Mentre ci si chiede quale metodo avrà la meglio nello sfruttamento dei qubit, l’informatica quantistica continua a guadagnare terreno e spazio. Le ricerche per raggiungere il quantum advantage avanzano su diversi fronti, e anche gli investimenti, ma non solo. Molte energie e tanti talenti sono dedicati anche al trovare delle applicazioni pratiche immediate e virtuose. Ambiti e contesti in cui magari il quantum computing si deve accontentare di non essere il protagonista, ricoprendo il ruolo di “aiutante”. È esattamente così che accade, per esempio, quando lavora con i sistemi HPC
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HPC più veloce grazie ai qubit. Ma quanta energia…
L’istituto di ricerca scientifica governativo giapponese Riken sta puntando sui qubit per accelerare il lavoro degli HPC. Un progetto ambizioso che allarga gli orizzonti scientifici ma fa anche lievitare i costi energetici. Una sinergia tra calcolo classico e quantistico promettente ma ancora da affinare
Giornalista

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