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Finlandia e Corea del Sud unite nel nome del 6G

Il Paese scandinavo ha annunciato una collaborazione con la Corea del Sud per il suo ennesimo progetto sulla connettività wireless del presente e del futuro. Si chiama 6CORE e mira a sviluppare un’architettura di sistema avanzata, per sistemi “6G” non ancora standardizzati. Si occuperà anche del 5G, stimolando lo sviluppo di esperimenti e casi d’uso che aumentino gli interessi sul tema. Fin dal 2018, la Finlandia si è sempre mostrata attiva sul 6G e, da meno di un anno, ha trasformato questa sua propensione in una proficua coalizione pubblico-privata che ne ufficializza la volontà di giocare attivamente questa partita. In Europa e nel mondo. 

Pubblicato il 08 Feb 2023

6g

Dal 5G al 6G, Finlandia e Corea del Sud proseguono la loro collaborazione per scrivere il futuro di una nuova connettività wireless globale. Mentre le maggiori potenze sono impegnate in altre sfide economiche e tecnologiche, questo ambito rischia infatti di sembrare trascurato. Non lo è, fa solo meno titolo, ma ci sono alleanze e collaborazioni internazionali sempre più strette, che stanno tracciando un percorso costellato di casi d’uso concreti, attuali e replicabili.

6CORE, un progetto architetturale attorno al 6G

L’Università di Oulu, per la Finlandia, e l’Electronics and Telecommunications Research Institute (ETRI), per la Corea del Sud, sono i due punti di contatto in questa alleanza tecnologica. Assieme, sono i protagonisti di una corsa a tappe verso la connettività del futuro e hanno appena lanciato un nuovo progetto congiunto. Si chiama 6CORE e mira a sviluppare un’architettura di sistema avanzata per sistemi “6G” non ancora standardizzati.

L’obiettivo principale sarà quello di supportare la creazione di servizi per il sistema 6G, avviando anche meccanismi e algoritmi che consentano la gestione autonoma del sistema.

Grazie all’apertura del progetto a partner privati, in questa ondata di innovazione sono incluse anche altre attività “di potenziamento“. Particolarmente attivi si sono mostrati i coreani di SNU e LG Uplus che si dedicheranno alla gestione autonoma del ciclo di vita dei servizi distribuiti, prestando particolare attenzione alle applicazioni deterministiche.

Compresi in questa tappa, anche esperimenti e attività di prova, basati su alcune applicazioni e casi d’uso di una precedente iniziativa dedicata al 5G. La collaborazione annunciata qualche giorno fa, 6CORE, è infatti parte di un più ampio progetto 6G, a sua volta ufficiale proseguimento di un percorso sul 5G effettuato assieme gli scorsi anni: “Beyond 5G”.

Servivano, e ancora servono, infatti attività congiunte, che spingano questa quinta generazione wireless. In passato per accendere gli entusiasmi e l’interesse per il 5G, sia nelle persone che nelle aziende, era già stato fatto molto, ma con scarsi esiti. Le prime avevano potuto assistere alle Olimpiadi invernali del 2018 da tutto il mondo, grazie a sistemi di realtà aumentata e virtuale, in quello che resterà nella storia non solo sportiva come il primo evento pubblico in 5G. Le seconde avevano invece potuto toccare con mano i benefici apportati da un progetto di automazione industriale wireless simulato qualche anno dopo, sempre basato sul 5G.

6G Finland, un esempio di coerenza e costanza tecno-economica

I due Paesi sembrano non voler decelerare il passo, soprattutto la Finlandia, che resta tra i primi ad aver avviato la ricerca sulle future tecnologie 6G. La sua iniziativa 6G Flagship è stata lanciata nel 2018, infatti, in tempi in cui chi parlava di 6G era considerato un sognatore all’avanguardia.

La connettività wireless è poi rimasta una priorità per questo Paese, del suo governo come anche del suo tessuto economico. Non è un caso, infatti, che ci sia proprio la Finlandia alla guida dell’iniziativa faro europea 6G Hexa-X. Finanziato dall’Unione Europea, tale progetto è dedicato più alla ricerca che alla promozione di casi d’uso. Il suo scopo è quello di spronare i Paesi membri a fare sistema, mettendo in comune le proprie idee e competenze, per gettare le basi tecniche della futura rete.

Questa propensione finlandese per il tema, supportata da privati e istituzioni pubbliche con finanziamenti e progetti, da maggio 2022 ha anche un nome: 6G Finland. Battezzandola con questo termine, la si è voluta trasformare in una vera e propria coalizione di istituti di ricerca e aziende finlandesi, tutti interessati a far aumentare la competitività del Paese e dell’Unione nel campo 6G ancora non standardizzato.

La strategia, a meno di un anno dalla creazione, comprende anche partnership internazionali e attività di cooperazione attorno al 6G. Il recente annuncio del progetto 6CORE, ne è un esempio. 6G Finland è, invece, l’esempio di come un Paese possa muoversi con tenacia, coerenza e grinta, su una tecnologia di cui probabilmente non potremo, fra qualche anno, fare a meno. Soprattutto se, come molti esperti reputano, i sistemi 6G saranno lanciati commercialmente verso il 2030.

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