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Da un intreccio di FM nasce un’AI ibrida e per tutti

L’AI del futuro, secondo Lenovo, mescola foundation model pubblici, privati e personali per favorire l’adozione efficace di questa tecnologia attraverso cloud, edge e dispositivi personali. L’obiettivo è quello di raggiungere e includere tutti, con la complicità dei partner, e di garantire sicurezza e privacy sia alle aziende che agli utenti privati

Pubblicato il 30 Ott 2023

ai ibrida

Voler abbracciare ogni ambito e ogni area geografica e raggiungere ogni utente e impresa, tutelando al contempo la privacy e la sicurezza dei dati. Il claim “AI per tutti” di Lenovo significa questo e necessita di una “magia tecnologica” per trasformarsi da paradigma annunciato a realtà diffusa. Una magia tecnologica che si nutre dell’indole statistica dei foundation model, per forgiare un framework ad hoc, all’altezza delle aspettative create durante il Lenovo Tech World lo scorso ottobre.

Il destino dell’AI può essere quello di rendere il mondo più intelligente, inclusivo e sostenibile. Secondo Lenovo questa deve essere la sua mission “ultima”, il suo team racconta di essere partito dagli algoritmi per far sì che diventi possibile compierla, non senza l’aiuto del suo ecosistema di partner.

I tre FM in stile Lenovo

Dietro all’annuncio di un ulteriore investimento di 1 miliardo di dollari in innovazione dell’AI, c’è la volontà di implementare un framework basato sull’intreccio di foundation model (FM) differenti, quasi complementari ma non affatto incompatibili.

Il public FM è quello attraverso cui la maggior parte degli utenti, persone o aziende, ha approcciato per la prima volta l’AI generativa. È il modello alla base di chatGPT, risponde a molti task, “abita” nel public cloud, è stato allenato con dati internet e tutti vi possono agilmente accedere. L’intelligenza artificiale gli deve il suo terzo picco di hype tecnologica perché sbloccato le sue potenzialità inespresse, democratizzandone l’utilizzo.

A fianco a questo modello ci sono il private FM e il personal FM, che nascono poco dopo e presentano dei paletti nei dataset di training e negli ambiti di utilizzo, aprendo a impieghi più delicati e dedicati. In questo caso, si può operare esclusivamente all’interno di un dispositivo o in modo sicuro con server on-premise, apprendendo dai dati forniti da un singolo utente o dai dati proprietari di un’azienda. Ciò rende questi modelli meno multitasking ma più sicuri, più potenti e personalizzati.

Il primo è per tutte le organizzazioni che non possono o non vogliono condividere informazioni pubblicamente e che desiderano un sistema AI che compia task specifiche, adatte ai propri scopi strategici. In questo caso il training si basa su dati specifici dell’organizzazione e il modello viene rilasciato solo all’interno del suo perimetro di interesse, limitandosi a compiti specifici richiesti da chi lo ha creato.

Simile la logica con cui funziona il personal FM, ideato però per soddisfare le aspettative di singole persone. I dati, quindi, sono quelli strettamente personali che, mescolati a quelli pubblici, aiutano il modello a fornire output destinati a restare in un singolo device consumer come uno smartphone o un computer.

L’AI ibrida promette inclusione, sicurezza e privacy

Facendo confluire i vantaggi e le specificità dei tre modelli messi sul tavolo dagli esperti AI, Lenovo ha dato vita a un paradigma ibrido che li sfrutterà in modo di volta in volta opportuno per potenziarne le applicazioni attraverso il cloud, l’edge e i device dell’utente finale. Nell’amalgamare i diversi approcci public, private e personal, ha “messo il suo zampino” anche dal punto di vista tecnologico, per massimizzarne l’efficacia.

Per il training del private FM, per esempio, è solitamente previsto un processo a più step in cui, dopo un primo passaggio con data internet, viene effettuato un re-training con i dati dell’azienda. Questo permette al modello di occuparsi di compiti sia generici che specifici della singola organizzazione. Perché lo faccia in modo più efficiente, Lenovo ha aggiunto due altri componenti nel proprio framework: un vector database, con tutta la knowledge dell’azienda, e i sottosistemi già esistenti nei suoi sistemi. Combinando un private FM qualunque con il patrimonio informativo della singola organizzazione, per una sorta di fine tuning, e connettendolo con le sue infrastrutture strategiche, Lenovo conta di massimizzare i benefici apportati dall’AI all’utente.

Per quanto riguarda il personal FM, gli sforzi tecnologici si sono focalizzati sul comprendere come meglio comprimere un grande FM da decine o centinaia di miliardi di parametri in uno più piccolo, adatto ad essere ospitato in un device personale. Sempre nel framework di AI ibrida presentato, c’è spazio anche per soluzioni di data management e privacy protection per gestire in sicurezza i dati dell’azienda e personali. In questo caso la tecnologia è solo Lenovo, ma il resto del framework è frutto della collaborazione coi principali partner con cui conta di costruire un ecosistema di AI ibrida che liberi il potenziale dei modelli di fondazione in modo “più democratico e inclusivo”.

Gemelli intelligenti in arrivo per tutti: la scommessa Lenovo

Il lavoro tecnologico e strategico alla base del framework di AI ibrida raggiungono gli utenti finali con il nome di AI twin. Nello specifico le aziende avranno a che fare con un Enterprise AI Twin per applicazioni basate su una conoscenza unica approfondita del loro “ambiente”, conoscenza che resterà privata e sicura. Questa soluzione sarebbe in grado di estrarre le informazioni rilevanti all’interno dell’organizzazione, dai dispositivi, dall’edge e dal cloud privato, e di sintetizzarle in valutazioni e conclusioni per poi generare e proporre soluzioni. Esempi di applicazioni possono essere la prenotazione di piani di viaggio in linea con le policy aziendali e adatti alle preferenze individuali, la mitigazione dei rischi della supply chain guidata da modelli meteorologici, la valutazione dell’impatto di eventi estremi ambientali sulle spedizioni e sul business.

Si tratterebbe di dispositivi AI che “non smetteranno mai di imparare” – così promette Lenovo – e ciò varrebbe anche per l’AI twin destinato al mercato consumer. In questo caso, si tratterà di un assistente collegato ai dispositivi personali e modellato sulle preferenze dell’utente. Un “gemello” che funziona anche “in modalità aereo” e in grado, per esempio, di suggerire le migliori opzioni di vitto e alloggio per partecipare a un concerto fuori porta o creare e mandare un invito personalizzato ad ogni amico per la prossima serata di relax.

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