Dai primi di ottobre è disponibile sul nostro mercato la versione completa di Qlik Sense, soluzione self-service di visualizzazione e data-discovery che si basa sull’architettura e sull’esclusivo sistema di indicizzazione correlazionale dei dati di QlikView, la piattaforma che ha posto Qlik tra le software house di avanguardia tecnologica nel campo della BI. In effetti, dal punto di vista dell’uso in azienda, la nuova soluzione si complementa a QlikView e ne estende l’impiego in quanto se quest’ultima fornisce strumenti di navigazione rapida tra i dati e una piattaforma di sviluppo per applicazioni analitiche ‘ad hoc’, Qlik Sense offre potenti funzioni di analisi e di visualizzazione a quella fascia di utenza evoluta costituita da figure aziendali che sanno bene cosa vogliono e che non hanno bisogno dell’It aziendale o non hanno il tempo di attenderne l’intervento.
Abbiamo parlato di ‘versione completa’ in quanto già dallo scorso luglio Qlik Sense era scaricabile in una versione desktop, installabile solo su Pc e pensata per permettere agli utenti di apprezzarne le funzioni e l’usabilità. La versione completa, installabile sul server aziendale, ha le stesse capacità ma permette agli utenti di collaborare condividendo dati e analisi in un ambiente sicuro e controllato dall’It, che mantiene il governo delle fonti, e di lavorare tramite dispositivi mobili. Quest’ultima capacità sfrutta un approccio originale che si basa sul riconoscimento via Html-5 del browser del dispositivo e connette tablet e smart-phone all’hub aziendale superando il problema dei diversi sistemi operativi mobili e delle diverse dimensioni degli schermi. Il che permette di attuare una politica Byod mantenendo il controllo delle attività e la sicurezza dei dati.
Come ha osservato Rosagrazia Bombini, dal gennaio di quest’anno Vice President Qlik e Managing Director per l’Italia, “Si tratta di dare nelle mani dell’utente business la capacità di creare da zero le proprie analisi e di gettare un ponte tra il mondo ‘anarchico’ e self-service di Excel e il rigoroso controllo del dato da parte dell’It aziendale”. Spetta però all’It, e ciò è importante sia per la sicurezza sia per la qualità dei risultati, stabilire la linea di confine tra questi due mondi, decidendo in primo luogo le fonti dati cui accedere e poi redigendo una libreria di definizioni (in pratica un linguaggio comune sul quale impostare le analisi) e di algoritmi utilizzabili dall’utente business via drag-and-drop. In contemporanea a Qlik Sense la società ha annunciato anche l’attivazione di Qlik Cloud, il primo dei servizi cloud il cui programma era stato anticipato un mese fa, che permette di condividere via cloud dati e analisi tra tre utenti, dei quali uno con ruolo di master e due di clienti.