L’offerta RISE with SAP è ormai sulla bocca di tutti. L’idea è in effetti molto allettante: le aziende oggi possono semplificare il processo di migrazione (o di attivazione) sul cloud di uno degli ERP più avanzati del mercato, stipulando un unico contratto – con un partner SAP, per l’appunto – e mettendo a disposizione dell’innovazione di business la scalabilità, la flessibilità e la potenza del modello software-as-a-service in tempi relativamente brevi. Ma che cosa implica nello specifico migrare a SAP S/4HANA aderendo a questo programma, e quali differenze contraddistinguono l’edizione public da quella private? È poi possibile personalizzare la piattaforma o bisogna per forza adottare gli standard proposti da SAP?
Rispondono Marco Riva e Gigliola Giacalone, rispettivamente Senior Sales Executive e Head of Sales di SIDI Group, società di consulenza informatica che in qualità di SAP VAR Gold Partner sta affrontando in prima linea questa storica fase di trasformazione digitale del mercato.
Cosa scegliere tra private e public cloud
“Oggi la dimensione di un’azienda è sempre meno importante nella scelta. Sono tante le aziende cosiddette ‘tascabili’ che possiamo considerare multinazionali per la presenza commerciale o produttiva in altri paesi del mondo, o definire complesse per la varietà e l’estensione della propria catena logistico-produttiva. Di fatto, il primo elemento d’attenzione per la scelta riguarda l’effettiva capacità di un’organizzazione di adottare processi standard derivati dalle best practice di settore”, spiega Riva. “Aziende con processi complessi e che richiedono un certo grado di personalizzazione delle soluzioni implementate, potrebbero trovare le caratteristiche del public cloud meno adatte alle proprie necessità. Ne sono tipici esempi le imprese del settore di cui mi sto occupando, quello alimentare, dove alcuni processi, a cavallo di produzione, vendita e distribuzione, richiedono integrazioni profonde con applicazioni esterne e quindi, a cascata, implicano quasi sempre progetti piuttosto sofisticati”.
Le aziende che già utilizzano SAP ERP e che decidono di passare al cloud difficilmente reinvestono in una riprogettazione completa dei propri processi. Tendono a mantenere l’investimento effettuato in precedenza migrando a un ambiente private cloud che possa offrire loro innovazione senza una riprogettazione green-field.
Secondo Riva, il public cloud garantisce per contro ad un numero di settori in continua crescita una copertura adeguata a soddisfare le peculiari necessità innovando in modo continuo. I miglioramenti di SAP Best Practices vengono infatti distribuiti automaticamente ai clienti che hanno già attivi i relativi processi nei propri sistemi di qualità e produzione. In futuro, grazie alla crescita dello strumento e all’integrazione di nuove best practice, saranno possibili ulteriori significativi passi avanti. Buona parte del merito andrà alla SAP Business Technology Platform (SAP BTP), la piattaforma che SAP mette a disposizione di clienti e system integrator per sviluppare applicazioni ad hoc in grado di aggiungere funzionalità verticali all’interno di ambienti digitali standard.
RISE with SAP, una serie di vantaggi tangibili
Una cosa è certa: a prescindere dal modello scelto, l’azienda che accede a RISE with SAP riscontrerà una notevole semplificazione dell’IT management. “Di fatto, si delega al vendor la gestione dei sistemi informativi su cui si appoggia S/4HANA. Ci si potrà letteralmente dimenticare delle operazioni di aggiornamento e degli upgrade, che vengono amministrati da remoto direttamente dai professionisti di SAP”, dice Gigliola Giacalone. “Oltre a non avere più l’aggravio della gestione ordinaria del sistema, le imprese possono stabilire le finestre temporali di manutenzione, così da organizzare gli interventi nell’ottica di massimizzare la continuità operativa. Un altro aspetto fondamentale della nuova offerta RISE è la possibilità di scegliere autonomamente il proprio cloud provider in una rosa di hyperscaler in grado di erogare il servizio in maniera agnostica. Ciò comporta un ulteriore vantaggio per il cliente, che ha la facoltà di puntare su un fornitore piuttosto che su un competitor in funzione, per esempio, del deal più conveniente o in base alla presenza di altri sistemi e altri servizi già erogati da quello stesso hyperscaler”.
Ultimo, ma non per importanza, il tema della cybersecurity. “Tutti i sistemisti che lavorano con SAP sanno che si tratta di un ecosistema sicuro, molto difficile da violare”, ricorda Riva. “Ma è altrettanto vero che occorre un lavoro attento e costante per installare correttamente le patch di sicurezza messe periodicamente a disposizione dal vendor. Con il cloud, anche quest’onere viene preso in carico da SAP”.
Fabrizio Moneta, Direttore Mid-Market e Canale di SAP Italia, evidenzia come il modello software-as-a-service consenta di accedere in modo più semplice all’innovazione e di utilizzare nuovi strumenti di ottimizzazione dei processi, che a loro volta permettono di avere accesso all’economia digitale che è essenziale per rimanere competitivi. “RISE with SAP è la nostra proposta per entrare in questo mondo, perché consente nuovi modelli di business e una maggiore efficienza operativa, anche grazie all’AI integrata che supporta automazione e innovazione dei processi. E il mercato italiano apprezza: nel 2022 il nostro ERP in Cloud è stata la soluzione più adottata dai nuovi clienti Mid-Market, cioè da quelle aziende che per la prima volta hanno adottato tecnologia SAP in sostituzione di soluzioni di terzi”.
