In un periodo di incertezza mondiale, Cisco sceglie l’innovazione come chiave per orientare le direttrici aziendali, ponendosi come obiettivo quello di supportare le imprese nel diventare più flessibili, resilienti e produttive. Così il management della multinazionale inquadra la serie di novità strategiche e tecnologiche recentemente presentate alla stampa italiana, riprendendo e integrando gli annunci dell’evento mondiale Cisco Live.
«Ci stiamo impegnando – spiega Enrico Mercadante, Director Specialists Sales and Architectures South Europe della società – soprattutto su cinque aree di innovazione: il cloud (come modello operativo e non semplice ambiente dove mettere i dati), la cybersecurity, l’evoluzione di Internet, la sostenibilità e il futuro del lavoro».
La volontà del vendor si traduce nei programmi di Innovation Exchange, che permettono di creare sinergie tra clienti, partner, startup, università e venture capital mettendo a fattore comune le tecnologie Cisco. In particolare, con gli istituti universitari sono stati attivati progetti relativi all’ottimizzazione delle smart grid (Università di Genova), trasformazione digitale e innovazione data-driven (Luiss), edge computing, reti programmabili e cybersecurity (DTLab e Università di Napoli).
L’attenzione della multinazionale è rivolta anche a iniziative per abilitare nuovi modelli lavorativi: ad esempio, con Fondazione di Venezia e l’Università Ca’ Foscari, è stato sviluppato il progetto Venywhere per ridisegnare gli spazi cittadini e attrarre gli smartworker. «Sul futuro del lavoro – afferma Mercadante – non abbiamo ancora tutte le risposte e cerchiamo di sperimentare in prima persona, facendo innovazione in maniera pratica».
Per esemplificare il concetto di innovazione portata presso i clienti, Mercadante cita due casi emblematici: adottando Cisco ACI, Infocamere ha concretizzato i vantaggi dell’Sdn, centralizzando e automatizzando il provisioning di rete, sicurezza e infrastrutture; una catena italiana dell’hospitality ha adottato il cloud per gestire e potenziare i servizi di rete, rispondendo alle nuove esigenze di connettività e alzando l’indice di gradimento dei clienti.
Tutte le novità dal cloud al lavoro del futuro
A offrire una panoramica sulle novità tecnologiche del vendor, annunciate durante l’evento Cisco Live dello scorso giugno, è Fabrizio Gergely, Italian Architecture Sales Leader della multinazionale. «Con i nuovi modelli lavorativi – dichiara – il network sottostante continua a espandersi, portando a una crescente frammentazione con tutti i rischi legati alla sicurezza».
La chiave per rispondere alle nuove sfide è semplificare al massimo le infrastrutture It, unificando la gestione di soluzioni, piattaforme esperienze e integrazioni. La ricetta Cisco per ridurre la complessità passa attraverso una serie di innovazioni, che riguardano principalmente: l’automazione cloud-driven, soluzioni semplici e insights sulle reti.
Da qui derivano gli sviluppi tecnologici e i lanci di prodotto, tra cui:
- la soluzione Cloud Management for Cisco Catalyst che permette di gestire e monitorare dispositivi Catalyst attraverso la dashboard Meraki;
- Cisco Nexus Cloud, una piattaforma as-a-service per la gestione delle reti in ambienti ibridi e multicloud;
- la tecnologia ThousandEyes WAN Insights per la creazione di reti predittive, che va ad arricchire la piattaforma di cloud e network intelligence Cisco ThousandEyes;
- AppDynamics Cloud, una piattaforma per il controllo e la gestione delle performance applicative, che sfrutta i dati di telemetria generati attraverso l’intero stack IT per rilevare i problemi e accelerarne la risoluzione;
- le soluzioni cloud-native Panoptica per garantire sicurezza cloud-native dallo sviluppo dell’applicazione fino al runtime, Calisti per gestire la connettività, la gestione del ciclo di vita e la sicurezza dei microservizi, Telescope per il troubleshooting di applicazioni distribuite durante l’intero lifecycle;
Come suggerisce Gergely, l’obiettivo dell’evoluzione strategica e tecnologica di Cisco è costruire un ambiente di lavoro che permetta di erogare esperienze unificate attraverso piattaforme cloud-based per supportare le nuove necessità aziendali.
