PARIGI – Si è svolto recentemente nella capitale francese il 3Dx Partners Forum di Dassault Systèmes (3ds), l’azienda b2b con una nota tradizione nel campo delle tecnologie di progettazione e simulazione 3D, realtà virtuale e gestione del ciclo di vita dei prodotti.
Un evento che ha visto la partecipazione di oltre mille Var, system integrator e società di consulenza e che si è incentrato sulla presentazione di 3Dexperience, una piattaforma che potremmo definire “omnicomprensiva”, ovvero che aggrega soluzioni prima distinte in un unico puzzle capace di fornire strumenti di lavoro a tutti i reparti aziendali, dalla progettazione, al marketing, alle vendite (senza però sostituirsi, come è stato sottolineato, al Crm, che anzi trasmette informazioni alla piattaforma di 3ds): gli applicativi di modellazione 3D e di simulazione, si affiancano a quelli di information intelligence, di governance e di ciclo di vita dei prodotti. Strumenti che permettono di studiare la complessità del mercato per indirizzare al meglio il lavoro, offrono quindi il supporto per progettare il prodotto internamente e per promuoverlo esternamente (il tutto con una differenziazione pensata sulle diverse esigenze di ciascun settore industriale). Le basi per un simile sviluppo c’erano già tutte nell’azienda francese. Ma qual è la novità che questa soluzione rappresenta? Quali sono le chiavi per capire il valore di questa evoluzione? Possiamo citarne tre: una tecnologica, una metodologica, una culturale. Dal punto di vista tecnologico, le parole d’ordine sono cloud e mobility. I moduli sono disponibili per la prima volta quest’anno su private e public cloud e fruibili in mobilità da qualsiasi device. Un adeguamento che si accompagna alla semplificazione delle modalità d’utilizzo dell’intera piattaforma in chiave user-friendly: “Non abbiamo rinunciato a niente”, ha detto Monica Menghini, Executive Vice President, Corporate Strategy, Industry and Marketing di 3ds, “ma abbiamo disposto e aggreato le cose in modo diverso, così da rendere tutto fortemente intuitivo”. Sul piano della metodologia di lavoro, nuovo è il fatto che la soluzione si sviluppa su un ambiente collaborativo interattivo attraverso il quale i processi si svolgono. Come è stato testimoniato da un cliente di 3ds: “I lavoratori di tutti i reparti aziendali sono sempre connessi tra loro, i dati sono disponibili a tutti, e condivisibili con tutti: l’attività non si interrompe mai”.
L’azienda francese sostiene molto il valore della Collaboration: “È incredibile come il processo di condivisione delle idee che gli strumenti social attivano, possa impattare positivamente sul business”, ha detto Bernard Charlès, Presidente e Ceo di 3ds. L’elemento di innovazione in chiave culturale, infine, si spiega a partire dal termine “Experience”: come precisa Menghini, stiamo approdando nell’era dell’esperienza: “Quello che i consumatori vogliono acquistare non è più un prodotto o un servizio, ma un’esperienza. Le aziende che l’hanno capito stanno riuscendo in questo modo a differenziare la loro offerta da quella dei loro competitor”, in un tempo in cui né il prodotto né il servizio sono termini che possono descrivere ciò che il mercato davvero richiede. “La 3Dexperience”, aggiunge Menghini, che cita Apple e Nespresso tra i brand che hanno compreso e applicato questo principio con successo, “va intesa come un supporto che offriamo ai nostri clienti per poter creare questo tipo d’esperienza per i loro clienti”, ovvero per sviluppare un prodotto, il marketing collegato, le stretegie business migliori sfruttando le enormi potenzialità del 3D da un lato, dell’intelligenza collettiva dall’altro.