Si è conclusa da poco la prima fase del “Progetto di
Monitoraggio del Formaggio”, sponsorizzato dalla Camera
di Commercio di Torino con l’obiettivo di incentivare la
crescita economica della provincia di Torino attraverso uno dei
suoi punti di forza: la qualità dei suoi prodotti
gastronomici. Il progetto, realizzato in
collaborazione con la Fondazione Torino Wireless, ha coinvolto
l’Università di Torino, che si è occupata di ricerca in
merito alla qualità dell’erba e del latte, e il
laboratorio chimico della Camera di Commercio del capoluogo
piemontese, portando alla realizzazione di un sistema
RFId per la tracciabilità di prodotti caseari, formaggi in
primis.
Il sistema, sperimentato presso due aziende agricole della
zona, è ora passato alla seconda fase, coinvolgendo venditori
e consumatori, con l’obiettivo di offrire a
questi ultimi l’accesso a caratteristiche e informazioni
su ingredienti e processo di produzione del formaggio,
aumentandone il valore. Durante la sperimentazione le
forme di formaggio sono state dotate di tag passivi HF.
All’atto della loro apposizione, il fattore, tramite
palmare RFId, ne legge l’identificativo univoco,
associandolo alle informazioni sulla qualità di latte
dell’area precedentemente elaborate e memorizzare su un
apposito server webbased. Oggi, nella seconda fase del
progetto, il negoziante, sempre tramite palmare RFId, registra
la presa in carico del formaggio, così come la sua esposizione
sul piano vendita.
Il consumatore poi, tramite chiosco RFId
potrà visualizzare le informazioni
relative alla specifica forma, quali il luogo di
provenienza e la qualità dell’aria, dell’erba e
quindi del latte utilizzato. I proprietari dei negozi avranno
poi la possibilità di utilizzare il sistema RFId per gestire
il proprio inventario, determinando automaticamente il
fabbisogno di nuovi prodotti, mentre gli allevatori potranno
servirsi di questi dati per il processo di spedizione e
ricezione dei loro prodotti.