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La chiave per dominare i cloud ibridi? È l’osservabilità dei dati



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Un report di Network Computing e Infoblox rivela l’importanza cruciale dell’Observability in ambienti complessi e propone la gestione degli indirizzi IP come soluzione efficace per efficientare il monitoraggio delle performance, offrendo alle aziende un controllo senza precedenti

Pubblicato il 15 lug 2024



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Esiste un solo segreto per governare con successo l’intricata natura degli ambienti cloud ibridi, cuore pulsante della trasformazione digitale: agire sull’osservabilità (observability) dei dati. L’idea è al centro di un recente report di Network Computing e Infoblox, “The Need for Modern Observability in Complex Cloud Environments”, secondo cui la capacità di ottenere una visione completa e dettagliata del funzionamento interno dei sistemi IT, in grado di monitorare, analizzare e ottimizzare le performance e la sicurezza delle applicazioni distribuite, è il pilastro che garantisce il buon funzionamento di questi ambienti complessi, composti da una miriade di applicazioni e servizi interconnessi.

Secondo l’analisi, in particolare, una delle strategie più efficaci per affrontare le sfide chiave dell’hybrid cloud è l’adozione di soluzioni di visibilità di rete potenziate da servizi critici come la gestione degli indirizzi IP (IPAM). Questa tecnologia non solo gestisce lo spazio degli indirizzi IP, ma ottimizza anche la visibilità attraverso numerosi cloud e reti di filiali, offrendo alle aziende un controllo senza precedenti e un potenziale di reattività senza paragoni.

Observability: cos’è e perché è critica

L’osservabilità dei dati si distingue dal tradizionale monitoraggio delle performance e della sicurezza, fornendo una visione unificata e dettagliata delle operazioni IT. Mentre le soluzioni di Application Performance Monitoring (APM) e gli strumenti di sicurezza tradizionali sono stati utili per anni, questi risultano invece inadeguati nei complessi ambienti cloud di oggi, dove le applicazioni sono composte da molti sistemi dinamici indipendenti, spesso distribuiti su infrastrutture di diversi fornitori.

Un sovraccarico di un’istanza di database o un collo di bottiglia nello storage, ad esempio, possono passare inosservati o essere difficili da diagnosticare con gli strumenti tradizionali. Questo incremento di complessità rende difficile mantenere una visione chiara delle interdipendenze tra i vari elementi, complicando il mantenimento delle performance e della sicurezza, nonché la diagnosi dei problemi.

Dal punto di vista della sicurezza, poi, la natura modulare delle applicazioni cloud, che consente il riutilizzo dei componenti, rappresenta sia un vantaggio sia un potenziale punto di vulnerabilità: la facilità di riutilizzo può infatti introdurre rischi se non adeguatamente monitorata. Le soluzioni di osservabilità moderne devono quindi andare oltre il semplice monitoraggio e fornire capacità avanzate di correlazione dei dati per identificare e risolvere i problemi in modo proattivo.

L’importanza di soluzioni avanzate per l’Osservabilità dei dati

Le infrastrutture cloud offrono velocità, flessibilità e scalabilità, ma al prezzo di una complessità maggiore. La gestione di milioni di container e migliaia di microservizi, alcuni dei quali possono esistere solo per pochi minuti, crea infatti una sfida significativa per gli strumenti di sicurezza e APM tradizionali.

Per gestire una tale crescente complessità, unita alle vulnerabilità degli ambienti cloud ibridi, le soluzioni di osservabilità devono essere avanzate e in grado di correlare vari punti di dati per determinare la causa principale dei problemi di performance e sicurezza. La capacità di gestire e analizzare grandi volumi di dati, in particolare, è essenziale per affrontare le sfide di un’infrastruttura IT sempre più complessa e interconnessa.

Più nel dettaglio, chiarisce il report, le soluzioni di osservabilità devono essere in grado di raccogliere e analizzare dati ad alta cardinalità, permettendo alle organizzazioni di scegliere e controllare i dati da raccogliere e analizzare. Questo approccio non solo migliora la comprensione delle performance e della sicurezza delle applicazioni, ma consente anche di anticipare e risolvere i problemi prima che possano avere un impatto significativo sugli utenti o sul business.

Altro aspetto fondamentale dell’osservabilità moderna è la capacità di tracciare le transazioni all’interno delle applicazioni, analizzando come i diversi componenti rispondono a queste transazioni. Questo approccio, noto come tracing, permette di individuare rapidamente le aree problematiche, come un front-end lento, un database sovraccarico o una logica di business inefficiente. Il tracing applicato alla sicurezza svolge un ruolo simile, aiutando a identificare la fonte di eventuali problemi.

