di là della tecnologia, possiamo dunque portare nei tavoli di discussione best practice di successo aiutando la Pa a gestire adeguatamente questa profonda trasformazione che richiede capacità di governance e focalizzazione su molteplici aspetti (prioritaria, per esempio, la gestione della sicurezza)”. Un approccio con il quale l’azienda di Islandia si rivolge anche alle imprese private nel complesso percorso di trasformazione dei Dipartimenti It verso la cosiddetta Business Technology, non senza sforzi interni di riorganizzazione e rifocalizzazione delle competenze. “I Cio stanno decisamente cambiando ruolo diventando sempre più ‘broker di servizi’ – enfatizza Fregi -. Questo per noi significa supportarli, sul fronte più tradizionale della gestione It, attraverso scelte tecnologiche orientate al cloud o allo strategic sourcing che li aiuti a semplificare la complessità della macchina operativa per dedicare più risorse all’innovazione. Su quest’ultimo aspetto, invece, dobbiamo confrontarci anche con le Lob per trovare i percorsi tecnologici più idonei a generare valore di business. Una sfida che ci tocca dall’interno perché richiede capacità di linguaggio differenti e competenze nuove (per esempio, di analisi e pianificazione finanziaria quando ci si siede al tavolo con i Cfo)”.
Infine, Ca Technologies sta lavorando attivamente sul fronte organizzativo e delle competenze anche per attuare progetti nazionali di responsabilità sociale: “Partirà a breve, nel gennaio 2014, un progetto che ci vede coinvolti nell’ambito della formazione di giovani professionisti in materie quali ingegneria, tecnologia, scienza e matematica – conclude Fregi –; si tratta di un progetto europeo, in Italia portato avanti insieme alla Fondazione Sodalitas, chiamato ‘Deliver your Talent’. L’impegno societario si esplicita anche con una importante collaborazione con il Politecnico di Milano; in questo caso collaboriamo per definire standard metodologici e tecnologici nell’ambito del cloud computing”.