Il sistematico uso delle tecnologie più avanzate di Mobile e
consumer IT nelle aziende sta fortemente impattando sui processi
quotidiani e sugli stessi risultati di business. E’ il
responso di un’indagine su circa 600 executive C-level e
decisori IT in 19 Paesi (tra cui l’Italia) commissionata a
Wakefield Research da Avanade.
Tradizionalmente l’adozione delle tecnologie nelle imprese
è sempre stata dettata dalla coerenza con strategie e obiettivi
aziendali. Ora questa tendenza non è più solo “enterprise
driven” ma anche “employee driven”,
specialmente negli ambiti dei dispositivi mobili e delle
tecnologie consumer. L’indagine infatti
mostra che non solo le aziende stanno adottando queste
tecnologie: spesso addirittura le abilitano.
BYOD in sei aziende su 10
Più di sei aziende su 10 infatti (61%)
riferiscono che la maggioranza dei loro dipendenti
utilizza dispositivi di personal computing propri (BYOD,
bring your own device) per lavorare. Inoltre in più della metà
delle aziende interpellate (54%) la maggioranza dei dipendenti
usa uno smartphone (e nel 33% delle aziende un tablet) per
attività lavorative di base, come leggere e-mail, documenti
online e inviti da calendar.
In un altro 33% di aziende addirittura la maggioranza dei
dipendenti utilizza i tablet per attività di business avanzate,
come CRM, project management, creazione di contenuti e analisi di
dati. Le imprese più innovative in termini di organizzazione del
lavoro stanno definendo processi completamente nuovi intorno a
questi trend.
Avanade definisce questa situazione ‘Work
Redesigned’. Oltre 7 aziende intervistate su 10 (71%) hanno
cambiato almeno un processo di business (soprattutto negli ambiti
IT management, vendite e marketing, HR, servizio clienti), e il
20% almeno quattro processi, per sfruttare i trend di lavoro
emergenti, e in particolare l’utilizzo di smartphone e
tablet.
L’aspetto più interessante però è che queste
aziende stanno rilevando benefici misurabili a seguito di questi
cambiamenti. Più nello specifico i benefici
riscontrati sono di aumento delle vendite e dei
profitti. L’utilizzo di tecnologie di
collaborazione mobile e consumer dà alle realtà più avanzate
il 73% di probabilità in più di registrare aumenti delle
vendite e maggiori tassi di acquisizione nuovi clienti, e il 54%
di probabilità in più di riportare aumenti di profitti rispetto
alle aziende che non le adottano.
Ma i benefici comprendono anche maggior agilità e soddisfazione
dei dipendenti. Le aziende che hanno adottato tecnologie avanzate
mobile e consumer hanno infatti il 58% di probabilità in più di
migliorare il time-to-market di nuovi prodotti e servizi, e il
37% di probabilità in più di registrare aumenti di employee
satisfaction, di creatività, e di capacità di problem solving,
rispetto alle altre aziende.
Visioni diverse sulla sicurezza
L’indagine infine evidenzia anche differenze significative
nei punti di vista degli executive e dei manager IT sul ruolo
delle tecnologie mobile e consumer nelle aziende: differenze
provocate soprattutto dalle preoccupazioni riguardo alla
sicurezza dei dati. Questo può essere il maggior ostacolo alla
diffusione delle iniziative di ridisegno dei processi in funzione
delle tecnologie mobile e consumer più innovative. Il
55% dei decisori IT infatti è convinto che la
maggior priorità sia la minimizzazione dei potenziali
rischi (55%) dell’uso delle tecnologie di
personal computing sul lavoro.
Il 54% dei C-level è invece convinto che la principale
caratteristica di queste tecnologie siano i benefici potenziali
del loro uso sul lavoro. Le aziende più avanzate, conclude
Avanade, riescono a capitalizzare questa naturale divergenza tra
gli executive che vedono la tecnologia come opportunità, e
l’IT che è più portata a difendere gli asset aziendali
prima di tutto. La concretizzazione dei benefici
potenziali di queste tecnologie richiede una stretta partnership
tra chi guida il business e chi guida l’IT.