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Smart City: le opportunità di sviluppo economico per le aziende

Superata la fase delle sperimentazioni isolate, le città intelligenti stanno diventato un modello concreto e integrato, basato sulle soluzioni digitali, capace di gestire milioni di abitanti urbanizzati, migliorare la qualità della loro vita, ottimizzare l’efficienza energetica, creare opportunità di business per le aziende innovative e nuovi lavori, attrarre talenti.

Pubblicato il 02 Feb 2023

Smart City

“Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili” è l’obiettivo 11 dell’Agenda ONU 2030, che vede nello sviluppo delle Smart City una delle condizioni fondamentali per conseguirlo realizzando un’urbanizzazione sempre più inclusiva, basata sulla capacità di pianificare e gestire un insediamento umano partecipativo, integrato e sostenibile.

Cosa si intende per Smart City e perché la Smart City sarà la città del futuro

Secondo la Commissione Europea, per Smart City si intende “un luogo in cui le reti e i servizi tradizionali sono resi più efficienti grazie all’uso di soluzioni digitali a beneficio dei suoi abitanti e delle imprese”. Una Smart City è tale solo se finalizza le tecnologie anche a un migliore utilizzo delle risorse e a una riduzione di emissioni, realizzando reti di trasporto urbano intelligenti, impianti di approvvigionamento idrico e smaltimento dei rifiuti ottimizzati e modi efficienti per illuminare e riscaldare gli edifici.
Queste indicazioni fanno capire perché la Smart City sarà la città del futuro: è infatti l’unico modo per poter gestire metà della popolazione mondiale (3,5 miliardi di persone) che già oggi vive in aree urbane e che diventerà il 60% entro il 2030, concentrazione attualmente già superata nelle economie più sviluppate. Le città, pur occupando solo il 3% della superficie terrestre, sono responsabili del 60-80% del consumo energetico e del 75% delle emissioni di carbonio. Se da un lato la rapida urbanizzazione è destinata a esercitare pressione crescente sulle forniture di acqua dolce, sulle fognature, sull’accumulo dei rifiuti, sull’ambiente e sulla salute pubblica, dall’altro l’alta densità delle città può portare efficienza e sviluppo tecnologico, riducendo il consumo di risorse e di energia, a condizione di essere governata in modo corretto.

Come la tecnologia trasforma una città in Smart City

La tecnologia svolge un ruolo fondamentale per trasformare una città in Smart City. Finora i decisori politici più illuminati, supportati da urbanisti e tecnologi, hanno gettato le basi per sfruttare le soluzioni digitali al fine di soddisfare le esigenze dei cittadini e fornire una maggiore efficienza nella fornitura di servizi. Gran parte del lavoro inizialmente si è concentrato nella costruzione una base intelligente, dove soluzioni IoT, sensori, reti e applicazioni raccolgono dati sull’utilizzo dell’energia, sul volume e sui modelli di traffico, sui livelli di inquinamento e su altri aspetti.

Oggi, dopo un decennio di sperimentazioni, si sta entrando in una nuova fase di sviluppo nella quale le soluzioni digitali sono in grado di fornire informazioni in tempo reale a residenti, visitatori e imprese, coinvolgendoli nella gestione dei servizi e consentendo di prendere decisioni informate, grazie ai sistemi di analisi dei dati.
Secondo la visione di McKinsey, si possono ipotizzare tre layer tecnologici che lavorano insieme per far funzionare la Smart City. Il primo strato è una base di device che include, ad esempio, smartphone e sensori collegati da reti di comunicazione ad alta velocità. Un secondo livello è rappresentato da applicazioni specifiche capaci di tradurre il flusso costante di dati grezzi in alert, informazioni utili e azioni conseguenti. Il terzo livello di applicazioni può essere fruito direttamente dagli utenti finali e prevede la loro partecipazione.

