I freschissimi dati dell’edizione 2013 dell’Osservatorio Mobile Internet, Content e Apps della School of Management del Politecnico di Milano, resi noti proprio ieri, sono l’ennesima conferma della forte ascesa della Mobile Economy. Nel 2012 in Italia il Mobile Internet (cioè la connettività da cellulari e smartphone) è cresciuto del 53% annuo, raggiungendo un valore di 1.247 milioni di euro, e triplicando così i propri ricavi negli ultimi tre anni, mentre i ‘mobile surfer’ sono ormai 22 milioni (tre quarti degli utenti Internet mensili da PC), e il mercato Mobile Content & Apps, crescendo del 20% sull’anno precedente, ha raggiunto i 623 milioni di euro.
Spinta dagli incredibili volumi di vendita di Smartphone e Tablet, dal rapido sviluppo delle reti di nuova generazione (LTE), dalla continua proliferazione di servizi e contenuti Mobile di ogni natura, la Mobile Economy è quindi in piena salute, ma questo scenario è caratterizzato da un paradosso: le Telco mobili europee – che posseggono l’infrastruttura abilitante – sembrano non riuscire a beneficiarne! Lo dimostrano impietosamente i numeri: i ricavi della maggior parte degli operatori europei diminuiscono, così come i valori in Borsa. Per contro, invece, i cosiddetti Over The Top (Apple, Google, ecc.) sono protagonisti di performance impressionanti: i loro ricavi continuano a crescere a doppia cifra, e le loro capitalizzazioni in Borsa sono altissime.
Una trappola che nasce dalla frammentazione e dal quadro normativo
Questo paradosso vale di meno per le Telco statunitensi, che, infatti, continuano ad avere ricavi in crescita (anche se di poco) e valori in Borsa consistenti. Insomma, sono le Telco europee che sembrano chiuse in una trappola strategica. Perché? Al di là della situazione congiunturale negativa che riguarda tutta l’Europa, sono due i fattori alla base di questa condizione.
Il primo è la forte frammentazione presente in Europa, dove ogni Paese ha all’incirca lo stesso numero di operatori presenti negli interi Stati Uniti. Questo, insieme alla mancanza di regole standardizzate tra i vari Paesi, incrementa fortemente la competizione e non consente di sfruttare economie di scala. Il secondo è un sistema normativo troppo complesso e lento, che non solo insegue faticosamente le innovazioni, ma sta rischiando di danneggiare le Telco europee rispetto agli Over The Top.
Per uscire da questa situazione sarà necessaria una profonda ristrutturazione dell’intero comparto delle Telco europee, sia a livello competitivo (con fenomeni di fusione e acquisizione, condivisione delle reti, ecc.) sia a livello regolatorio. Ma, al tempo stesso, le Telco dovranno dimostrare di essere in grado di cavalcare la corsa all’innovazione e di non appiattirsi sul ruolo di meri carrier, valorizzando al meglio gli asset che hanno, e che non sono pochi: rete, sistema di billing, base utenti.
In questa logica è importante la creazione di partnership con altri attori dei diversi ecosistemi Mobile (Mobile Entertainment, Mobile Payment, Mobile Advertising, Internet of Things, ecc.), ma anche un ruolo più attivo nel dinamicissimo mondo delle startup Mobile. Sono oltre 800 le startup finanziate in quest’ambito a livello internazionale negli ultimi due anni, segno di una fortissima attenzione dei Venture Capitalist verso questo settore. Anche le Telco, quindi, possono iniziare a giocare una partita attiva in questa direzione, finanziando alcune delle realtà più sinergiche al proprio business e, in alcuni casi, acquisendole e inglobandole.