E aggiunge Giacalone “Con il chiaro obiettivo di rendere sempre più conveniente e semplice l’adozione di una suite completa di soluzioni ERP cloud da parte delle aziende di medie dimensioni, SAP ha recentemente lanciato l’offerta GROW with SAP focalizzata su SAP S/4HANA Cloud edizione pubblica. I clienti che adottano GROW with SAP hanno anche accesso a risorse di formazione gratuite, progettate per raggiungere importanti risultati di business”.
Il nuovo ruolo dei system integrator
Date le caratteristiche intrinseche dell’offerta, a cambiare non è solo il modo in cui le aziende fruiscono dei sistemi SAP, ma anche l’approccio che i system integrator devono maturare nell’accompagnarle lungo il percorso di cloud transformation. “Senz’altro per portare a casa il risultato, adesso, si deve lavorare in team molto più di quanto non si facesse in passato”, spiega Marco Riva, secondo cui soprattutto la fase di discovery diventa cruciale nell’ottica di garantire che il sistema fornito incontri tutti i requisiti di business. “Il cliente, rispetto a prima, ha l’ulteriore vantaggio di ritrovarsi a fianco ben due partner, di cui uno è addirittura il produttore del software”.
Anche per Gigliola Giacalone la stretta condivisione di intenti fin dalle prime battute porta grande valore nella proposizione e nella gestione del progetto, ed è garanzia di continuità nel tempo della collaborazione attivata, soprattutto quando si parla di imprese manifatturiere. “In base alla mia esperienza, posso dire che oggi più che mai il cliente ha bisogno di essere accompagnato passo dopo passo sia nel merito delle scelte tecnologiche, sia rispetto alla gestione della migrazione. Per quanto enormemente semplificato rispetto al passato, si tratta comunque di un passaggio tutt’altro che semplice, e il consiglio resta sempre quello di promuovere le best practice e gli standard proposti da SAP nel disegnare processi e user experience”.
Si tratta, in altre parole, di un vero e proprio gioco di squadra. “Sulla base di una ricerca che abbiamo svolto recentemente con IDC, i partner che investono nello sviluppo di propria proprietà intellettuale e quelli che differenziano la propria offerta di soluzioni SAP, traggono il massimo vantaggio dalla collaborazione con noi”, nota Fabrizio Moneta. “Per questo siamo impegnati ad aiutare i partner a capitalizzare le proprie conoscenze specifiche di settore, per creare nuove e stimolanti opportunità di crescita per loro e per i nostri clienti”.
Il tema delle personalizzazioni: un’opportunità da valutare con attenzione
Laddove siano richieste particolari customizzazioni, come per l’appunto in settori peculiari (vedi l’agroalimentare), “il system integrator ha il compito di seguire il cliente nella creazione di soluzioni personalizzate, garantendo che siano applicate regole che cautelino i sistemi durante i vari upgrade o in possibili scenari futuri di integrazione con altri software cloud”, dice Riva, che precisa: “In ogni caso, viene sempre condotto preliminarmente uno studio di fattibilità a più livelli, sia per verificare l’effettiva opportunità di procedere con questo tipo di soluzioni sia per calcolare il ritorno sugli investimenti e quantificare il risparmio ottenibile attraverso la digitalizzazione dei processi nell’arco di un quinquennio”.
Quando si parla di personalizzazioni, passare dalla teoria alla pratica vuol dire sostanzialmente fare leva sugli strumenti messi a disposizione dalla già citata SAP Business Technology Platform, che consente di abilitare workflow esterni non solo all’ERP, ma anche agli ambienti SAP e non SAP. “Ciò aiuta ad accelerare pure i processi gestiti da sistemi di altri vendor e ad allargare la portata dell’innovazione digitale grazie all’introduzione di servizi che fino a qualche anno fa non potevamo nemmeno concepire”, aggiungono Riva e Giacalone.
“Per affiancare i clienti in questo genere di attività abbiamo approfondito la conoscenza dell’interfaccia Fiori, disponibile in SAP S/4HANA e nelle altre applicazioni SAP, e acquisito il know how necessario per sviluppare app dedicate alla semplificazione di processi molto specifici, a partire per esempio da quelli che veicolano le vendite degli agenti. Ma siamo in grado di fare integrazione anche a un livello più alto”, chiosano i due esperti. “Tendiamo infatti a presentare l’offerta RISE insieme a SAC (SAP Analytics Cloud), attraverso cui possiamo sviluppare diversi tipi di servizi accessori, dalla pianificazione finanziaria alla stima delle performance commerciali, con la creazione di cruscotti direzionali che permettono di estrarre dati in tempo reale dall’ERP per fornire al top management sintesi sull’andamento aziendale e modelli previsionali”.