Serve un ecosistema: il ruolo delle aziende e delle comunità

In definitiva una città è una Smart City se è in grado di utilizzare al meglio la tecnologia per coinvolgere in modo efficiente i cittadini, i visitatori e le imprese, con la collaborazione delle aziende tech. Per farlo serve la creazione di un ecosistema diversificato di stakeholder che comprende le amministrazioni pubbliche (i governi delle città, i governi regionali e, in alcuni casi, centrali), le organizzazioni dei trasporti, i partner aziendali e il no-profit, i cittadini e le comunità locali. Tutti questi soggetti devono essere coinvolti nella creazione, realizzazione e monitoraggio della Smart city nei diversi ambiti (mobilità, sanità, sicurezza, acqua, energia, sistemi di comunicazione e scambio). Un modello efficace si deve basare non solo sull’utilizzo e sull’integrazione di diverse tecnologie, risorse e processi ma, soprattutto, su una forte cooperazione tra autorità, istituzioni e soggetti. In questo contesto è significativo il cambiamento di ruolo delle aziende settore privato nelle città intelligenti “da vendere widget e gadget alle città a promuovere un modello orientato ai risultati”, come sintetizza Alice Charles, Head of Cities and Real Estate at the World Economic Forum, citando fra gli esempi il progetto Helsinki challenge. Avranno dunque un ruolo soprattutto le aziende che si concentreranno sulle tecnologie che aiutino i leader urbani a raggiungere i loro obiettivi e quelle che entreranno nel nuovo modello di Smart City richiede partenariati più forti tra le città, il settore privato, la società civile e il mondo accademico.

Ambiti di sviluppo della Smart City

Le tecnologie fin qui indicate e le applicazioni sviluppate o in via di sviluppo favoriscono l’ottimizzazione in più aree. Sotto ne indichiamo quattro.

Smart City ed efficienza energetica

Le aree urbane, in particolare in Europa dove vi si concentra il 75% della popolazione, contribuiscono in modo significativo al consumo energetico e alle emissioni di gas serra, che hanno un enorme impatto sui cambiamenti climatici. L’UE ha identificato la missione “100 città a impatto climatico zero entro il 2030” che mira a promuovere l’innovazione del sistema lungo tutta la catena del valore degli investimenti urbani, rivolgendosi ai diversi settori impattanti. Le città selezionate dovrebbero realizzare entro il 2030, con il supporto delle tecnologie digitali, miglioramenti significativi nella mobilità urbana pulita e sostenibile, nell’impiego di tecnologie intelligenti negli edifici per aumentarne l’efficienza energetica (quasi zero o positiva) nella produzione di energia verde. Le 100 città dovrebbero svolgere il ruolo di hub di innovazione affinché le altre città europee possano seguire il loro esempio entro il 2050. In questo ambito è fondamentale l’apporto delle aziende di energia e delle multiutility aperte all’innovazione.

I trasporti nella Smart City: la Mobilità urbana intelligente

La Smart Mobility contribuisce allo sviluppo sostenibile della città con l’obiettivo di fornire un’esperienza di mobilità senza soluzione di continuità, flessibile, integrata, sicura, on demand e conveniente, anche attraverso economie di scala. L’abilitano infrastrutture intelligenti e integrate (parcheggi, ricariche elettriche, piste ciclabili, sistemi di segnaletica e comunicazione, eventualmente integrati con gli impianti di illuminazione cittadina), sistemi di condivisione (car sharing, bike sharing, monopattini) sistemi di trasporto pubblico integrati e non inquinanti. Il paradigma della smart mobility prevede il monitoraggio e il controllo dei flussi di traffico legato al trasporto privato e pubblico dei cittadini, ricorrendo anche a sistemi centralizzati dedicati, per guidare, ad esempio, i cittadini al parcheggio più vicino ridurre così il tempo per la ricerca, il consumo energetico e l’inquinamento. Un ruolo importante è svolto dai nuovi operatori di smart mobility condivisa.

