Nella creazione di un’infrastruttura IT di successo è necessario e indispensabile tenere conto delle specificità dell’azienda. Un bisogno che, nel tempo, ha decretato il successo di soluzioni come quelle offerte da SAP, che offrono funzionalità di personalizzazione capaci di andare incontro alle esigenze delle aziende, sia in termini di estensioni o personalizzazioni innovative, sia nelle specifiche del settore di appartenenza.
La storia delle personalizzazioni in ambiente SAP
Quando si dialoga con consulenti ed esperti SAP, il termine personalizzazioni ha un significato del tutto particolare e specifico, al punto che in molti casi si rischia di cadere in un equivoco. Per capirne il motivo, dobbiamo ripercorrere brevemente la storia più o meno recente di SAP. La racconta Aldo Foroncelli – Senior Business Development Manager di Qintesi, system integrator e SAP Gold Partner con una lunga storia di implementazioni alle spalle. «I sistemi on premise erano caratterizzati dal fatto che le personalizzazioni erano gestite all’interno dello stesso ERP. Questo, già da anni, genera problemi nell’adottare nuove release e funzionalità del software, perché richiede una serie di verifiche aggiuntive chiamate regression test». Le “personalizzazioni” realizzate in passato erano, insomma, una barriera all’aggiornamento. Ed ecco spiegato perché quando si usa il termine personalizzazione si rischia di vedere alzarsi più di un sopracciglio.
Una situazione che, in un contesto in cui gli update sono sempre più importanti per lo stato di salute e la sicurezza dei sistemi, è diventata rapidamente insostenibile. Ma come conciliare il bisogno delle aziende di avere soluzioni il più possibile aderenti ai propri bisogni con la necessità di conservare standard e buone pratiche?
Gestire le estensioni in SAP con il SAP Cloud
La SAP Business Technology Platform, nota come SAP BTP, è una piattaforma che «permette di estendere le soluzioni SAP standard senza influenzare le performance e l’integrità dei processi principali» come ricorda Foroncelli. Grazie a questa piattaforma infatti «è possibile creare estensioni side-by-side utilizzando diverse tecnologie e linguaggi di programmazione. Su SAP BTP sono disponibili varie opzioni e ambienti. Per esempio, ABAP environment, Cloud Foundry runtime, Kyma runtime».
SAP BTP, insomma, è una piattaforma che permette di conciliare le necessità di standardizzazione legate a temi come la sicurezza, la scalabilità e l’uso di un ambiente Cloud, con il bisogno imprescindibile che hanno le aziende di poter personalizzare le proprie soluzioni e la propria infrastruttura. Una scelta efficace al punto che SAP ne ha di recente esteso gli ambiti di utilizzo per quanto riguarda l’offerta RISE with SAP. Se fino a poco tempo fa, infatti, le estensioni erano gestibili solo all’interno dell’offerta RISE with SAP basata su private cloud, ora la BTP è accessibile anche attraverso l’offerta basata su Public Cloud.
Contestualmente, ci ricorda Foroncelli, l’azienda ha effettuato un cambiamento nel nome delle proprie offerte. La nomenclatura RISE with SAP ora identifica la soluzione basata su private cloud mentre GROW with SAP identifica la soluzione basata su cloud pubblico.
SAP Business Technology Platform apre le porte all’innovazione
SAP BTP non è, tuttavia, solo una piattaforma di sviluppo in cui adattare le estensioni già utilizzate dall’azienda o svilupparne di nuove con la stessa logica, ma mette a disposizione una serie di strumenti innovativi. «BTP permette anche l’estensione del codice con funzionalità aggiuntive, innovative e sempre aggiornate. Aggiunge strumenti di Machine Learning, Intelligenza Artificiale e funzionalità di altri provider. Permette inoltre di aumentare l’integrazione applicativa, per esempio sfruttando l’uso di servizi web(API) di altri provider, come l’ Agenzia delle Entrate, Catasto , social media ed altro ancora» ricorda Foroncelli. BTP supporta nativamente moltissimi sistemi esterni, infatti si parla spesso di integrazione Multi-Cloud.
Affrontare il passaggio al Cloud nel modo migliore
Tornando al problema “storico” legato all’equilibrio fra la standardizzazione e l’esistenza di necessità specifiche finalizzate a valorizzare i processi aziendali, con i loro caratteri distintivi, Foroncelli ricorda il ruolo chiave della BTP, che costituisce un unico punto per «integrare tutti i sistemi, pilotare, monitorare, comandare i processi con sistemi esterni in maniera rapida (ed efficiente)». Ricordando che spesso, non solo nel mercato italiano, le vecchie personalizzazioni erano problematiche perché «lo sviluppatore del componente aggiuntivo o della personalizzazione non era in grado di governarli, oppure perché le aziende si appoggiano a soluzioni non più mantenute». Inoltre, alcune sono state fatte perché chi proponeva componenti o transazioni proprietarie non conosceva la soluzione interna a SAP, creando di fatto una serie di situazioni anomale.
Ecco perché nelle nuove installazioni o migrazioni si cerca di adottare il più possibile la policy chiamata back to standard. Possibile prima di tutto perché oggi la personalizzazione è più semplice e meno invasiva grazie alla BTP e poi perché spesso è possibile identificare una risposta a un bisogno già fra le soluzioni native di SAP.
L’unico modo efficace di procedere, ci ricorda Foroncelli, è quello di effettuare un assessment preliminare e approfondito. Una pratica che in Qintesi è consolidata da diversi anni e che permette di identificare, grazie all’esperienza dello staff certificato, quali elementi distintivi devono essere riportati in Cloud attraverso una migrazione applicativa e quali possono essere sostituiti da nuove soluzioni standard. Un processo di semplificazione, insomma, che riduce la complessità del sistema e ne migliora l’efficienza intrinseca, permettendo all’ERP di tornare a svolgere il suo compito principale: agevolare e accelerare i processi aziendali.