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Auto del 2030: sensori e sistemi di bordo parleranno in rete locale con i veicoli vicini

Un progetto finanziato dalla UE, con il Centro Ricerche Fiat e Volvo tra i partecipanti, lavorerà a un sistema decisionale a guida “cooperativa” che utilizzerà dati provenienti da sistemi di bordo Cruise Control e Lane Keeping, sensori e sistemi GPS e scambiati su reti di comunicazione basate sul nuovo standard 802.11p

Pubblicato il 20 Nov 2013

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Un progetto che lavorerà all’integrazione delle informazioni provenienti da sensori a bordo delle auto, sistemi di controllo di bordo, segnali dei sistemi di navigazione satellitari, e allo scambio di questi su reti di comunicazione wireless tra veicolo e veicolo (cooperativi) e tra veicolo e centrali di controllo del traffico, basati sullo standard sperimentale 802.11p.

Così si può spiegare in poche parole l’obiettivo del progetto AutoNet 2030, partito lo scorso primo novembre e finanziato in gran parte dall’Unione Europea. In altre parole, si tratta di sperimentare e mettere a punto tecnologie di scambio di informazioni tra veicoli che circolano nella stessa zona, guidati sia manualmente che automaticamente, per rendere il traffico più sicuro.

Il progetto, che durerà tre anni, con conclusione nell’ottobre 2016, vede la partecipazione di nove organizzazioni tra costruttori e fornitori automotive, centri di ricerca e fornitori di tecnologie, con basi in tutta Europa. Tra esse il Centro Ricerche di Fiat a Orbassano (Torino) rappresenta l’Italia. L’orizzonte di riferimento è il periodo 2020-2030, quando ci si aspetta che i sistemi di comunicazione cooperativa e quelli di controllo di bordo (Cruise Control, cioè velocità, e Lane-Keeping, cioè mantenimento della corsia di marcia) basati su sensori saranno di serie su gran parte delle automobili.

L’integrazione tra questi due tipi di sistemi è un ingrediente fondamentale per sviluppare sistemi avanzati di guida completamente automatici, con funzionalità ottimizzate (e nel contempo efficienti in termini di costi), di controllo delle traiettorie, manovre, velocità e interazioni reciproche tra veicoli vicini. L’idea di base è di realizzare un sistema decisionale “cooperativo” che utilizzi la comunicazione wireless tra gruppi locali di veicoli per scambiare informazioni e definire comandi di manovra (nel caso di veicoli a guida totalmente automatica), o suggerirli su apposite interfacce nei veicoli a guida manuale. Su ogni automobile il sistema di guida sarà a conoscenza delle traiettorie e velocità dei veicoli più vicini, della topografia della strada, degli incroci e dei sensi di marcia, e delle possibili manovre alternative nel caso di eventi inaspettati.

Le organizzazioni coinvolte nel consorzio rappresentano tutta la tipica supply chain dell’automotive, con la slovacca Broadbit nel ruolo di coordinatore e tester della conformità agli standard, Fiat e Volvo come costruttori, la tedesca BaseLabs come fornitore di framework d’integrazione, Hitachi Europe come fornitore automotive, e quattro istituti universitari che si occuperanno dello sviluppo degli algoritmi di comunicazione e controllo: Armines (Francia), Ecole Polytechnique Federale de Lausanne (Svizzera), Institute of Communications & Computer Systems (Grecia), e Technical University of Dresden (Germania).

Il sistema prototipale di guida sarà testato dapprima su veicoli a guida automatica a bassa velocità, e poi su autocarri a guida automatica e automobili a guida manuale con suggerimenti provenienti dal sistema cooperativo. I risultati dei test drive saranno poi usati come input di simulazioni con appositi software per verificare il sistema in scenari di traffico intenso e caotico. Il costo del progetto è stimato in 4,59 milioni di euro, di cui 3,35 finanziati dall’Unione Europea, nell’ambito del Seventh Framework Programme, area Co-operative Mobility.

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