Ottimizzare il monitoraggio delle performance con l’IPAM

In questo contesto di crescente complessità degli ambienti cloud ibridi, le imprese devono adottare strategie innovative per rendere più efficiente il monitoraggio delle performance. Una delle soluzioni indicate nel report di Network Computing e Infoblox è l’adozione di soluzioni di visibilità di rete abilitate da servizi di rete critici, come la gestione degli indirizzi IP (IPAM – IP Address Management). Questo approccio non solo aiuta a gestire lo spazio degli indirizzi IP, ma ottimizza anche la visibilità su numerosi cloud e reti di filiali.

L’IPAM è un componente essenziale per l’efficienza del monitoraggio delle performance: la soluzione centralizza infatti la gestione degli indirizzi IP, permettendo alle aziende di avere una visione unificata e aggiornata delle loro risorse di rete. Questo livello di centralizzazione è cruciale per identificare e risolvere rapidamente le problematiche di performance e sicurezza.

I vantaggi dell’IPAM

Aspetto chiave dell’IPAM è la sua capacità di aggregare dati provenienti da diverse fonti, offrendo una visione olistica delle risorse di rete. Questo aiuta a superare le limitazioni dei tradizionali strumenti di monitoraggio, che spesso operano in silos e non riescono a fornire una panoramica completa delle interdipendenze tra i vari componenti dell’infrastruttura. Con l’IPAM, le aziende possono monitorare in tempo reale l’utilizzo degli indirizzi IP, individuare conflitti e anomalie, e migliorare la gestione delle risorse.

Inoltre, come detto, l’IPAM può ottimizzare la visibilità su numerosi cloud e reti di filiali. Molte aziende operano in ambienti ibridi, con workload distribuiti su cloud pubblici e privati: la gestione centralizzata degli indirizzi IP, in questi contesti, permette di mantenere una visione coerente e aggiornata di tutte le risorse, indipendentemente dalla loro ubicazione. Questo è particolarmente importante per le aziende che devono garantire la conformità alle politiche di sicurezza e la continuità operativa su vasta scala.

Riduzione dei tempi di troubleshooting e integrabilità

Un altro vantaggio dell’IPAM è la riduzione dei tempi di troubleshooting. Con una visione centralizzata delle risorse di rete, il personale IT può identificare rapidamente le cause principali dei problemi di performance, migliorando l’efficienza operativa. Ad esempio, la capacità di correlare i dati sugli indirizzi IP con le performance delle applicazioni e delle infrastrutture permette di individuare rapidamente i colli di bottiglia e di adottare misure correttive tempestive.

Grazie a queste capacità, fa presente il report, le soluzioni di visibilità di rete supportate dall’IPAM non solo migliorano l’efficienza operativa, ma contribuiscono anche a ridurre i costi. La gestione ottimizzata delle risorse di rete riduce la necessità di investimenti in hardware e software aggiuntivi, e permette di sfruttare al meglio le risorse esistenti. Inoltre, la capacità di monitorare in tempo reale l’utilizzo delle risorse aiuta a prevenire problemi di performance prima che possano influenzare negativamente le operazioni aziendali.

In tutto questo, l’integrazione dell’IPAM con altre soluzioni di monitoraggio e gestione delle performance può creare un ecosistema di visibilità estremamente efficace. Ad esempio, combinando l’IPAM con strumenti di monitoraggio delle applicazioni e delle infrastrutture, le aziende possono ottenere una visione completa e dettagliata delle loro operazioni IT. Questo approccio integrato permette di correlare dati provenienti da diverse fonti, migliorando la capacità di individuare e risolvere le problematiche in modo proattivo.

La necessità di una osservabilità pura per il cloud

Senza una solida osservabilità, chiarisce in conclusione l’indagine di Network Computing e Infoblox, il passaggio da infrastrutture monolitiche e on-premises a ambienti cloud è destinata a fallire. Il monitoraggio da solo non è infatti sufficiente e le soluzioni di osservabilità devono essere in grado di raccogliere e analizzare dati da tutti i sistemi, fornendo una visione coerente e aggiornata delle operazioni IT.

La capacità di correlare dati provenienti da diverse fonti, fornire contesto e rilevare anomalie in tempo reale – conclude l’analisi – è fondamentale per mantenere l’efficienza operativa e la sicurezza. E garantire così, a conti fatti, le condizioni per un’operatività a prova anche degli ambienti più complessi.

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