Se l’economia tradizionale stenta ancora alla ripresa, il mondo digitale sta dando le sue soddisfazioni: l’e-commerce, infatti, si appresta a chiudere il 2013 con una crescita del 18% e un giro di affari superiore ai dieci miliardi di euro. I dati più che incoraggianti arrivano dall’osservatorio B2c del Politecnico di Milano, secondo cui i web shopper sono passati in un anno da 12 a 14 milioni (il 50% degli utenti online), in crescita del 55% negli ultimi due anni.
La spesa media annua rilevata pro-capite è di 490 euro nelle assicurazioni, 280 nel turismo, 240 nell’informatica ed elettronica di consumo, 195 nell’abbigliamento, 125 nei beni alimentari, e poco più di 40 nell’editoria.
Gli italiani acquistano sempre più anche attraverso i dispositivi mobile: gli acquisti tramite smartphone via app o browser sono cresciuti del 255% negli ultimi mesi e, unitamente alle transazioni effettuate via tablet, hanno conquistato quest’anno il 12% del mercato digitale.
Hanno contribuito al risultato un’intensa e sempre più raffinata attività di marketing condotta dai “merchant” (i commercianti del web) e fattori quali l’immediata disponibilità dei prodotti e la possibilità di confrontare prezzo e prestazione in pochi clic.
L’It oggi permette ai venditori online analisi sempre più veloci e puntuali sui big data, così da identificare e anticipare le esigenze della domanda, andando a profilare il consumatore a livello individuale e di gruppo: da qui, la possibilità di sviluppare campagne più efficaci proprio perché mirate.
“Sono dati utilissimi per comprendere il comportamento dei consumatori e per realizzare campagne promozionali di successo – spiega il professor Roberto Battiti dell’Università di Trento e ricercatore presso il laboratorio Lion Lab di matematica e statistica -. La possibilità di personalizzare i contenuti, comprendere, interpretare le navigazioni web ed essere in grado di prevedere le tendenze dei consumatori è vitale per la strategia on-line perché quanto più rilevante per il visitatore è la pagina sulla quale arriva, tanto più è probabile che la visita si converta in vendita. Questi dati, inoltre, facilitano l’approccio al cliente fedele, perché a quest’ultimo piace essere riconosciuto come cliente importante, al quale vengono offerte occasioni, proposte e trattamenti perfettamente tagliati sulle sue esigenze, e per il venditore è più facile vendere più volte allo stesso cliente che vendere a nuovi clienti”.