Ricerca scientifica

Hai un device Android? Puoi far parte della più grande rete di calcolo

Singoli utenti e organizzazioni potranno mettere la potenza d’elaborazione inutilizzata dei loro dispositivi a disposizione della World Community Grid, per progetti di esplorazione spaziale e lotta alle malattie

Pubblicato il 22 Ago 2013

Molti avranno sentito parlare della World Community Grid (WCG), la grande rete di calcolo distribuito mondiale alimentata volontariamente da computer di persone singole e organizzazioni, che supporta progetti di ricerca scientifica a beneficio dell’umanità. Molte di queste iniziative infatti hanno bisogno di simulazioni e analisi di enormi volumi di dati: dalle analisi del genoma umano alla lotta contro il cancro e l’AIDS, dalla ricerca di sistemi a basso costo per la depurazione dell’acqua a quella di materiali ad alta efficienza per produrre energia rinnovabile.

Operativa dal 2004, la WCG è finanziata e gestita da IBM e si basa sull’uso delle potenze computazionali di macchine Windows, Linux e Mac OS X collegate alla rete, nei momenti in cui sono inattive. Attualmente sono collegati alla Grid quasi 2,4 milioni di dispositivi di 625.000 volontari, tra cui circa 450 tra aziende e organizzazioni pubbliche e private. La partecipazione è aperta a tutti: basta scaricare un apposito software client chiamato BOINC, sviluppato dalla California University di Berkeley, e la grande novità è che da qualche giorno è disponibile una versione di BOINC anche per dispositivi mobili Android.

Gli utenti di smartphone e tablet Android possono quindi d’ora in poi mettere a disposizione la potenza computazionale inutilizzata dei loro dispositivi a favore della World Community Grid, e in particolare di due progetti: FightAIDS@Home, per la lotta all’AIDS, e Einstein@Home, per scoprire nuove stelle.

Un’App per scoprire nuove stelle e combattere l’AIDS

Finora la capacità di calcolo è stata fornita alla Grid da dispositivi più grandi – pc e server -, ma l’apertura ad Android è uno sviluppo logico, si legge sul sito della World Community Grid, vista la rapida evoluzione del mobile computing. “Quando la WCG è stata lanciata, nel 2004, un computer desktop medio aveva un processore da 2 GHz e 256 MB di RAM, ma oggi i dispositivi mobili hanno dotazioni paragonabili, e sono moltissimi: circa due miliardi di smartphone e decine di milioni di tablet, di cui 900 milioni sono Android. E ogni giorno viene attivato un milione di nuovi dispositivi Android”.

Da qualche giorno quindi i proprietari dei dispositivi con Android 2.3.3 o versione superiore possono ora partecipare alla World Community Grid scaricando BOINC da Google Play, l’app store di Android.

Per minimizzare gli impatti sul normale funzionamento di smartphone e tablet e per salvaguardare la sicurezza dei dati, spiega un comunicato di IBM, BOINC è preimpostato per funzionare solo quando il dispositivo è carico, ossia quando la durata di vita della batteria è superiore al 90%, e quando è collegato a reti WiFi. La configurazione poi può essere ulteriormente personalizzata dagli utenti, che inoltre possono scegliere a quali progetti partecipare.

Per ora come accennato i progetti aperti a dispositivi Android sono due. Il primo è la ricerca Einstein@Home, condotta dal Max Planck Institute per la Fisica Gravitazionale di Hannover (Germania): la potenza di smartphone e tablet Android alimenterà un’applicazione che analizza i dati dall’Osservatorio di Arecibo a Porto Rico, il radiotelescopio più grande del mondo, per scoprire nuove pulsar (stelle di neutroni), fondamentali per studiare il comportamento della materia ad altissime densità. Il secondo è FightAIDS@Home, che utilizza metodi computazionali per individuare nuovi farmaci per bloccare i tre enzimi di cui il virus dell’AIDS ha bisogno per attivarsi e diffondersi.

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