La sicurezza tra interoperabilità e intelligence
Chiaramente, quando al centro delle strategie si mette la costruzione del modern workplace, la sicurezza diventa prioritaria. Il vendor affronta il tema con la strategia Cisco Security Resilience. «Il nostro approccio – racconta Fabio Panada, Security Leader della società – si sviluppa in cinque punti per consentire di: raccogliere più informazioni possibili grazie alla telemetria; anticipare gli attacchi in funzione preventiva; prioritizzare correttamente le azioni; essere pervasivi sull’intero ecosistema IT; aumentare continuamente l’efficacia per essere reattivi ai cambiamenti».
In questa logica, l’azienda intende realizzare una piattaforma sulla nuvola aperta e unificata in grado di proteggere utenti, dispositivi, reti e applicazioni. La così denominata Cisco Security Cloud va quindi a coprire quattro funzionalità essenziali con soluzioni di Extended Detection and Response (XDR), Secure Access Service Edge (SASE), Zero Trust e Extended Detection and Response (XDR) Secure Access Service Edge (SASE), Zero Trust, Multi-Cloud Security.
Tra le novità di prodotto che si inseriscono nella strategia figurano una soluzione di gestione centralizzate dei firewall cloud e on-premise; strumenti per la verifica dinamica degli accessi; un unico agente per semplificare l’accesso sicuro agli endpoint.
A completare la strategia di sicurezza, come ricorda Panada, il gruppo Talos ovvero «il fiore all’occhiello di Cisco, che con oltre 300 professionisti è tra i maggiori team di threat intelligence non governativi al mondo». Secondo le rilevazioni di Talos, a fronte di un aumento degli accessi da remoto pari a 1,5 e con connessioni da dispositivo mobile quadruplicate, i tentativi di attacco verso gli utenti che si connettono a distanza è cresciuto di 2,4 volte (le email rappresentano ancora un vettore molto efficace).
Il team, che già in passato aveva collaborato con enti governativi ucraini, oggi mette a disposizione oltre 500 volontari per migliorare la condizione di sicurezza del Paese, raccogliendo e rendendo disponibili informazioni su potenziali attacchi.
In particolare, si osservano rischi dovuti all’aumento degli attacchi DDoS e rivolti alla supply chain, ma anche alle attività di disinformazione (ad esempio, contro la Nato o a favore delle parti). L’attività di intelligence a favore dell’Ucraina è preziosa per comprendere come gestire le problematiche di cybersecurity anche in altri contesti. Tuttavia, le osservazioni rispetto alla situazione ucraina non cambiano le principali raccomandazioni di Talos: gli attacchi sono aumentati di numero, ma le tecniche (e quindi gli strumenti di difesa) sono gli stessi.
WebEx si evolve per supportare il lavoro ibrido
Tornando più strettamente al tema dell’innovazione, Cisco conclude la carrellata degli annunci più recenti con le evoluzioni di WebEx, la piattaforma di videoconferenze, e-meetings e collaboration, che oggi è arricchita con funzionalità di realtà aumentata e punta a migliorare l’esperienza utente.
«Il mondo del lavoro – sostiene Michele Dalmazzoni, Direttore della Divisione Collaboration per il South Theatre EMEAR di Cisco – è sempre più dinamico e certamente rimarrà caratterizzato dall’approccio ibrido. Ogni ambiente fisico quindi va ripensato per avere una sua estensione digitale. La nostra volontà è costruire la piattaforma per il lavoro ibrido dei prossimi dieci anni».
Con questo obiettivo, la soluzione Webex viene continuamente ottimizzata, come suggerisce Enrico Miolo, Collaboration Leader di Cisco. La tendenza è “elevare l’esperienza individuale”, mettendo a disposizione degli utenti strumenti diversi a seconda delle necessità (da qui la ricca serie di dispositivi Desk).
