“Il progetto Cat@Hospital (www.catahospital.it) nasce come una sfida perché, tra le emergenze del territorio calabrese, quella della Sanità rappresentava sicuramente la più grave”, esordisce Paola Fragale, responsabile del Presidio Informatico dell’Amministrazione Provinciale di Catanzaro (www.provincia.catanzaro.it), che precisa: “In effetti tra le competenze della Provincia non c’è quella della Sanità, ma l’intento degli amministratori era di dare al territorio un servizio che in tanti anni le amministrazioni non erano state in grado di dare: un sistema unificato di prenotazione online dei servizi sanitari. Il ruolo che si è assunta la Provincia è quello di coordinatore e promotore; la Regione Calabria ha avuto il ruolo di partner e co-finanziatore del progetto che, per il 30%, è stato co-finanziato dal Mit. Il costo del progetto è di 894.600 euro”.
Il progetto
Dopo avere fatto un’analisi preliminare, i responsabili del progetto hanno verificato che le varie strutture sanitarie del territorio catanzarese utilizzavano agende cartacee per la prenotazione delle prestazioni sanitarie e che non esisteva un collegamento tra le varie strutture che consentisse al cittadino di accedere al servizio di prenotazione senza andare fisicamente nella struttura.
Questo, naturalmente, significava per il cittadino recarsi due volte nella struttura (per prenotare e per effettuare la visita o l’esame) e, spesso, fare tentativi in più strutture qualora i tempi di attesa si fossero rivelati troppo lunghi o la prestazione non fosse stata disponibile; inoltre non era in grado di avere una visione generale delle tipologie di prestazioni effettuabili nelle diverse strutture.
Grazie a Cat@Hospital il cittadino ha, prima di tutto, una panoramica precisa delle prestazioni e degli specialisti disponibili. Il motore di ricerca del sito fornisce infatti tutte le informazioni necessarie (struttura, nome dello specialista, orari di visita). Ma soprattutto può prenotare la visita specialistica o l’esame andando semplicemente in uno qualsiasi degli uffici comunali degli 80 Comuni della provincia di Catanzaro o delle due Comunità Montane o presso le 60 farmacie che ad oggi hanno aderito al progetto e presto anche presso il proprio medico di base.
L’infrastruttura tecnologica
“Oggi il progetto ricopre tutto il territorio della provincia e collega due aziende ospedaliere, due Asl ed è connesso a Internet per la parte prenotazione. Abbiamo infatti creato due canali di comunicazione: una Vpn che collega gli ospedali e il collegamento Web per i Comuni, le farmacie e per far accedere i cittadini alla parte informativa”, spiega Fragale.
L’applicativo che viene utilizzato dagli ospedali in modalità client-server è infatti molto complesso, ricco di funzionalità e la scelta di farlo “viaggiare” su una linea dedicata è determinata sia da motivi di sicurezza sia dalla necessità di non “appesantire” il sistema dato che le strutture collegate via Web sono già oggi oltre 140.
L’applicativo è stato sviluppato da Engineering Sanità che ha vinto la gara in Associazione Temporanea d’Impresa con Ifm di Catanzaro. “L’aspetto formativo è molto importante perché il numero degli attori coinvolti è elevatissimo, circa 300, e qui il gruppo di lavoro all’interno della Provincia, composto da 16 persone, ha rappresentato la vera chiave di volta del progetto”. Fragale non riesce a mascherare l’entusiasmo quando parla del team di operatori che stanno seguendo il progetto: “È un gruppo giovane, molto motivato e che si sta impegnando molto nella realizzazione del progetto e si occupa dell’installazione dell’applicativo, dell’hardware necessario e di formare il personale operativo. Il nostro è un affiancamento continuo – prosegue Fragale – e il personale della Provincia svolge questa attività con molto coinvolgimento e motivazione. Questa è stata la nostra forza perché se avessimo dovuto portare a termine e mantenere un progetto così su larga scala affidandoci a un’azienda esterna di formazione e manutenzione i costi sarebbero stati elevatissimi”.
Le difficoltà
Le maggiori criticità nella realizzaizone del progetto non sono ascrivibili a problematiche tecnologiche, ma sono riconducibili principalmente ad aspetti organizzativi e amministrativi: “Ci abbiamo messo più tempo ad espletare le procedure di gara che non a realizzare l’intero progetto”, dice Fragale. La necessità di coinvolgere amministrazioni (come i Comuni) che non hanno competenze dirette in materia di sanità; l’esigenza di incidere su un contesto organizzativo e procedurale consolidato da tempo nelle strutture sanitarie e nella stessa Regione Calabria; il basso livello di informatizzazione di Comuni e Aziende sanitarie; la scarsa diffusione della cultura informatica in tutte le componenti sociali presenti nel territorio hanno sicuramente causato momenti di difficoltà, ma i risultati ottenuti hanno dimostrato come fosse possibile superarli. “Queste difficoltà unite a quella di portare avanti progetti che coinvolgono molti attori derivano dal fatto di non poter disporre del personale in grado di organizzare e gestire tutte le fasi del progetto come spesso avviene nelle pubbliche amministrazioni. Per questo ritengo che l’aspetto delle competenze interne della Provincia e il ruolo del team di lavoro siano stati determinanti”.
Il roi e gli sviluppi futuri
La Provincia ha poi fatto un’attenta valutazione dei benefici attesi, benefici che sono sia di carattere economico sia di altro tipo e li ha suddivisi in due macro aree: quelli attesi per i cittadini e quelli attesi per le strutture locali. Senza entrare nel dettaglio, molto ben documentato, che i responsabili del progetto ci hanno fornito per dimostrare questi benefici, si evince che il risparmio del singolo cittadino sulla singola prenotazione è di circa 9,04 euro mentre il risparmio annuale per le aziende sanitarie e ospedaliere della provincia è di 2.790.000 euro.