Il successo strepitoso delle App ha scardinato in pochi anni
abitudini consolidate sia nella vita privata sia in quella
lavorativa. Il fenomeno si è esteso a macchia
d’olio, raggiungendo gli ambiti più disparati: c’è
ormai un’App per qualunque cosa, dai giochi per
bambini di due anni fino agli applicativi aziendali utilizzati
dai top manager delle multinazionali.
Ma quanto vale, in termini di fatturato, e come è articolato
questo mercato in Italia? E quali sono le opportunità
per gli sviluppatori?
Una recente ricerca della School of Management del
Politecnico di Milano ha analizzato nel dettaglio il mercato
delle Mobile App scaricabili dagli Application Store stimando nel
nostro Paese un valore complessivo di 75 milioni di euro nel
2011, quasi il doppio rispetto all’anno precedente. Per la
stragrande maggioranza, circa l’85%, i ricavi derivano
dalla spesa degli utenti per applicazioni scaricate a pagamento,
soprattutto per acquisti “in-app billing”, ovvero in
quelle applicazioni a download gratuito che richiedono
all’utente l’acquisto di contenuti o servizi
aggiuntivi all’interno delle applicazioni stesse.
Il restante 15% dei ricavi deriva dall’advertising.
Il mercato è oggi teatro della grande battaglia fra
Apple e Android, ma è la società della mela a
dominare. E ciò nonostante la diffusione di terminali
con il sistema operativo di Google abbia ormai superato quella di
Apple e l’offerta di App su Google Play sia molto più
simile a quella dell’App Store rispetto ad un anno fa. I
ricercatori evidenziano che esistono ancora significative
differenze sul livello di utilizzo dei due marketplace e che nel
mondo Android manca ancora un sistema di pagamento consolidato.
Analisi periodiche e puntuali sulle classifiche Top 50 di App
Store e Google Play hanno anche permesso di scattare una
fotografia delle Applicazioni di maggior successo. Predominano,
come noto, i giochi, con un peso superiore al 50%. Al secondo
posto su entrambi gli Store si trova la categoria Utility, mentre
in terza posizione su App Store vi è l’Infotainment e su
Google Play la categoria Navigazione.
Purtroppo, i ricavi vanno perlopiù all’estero. Sul
fronte degli sviluppatori, infatti, il peso delle aziende
italiane in classifica è limitato: tra il 10 e il 20% –
a seconda dei periodi – su Apple e ancor meno su Google Play. Del
resto, trarre profitto dalle App non è affatto un’impresa
semplice. Lo rivela una survey che ha coinvolto quasi 200
sviluppatori italiani da cui emerge che molto spesso i risultati
non consentono neanche di ripagare i costi di sviluppo. Infatti,
circa la metà dei rispondenti dichiara di aver guadagnato dalle
proprie applicazioni B2c meno di 1.000 euro in un anno.
Si tratta di una conferma di quanto emerge da ricerche
internazionali che evidenziano come gli Application Store abbiano
ormai superato il milione e mezzo di applicazioni, ma di queste
solo una minima parte riesca a ottenere risultati soddisfacenti.
I casi di successo, però, sono numerosi anche in Italia:
sviluppatori indipendenti e software house che, avendo compreso
bene come sfruttare al meglio gli Application Store, sono
riusciti a ottenere risultati molto significativi, con ricavi
pari a diverse migliaia di euro al mese.
L’opportunità esiste e va cercata, non solo
guardando al mercato italiano, ma a quello globale.