Perché gli utenti Erp (Sap e Oracle) guardano a Linux

Alla fine degli anni ’90 gli utenti enterprise delle suite targate Sap, Oracle o PeopleSoft avevano solo due possibili strade da percorrere, Unix o Windows. A partire dal 2000 Linux va invece imponendosi con sempre maggiore autorità nel ruolo di piattaforma outsider. Il sistema operativo open source sta infatti entrando nel cuore delle architetture It facendosi carico anche del compito di alimentare i flussi dei dati critici legati alle business applications aziendali. Quali sono le prospettive del “Pinguino” nel mondo Erp?

Pubblicato il 07 Set 2005

Il panorama dei sistemi operativi server in chiave Erp sta cambiando in modo sostanziale. Basti pensare al fatto che fino alla fine degli anni ’90 gli utenti enterprise delle suite targate Sap, Oracle o PeopleSoft avevano solo due possibili strade da percorrere, Unix o Windows, mentre dal 2000 in avanti Linux gioca con sempre maggiore autorità nel ruolo di piattaforma outsider. Il sistema operativo open source sta entrando di fatto nel cuore delle architetture It facendosi carico anche del compito di alimentare i flussi dei dati critici legati alle business applications aziendali. Unix e Windows, beninteso, rimangono le piattaforme di riferimento anche nel medio termine, ma uno studio di Peerstone Research (frutto di un’indagine partita nell’aprile del 2004 e tutt’ora in corso) ha confermato come ad attribuire a Linux una rilevanza sempre maggiore nell’ambito Erp siano in prima persona le aziende utenti.
La lunga e spesso conflittuale diatriba fra i principali software vendor circa la presunta immaturità di Linux nell’operare in ambienti enterprise non è, oggi, il punto critico sul quale discutere e cercare di fare chiarezza: la spinta a considerare l’Os del pinguino un’alternativa seria a Windows e Unix arriva dalla comunità degli utenti e per le varie Microsoft, Ibm, Sun e Oracle questo deve essere un monito importante, in una fase decisiva dell’evoluzione delle infrastrutture It a livello di grandi aziende. Peerstone ha quindi messo da parte benchmark, comparazioni fra total cost of ownership di ogni singola piattaforma e studi analitici delle vulnerabilità vere e presunte dei diversi sistemi operativi per analizzare invece l’impatto di Linux sull’economia dei sistemi Erp aziendali dal punto di vista esclusivo e disinteressato delle aziende utenti. Come queste stanno operando e cosa, soprattutto, hanno pianificato per il futuro prossimo? La risposta di Peerstone è arrivata mettendo sotto la lente di ingrandimento una base installata su scala mondiale compresa fra 700 e 800mila unità server, e quindi un’infrastruttura It incaricata di far girare oltre 100mila distinte applicazioni Erp in più di 40mila grandi organizzazioni internazionali.

Un ruolo più “core” per l’Os open source
Le piattaforme Erp, Crm e Scm di Sap, PeopleSoft e Oracle che sono servite da campione di analisi per gli analisti di Peerstone hanno innanzitutto detto che, sebbene nella maggioranza dei casi studiati lo stesso sistema operativo operi sia a livello di back end (database) e sia a livello di application server, la presenza di ambienti eterogenei in cui convivono moduli applicativi diversi su differenti piattaforme operative è prassi ricorrente e consolidata. Unix (Solaris, Aix e Hp-Ux), Windows (Server edition 2003 e Nt) e Linux (nelle versioni enterprise distribuite da Red Hat e Novell SuSe) si trovano spesso fianco a fianco nel cuore dei processi transazionali strategici e va anche evidenziato come, stando all’indagine, sono pochi i grandi utenti di Erp che dopo aver migrato i propri server “middle tier” verso architetture Intel capaci di supportare sia Windows Server che Linux continuino a mantenere i database su macchine Unix. Un ulteriore segno della “decadenza” dei vecchi sistemi “monolitici”?
Ciò che deve far riflettere maggiormente è comunque il fatto che i Cio interpellati sono generalmente dell’idea di incrementare sostanzialmente l’utilizzo di Linux nei propri ambienti Erp entro i prossimi tre anni. Dai dati raccolti, il sistema operativo open source crescerà infatti dal modesto 2% di copertura della base installata di Sap, Oracle e PeopleSoft nel 2004 al previsto 15% entro il 2007 e le 1.000 organizzazioni (aziende private e agenzie governative) che facevano girare applicazioni Erp (dei tre vendor in questione) su Linux dodici mesi fa diventeranno 8.000 fra due anni. Al mercato, in definitiva, arriva questo messaggio: diverse migliaia di utenti Erp migreranno a Linux perché è sempre più radicata l’idea che di un sistema operativo open source che da “edge server” (cui ricorrere alla periferia della rete aziendale per servire pagine Web, far girare firewall o gestire limitate batterie di appliance) diventa strumento su cui appoggiare le applicazione “core” nei data center.

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