Entro il 2028, la Near Field Communication diventerà pressoché irriconoscibile, trascinando con sé nella propria evoluzione interi settori collaterali, oltre che i mercati B2B e B2C. È ciò che prevede l’ente di standardizzazione NFC Forum e lo fa, sembrerebbe, con cognizione di causa, visto che include un prezioso gruppo di aziende impegnate nella costruzione e nel confezionamento di numerosi chip NFC presenti in moltissimi dispositivi.
Tra i suoi oltre 400 membri, vi sono infatti realtà come Apple, Google, Qualcomm, Sony, NXP e Huawei, anch’esse presenti a fine giugno ad annunciare i propri piani strategici e gli sforzi di ricerca da qui ai prossimi cinque anni.
Le 5 priorità chiave
Guardando al dettagliato modo con cui l’NFC Forum dipinge le proprie prospettive, si può agilmente immaginare il tipo di esperienza che verrà offerta agli smartphone e ad altri dispositivi dotati di questa tecnologia di prossimità negli anni a venire.
L’innovazione dell’intero settore si baserà su cinque priorità deliziosamente tecnologiche. La prima riguarda una maggiore potenza per la ricarica wireless NFC che dovrebbe passare da un watt fino a tre watt. Un cambiamento che si propagherà anche nel campo del design industriale, introducendo fattori di forma nuovi e più piccoli e definendo nuovi mercati. Ad aumentare sarà anche la portata delle connessioni NFC, ora limitate a un raggio di 5 mm. L’intenzione dell’NFC Forum è quella di passare a distanze operative da quattro a sei volte superiori dell’attuale. È ciò che basterebbe per rendere le transazioni e altre azioni contactless più rapide e semplici. È ciò che servirebbe anche per migliorare l’usabilità, diminuendo la precisione necessaria per l’allineamento dell’antenna.
Un’altra novità anticipata dall’ente è la funzione Multiple Purpose Tap, un upgrade, sempre riguardante l’esperienza contactless, che mira a ottimizzare la tecnologia di supporto a diverse azioni “one touch” come la consegna di ricevute, l’identificazione e l’emissione di biglietti per un viaggio completo. Tra le priorità c’è anche l’avviamento di un percorso di modernizzazione della comunicazione da dispositivo a dispositivo. Un obiettivo non banale, dal carattere molto pragmatico, pensato per consentire agli smartphone abilitati all’NFC di avere funzionalità di punto vendita (SoftPOS), permettendo alle aziende o ai privati di ricevere pagamenti ovunque.
L’ultimo “pensiero” del mondo NFC va poi agli ESG, con l’espansione della capacità di condividere i formati di dati necessari per la sostenibilità come la composizione e le modalità di riciclo di un prodotto. L’intenzione è quella di aiutare a soddisfare le richieste dei consumatori, in rapida evoluzione, e i requisiti normativi, oltre a contribuire a un’economia circolante sana.
Una rivoluzione a cui prepararsi subito
Con una chiara e perentoria deadline fissata al 2028, i membri dell’NFC Forum si sono già messi al lavoro. Attualmente si dichiarano impegnati in varie fasi di sviluppo, dalla ricerca ai requisiti di mercato, fino alle bozze di specifiche. Al contorno saranno avviate anche numerose iniziative complementari, per creare le condizioni adatte ad accogliere un’ondata di reale innovazione senza precedenti, per ilsettore.
I destinatari di queste novità, intanto, che siano B2B o B2C, è meglio che si preparino ad accoglierle e gestirle. Potrebbe essere il caso di pensare, per esempio, a una tecnologia anti-skimming più forte, per proteggere il contenuto dei propri portafogli. Maggiore attenzione andrà prestata, molto banalmente, anche nei punti vendita, per evitare di pagare in automatico con carte predefinite prima di avere il tempo di decidere. Tutte “accortezze” più o meno banali ma non scontate che gli utenti dovranno prepararsi ad avere per stare al passo con la tecnologia e non inciampare.