La gestione dei rifiuti nella Smart City

La situazione attuale prevede di realizzare la raccolta dei rifiuti attraverso veicoli che seguono percorsi e calendari rigidi, ma che spesso non corrispondono alle reali esigenze di pulizia ed efficienza. Una Smart City dovrebbe invece, grazie tracciamento digitale dei contenitori di raccolta, indicare al trasportatore quando i contenitori sono pieni e indicare il percorso ottimale di svuotamento. Grazie all’IoT, che permette di monitorare le piattaforme di raccolta e adeguarla, in funzione dei dati, a smart bin e cassonetti intelligenti, associati a sistemi di video sorveglianza che comunicano con i centri di raccolta, è possibile, ottimizzare lo svuotamento e le operazioni, oltre a segnalare situazioni anomale che richiedono interventi eccezionali.

Sicurezza e monitoraggio della Smart City

Una città smart è anche una città sicura, sia per la mappatura del crimine in tempo reale, a supporto delle attività di polizia grazie a telecamere e illuminazione intelligenti, sia per il controllo del territorio rispetto a eventi estremi. Le soluzioni tecnologiche alla base della Smart city abilitano infatti il controllo da remoto, l’uso di comunicazioni avanzate e il monitoraggio costante di qualsiasi situazione. Sensori, applicazioni IoT, reti di telecomunicazione e infrastrutture, rappresentano infatti sistemi per identificare le situazioni di crisi, prevenire condizioni catastrofiche o gestirle, rilevando eventuali guasti o problemi relativi infrastrutture critiche (trasporti, reti energetiche, servizi sanitari…). Un sistema efficace di previsioni (basato sui dati raccolti) e la gestione del rischio, anche attraverso la comunicazione con cittadini e imprese, possono consentire di tutelare persone, beni, infrastrutture e garantire la continuità di servizi.

Come la Smart City migliora la qualità della vita e favorisce innovazione e sviluppo

Gli esempi portati nel paragrafo precedente indicano alcuni ambiti nei quali la Smart City migliora la qualità della vita delle persone nelle città. Secondo Deloitte, sono due i fattori determinanti: la vivibilità e l’intelligenza, o meglio la smartness. La prima si misura attraverso la capacità di una città di soddisfare le esigenze pratiche, fisiche, sociali e professionali, dei suoi cittadini ed è determinata da elementi quali la sicurezza, le opzioni di mobilità, le opportunità di lavoro e di istruzione, lo spazio pubblico e la stabilità politica.

La smartness si basa invece su aspetti tecnologici, come la disponibilità della banda larga e l’impiego esteso di soluzioni avanzate come l’intelligenza artificiale, l’apprendimento automatico e l’Internet delle cose per la gestione del traffico, il miglioramento della sorveglianza per la sicurezza, per la possibilità offerta ai cittadini di segnalare, attraverso lo smartphone, criticità, come l’accumulo di spazzatura o di neve o condizioni precarie di strade e marciapiedi.
Entrambi i fattori sono fondamentali per quella che Deloitte definisce la lovability, l’amabilità, che si basa anche su un terzo attributo, spesso trascurato: la connessione umana. Una città capace di promuovere la comunità ed evocare un senso di appartenenza crea un ambiente dove cittadini e aziende non sono più solo utenti di servizi, ma possono diventare i co-creatori del percorso di evoluzione della propria città.
L’evoluzione delle amministrazioni delle città in abilitatori di soluzioni, delle aziende che diventano più partecipative e di un crescente gruppo di cittadini di co-creatori, produrrà le Smart City del futuro sempre più attraenti per talenti, professionisti, aziende, grazie ad un ambiente innovativo, favorevole allo sviluppo economico e alla competitività.
La Smart City è innovazione e sviluppo economico in quanto luogo di sperimentazione e di implementazione di tecnologie e infrastrutture ICT (5G, IoT, data analytics, sistemi per ottimizzazione produzione e distribuzione dell’energia, di veicoli elettrici ed autonomi e molto altro). L’innovazione tecnologica punta all’aumento della produttività e dell’occupazione all’interno della città, favorisce un’economia basata sulla partecipazione e sulla collaborazione che attrae le aziende e i lavoratori più qualificati, indispensabili al business per prosperare.

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