Un recente rapporto di IDC, promosso da Compuware, approfondisce i fattori chiave che stanno guidando le aziende nello sviluppare strategie mobile, e i rischi e benefici del nuovo scenario della Enterprise Mobility.
Oggi le aziende devono tenere il passo con uno scenario in rapida evoluzione: social media, servizi Cloud, Analytics e Mobility stanno cambiando radicalmente le regole competitive. La Mobility in particolare apre enormi opportunità per costruire vantaggi competitivi, ma mette anche a rischio le posizioni competitive di chi non tiene conto dei cambiamenti.
Tra i motivi per cui una strategia mobile è ormai indispensabile ci sono la continua diffusione di smartphone e tablet, il loro crescente uso sul lavoro anche se sono personali (tendenza BYOD, Bring Your Own Device), l’integrazione nelle SIM di funzioni machine-to-machine (M2M), la crescita della capacità di spesa e della presenza nelle aziende di giovani ‘nativi digitali’, il ruolo sempre più importante dei social media in ambito business, la disponibilità di soluzioni di business analytics in grado di lavorare su grandi volumi di dati (Big Data), e in particolare su quelli di origine mobile; e la diffusione di servizi cloud per supportare esigenze legate al mobile.
I benefici attesi
La strategia Mobile deve quindi essere influenzata da tutti questi elementi, e anche da altri, come la tipologia di esigenze da soddisfare (clienti aziendali, clienti consumer, dipendenti), e quindi i tipi di App da abilitare e le piattaforme da supportare. Un compito molto complesso, ma d’altra parte inevitabile se si vuole evitare di perdere posizioni competitive e opportunità di business.
Tenuto conto di tutto questo, per IDC i fattori chiave che stanno orientando le strategie di sviluppo di Mobile App nelle aziende USA nei prossimi 12-24 mesi sono cinque. Il primo e più importante è la necessità di innovare e tenere il passo con le tecnologie mobile in rapida evoluzione. Il secondo è la capacità di trovare terze parti che possono aiutare a ridurre i costi di sviluppo. Il terzo è accelerare il time-to-market delle App, mentre il quarto e il quinto fattore sono la necessità di far leva sul canale mobile per promuovere il proprio brand, e ovviamente la necessità di generare fatturato.
Quanto ai benefici attesi, nell’ordine sono la possibilità di generare nuove fonti di fatturato, o fatturato addizionale da prodotti già esistenti, l’aumento della produttività del personale, la visibilità in tempo reale sull’andamento del business, il miglioramento della qualità dei dati, e il miglioramento dei processi esistenti.
Le principali criticità
Questi potenziali benefici si possono ottenere a patto di saper definire una buona strategia di sviluppo di Mobile App. Un compito per niente facile, secondo le aziende USA intervistate, a causa del gran numero di piattaforme Mobile da supportare, alla rapidità di evoluzione dell’hardware e del software, ai diversi fattori di forma (dimensioni degli schermi di smartphone e tablet) da ottimizzare, e naturalmente alla necessità di adottare una robusta piattaforma per la sicurezza dei dati.
Per quanto riguarda l’effettivo stato di avanzamento, secondo le rilevazioni di IDC oltre il 40% delle aziende sta già sviluppando una strategia di Mobile App, o sta pensando di farlo nei prossimi 12-24 mesi, con retail, manufacturing, servizi professionali e pubblica amministrazione fra i settori più attivi. Ma chi ha già pronta un’App da implementare? Solo l’11% delle aziende ha già lanciato la sua prima App, il 18% sta lavorando per lanciarla (un dato che sale al 34% nel caso di banche, servizi finanziari e assicurazioni) e un altro 11% sta lavorando a una seconda o una terza App.
Priorità per B2b e B2c, e ricorso a terze parti
E’ interessante anche capire come cambiano le priorità in funzione del target a cui sono rivolte le App. Se si parla di processi rivolti a clienti aziendali o al personale, gli ambiti di sviluppo prioritari sono collaboration, customer care, CRM, sales force automation, field, marketing e promozione, business intelligence. Nel caso di processi rivolti a clienti consumer, prevalgono le App multimediali (entertainment), seguite da mappe, servizi location based e social App.
Un ultimo aspetto della ricerca che approfondiamo infine è come le aziende stanno utilizzando servizi di terze parti per farsi aiutare nelle varie fasi del ciclo di vita della App: sviluppo, testing, deployment, management e supporto. Secondo IDC, il 34% ricorre a consulenti esterni per la selezione di piattaforme e architetture, il 30% per il testing (sicurezza, funzionalità, integrazione con i sistemi aziendali), e il 25% per la parte di design, sviluppo vero e proprio e management delle App: percentuale quest’ultima che per la società di ricerca salirà al 40% entro due anni.