Per ottimizzare l’esperienza, sono stati apportati miglioramenti alla funzionalità Audio Intelligence per la rimozione dei rumori di fondo basata sull’intelligenza artificiale. Inoltre, è stata introdotta la Room Bar, un dispositivo che attraverso l’AI consente di visualizzare i partecipanti perfettamente inquadrati e delle corrette dimensioni. Grazie agli analytics, è possibile trarre statistiche utili per capire con quali utenti si hanno le maggiori interazioni.
Oltre ai miglioramenti per i dispositivi individuali, Cisco ha lavorato per ottimizzare le esperienze negli spazi di lavoro collettivi, realizzando diversi progetti con università, studi medici e altri settori verticali.
Come precisa Miolo, tra le altre caratteristiche di rilievo, i device sono agnostici e permettono di utilizzare piattaforme software di terze parti, diverse da WebEx, all’insegna dell’interoperabilità. La piattaforma mette a disposizione servizi di traduzione in oltre 100 lingue, tramite sia professionisti sia intelligenza artificiale.
Con l’offerta Smart Workspaces, i dispositivi WebEx possono diventare sensori che trasmettono dati sull’ambiente lavorativo e permettono di costruire mappe navigabili, con informazioni su temperatura, disponibilità delle sale eccetera.
WebEx del futuro tra aerospazio, metaverso e ologrammi 3d
Miolo mette sul piatto referenze e progetti nel settore spaziale per sottolineare le caratteristiche innovative di WebEx: Il collegamento tra l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dalla Stazione Spaziale Internazionale al Quirinale, è stato gestito con tecnologie Cisco. Nell’ambito del progetto Artemis per portare l’uomo sulla Luna e successivamente su Marte, la Nasa doterà le capsule spaziali Orion di un assistente AI (Callisto) basato su Alexa di Amazon e sul software Webex di Cisco.
Rimanendo su applicazioni di frontiera, la vera novità riguarda Webex Hologram, una tecnologia annunciata a ottobre 2021, che tramite l’utilizzo di visori dotati di realtà aumentata, permette di visualizzare immagini in 3D durante i meeting di lavoro vivendo un’eperienza totalmente immersiva.
La soluzione, attualmente in fase prototipale e in uso presso clienti come McLaren Racing, permette ai partecipanti al meeting di interagire con l’ologramma dei loro interlocutori e potrà trovare impiego soprattutto nei settori della progettazione e formazione, dove spesso si richiede di interagire con oggetti fisici.
L’evoluzione oleografica di WebEx è stata possibile grazie alla partnership con Vection Technologies, la multinazionale australiana che ha sviluppato 3DFrame, una soluzione in grado di abilitare un metaverso privato (un mondo virtuale condiviso dai partecipanti) direttamente all’interno delle riunioni virtuali.
Come spiega Davide Grandis, Senior Technical Solution Architect for Webex Center of Excellence EMEAR di Cisco, l’integrazione rientra nell’Embedded Apps Framework che permette di aggiungere applicazioni sviluppate da soggetti terzi all’interno di WebEx.
«La nostra – afferma Grandis – è una piattaforma aperta e programmabile, che mette a disposizione oltre 300 Api e garantisce l’integrazione in tre modalità. È possibile sviluppare funzionalità personalizzate direttamente nella piattaforma, integrare Webex in applicazioni SaaS oppure, come nel caso di 3DFrame, inserire e richiamare applicazioni terze dall’interno».
Grazie alla collaborazione con Vection, gli utenti WebEx potranno quindi condividere presentazioni in un ambiente 3D immersivo, senza avere conoscenze tecniche o di programmazione (no-code app), con accessibilità indipendentemente dal sistema operativo (ad esempio, MacOs o Windows) o tramite la Virtual Reality abilitata dai visori (compatibilità con i principali dispositivi presenti sul mercato).