Dal suo secondo gradino del podio della classifica dei top500, il supercomputer Fugaku non sta con le mani in mano. La sua potenza di calcolo, i suoi 442 petaflop/s non saranno pari agli 1,1 exaflop/s del primo, Frontier, ma restano preziosi e utili. Questo vale soprattutto se si sanno creare partnership e collaborazioni mirate, come quella appena iniziata con SambaNova.
La potenza delle immagini ad alta risoluzione
Questa azienda è specializzata in sistemi di intelligenza artificiale. Il RIKEN Center for Computational Science (R-CSS) l’ha scelta per via dei sistemi integrati basati su hardware specializzato, progettato per i modelli di apprendimento automatico. SambaNova stessa, per il suo sistema DataScale, assicura un vantaggio di 6 volte superiore sulle prestazioni rispetto ai sistemi basati su GPU.
Con questa partnership lo si vuole associare ai benefici computazionali di Fugaku per accelerare l’integrazione delle simulazioni HPC e dell’IA. Sarebbe un bel passo avanti e non fine a sé stesso. L’idea è quella di approfondire la ricerca sui gemelli digitali, potenziando la visione computerizzata ad altissima risoluzione. Con un’esclusiva architettura dataflow riconfigurabile e una grande capacità di memoria, SambaNova si dice infatti in grado di elaborare immagini 3D a risoluzione superiore a 512x512x512.
Una performance associata a DataScale e ai suoi sistemi costruiti attorno ai chip Reconfigurable Dataflow Unit (RDU). Una performance che si spiega andando a scoprire come sono fatti. Possono essere descritti come una sorta di griglia di elementi di calcolo e di memoria configurabili, collegati da un tessuto di comunicazione on-chip. Anche quest’ultimo è a sua volta configurabile via software. Un passaggio necessario per far sì che il flusso di dati attraverso gli elementi del chip rispecchi il grafico del flusso di dati dell’algoritmo di machine learning che si sta eseguendo
Japan Society 5.0, per una evoluzione AI-based
Dalla coppia SambaNova – Fugaku ci si aspetta ora dei modelli con una precisione della visione computerizzata 3D ad altissima risoluzione. Modelli inediti e subito implementabili in diversi campi. Potrebbero, per esempio, rendere più precise le ispezioni di autostrade e altre infrastrutture critiche, fornendo insiemi di immagini ad altissima risoluzione, difficili da ottenere con le tecnologie convenzionali.
Anche in molti altri ambiti, la precisione assicurata dal nuovo sistema potrebbe cambiare gli scenari di ricerca e di business. Non si tratta di una semplice speranza. La tecnologia di SambaNova ha già dato il boost ad altri supercomputer, dimostrandosi efficace. È accaduto il sistema Corona del Lawrence Livermore National Laboratory (LLNL), e con l’Argonne National Laboratory in Illinois.
Stavolta, il lato innovativo della collaborazione è il contesto in cui si va ad inserire: il piano Society 5.0 del governo giapponese. Si tratterebbe di un nuovo modello di nuova “società super intelligente”, abilitata da tecnologie digitali che alimentano una visione stabile ed ecologica del Giappone.
Un obiettivo ambizioso e concreto, soprattutto dopo l’accordo SambaNova – Fugaku, che spingerebbe il Giappone fuori dall’era dell’informazione – la Society 4.0 – e sempre più lontano dalle Society precedenti. Questo piano governativo dettagliato aspira ad una evoluzione del Paese. L’obiettivo ultimo è quello di riportarlo a “sgomitare” tra i potenti del pianeta, per lo meno sul piano tecnologico.