Cloud, mobile e virtualizzazione aumentano la complessità del datacenter

Il personale impiegato nei datacenter ha dovuto affrontare nuove sfide nella gestione di tutti gli aspetti dell’IT, dalla sicurezza alle infrastrutture, dal disaster recovery allo storage e alla conformità. I risultati di uno studio di Symantec

Pubblicato il 17 Ott 2012

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Le organizzazioni faticano a far fronte alla crescente complessità dei datacenter. La considerazione emerge da un sondaggio condotto a livello globale dallo specialista di sicurezza Symantec su un campione di 2.453 professionisti IT.

La stragrande maggioranza (79%) delle organizzazioni interpellate nel corso dell’edizione 2012 della State of the Data Center Survey sostiene che i datacenter aziendali sono sempre più complessi. L’aumento delle applicazioni business-critical, citato dal 65% del campione, seguito dalla crescita esponenziale dei dati (51%), dal mobile computing (44%), dalla virtualizzazione dei server (43%) e dal cloud pubblico (41%) sono i fenomeni cui va imputata la maggior responsabilità rispetto all’aumento generalizzato della complessità dei CED.

Lo studio rileva che il personale impiegato nei datacenter ha dovuto affrontare nuove sfide nella gestione di tutti gli aspetti dell’IT, dalla sicurezza alle infrastrutture, dal disaster recovery allo storage e alla conformità, tutti ritenuti forieri di nuove complessità I professionisti IT interpellati hanno anche ammesso che l’aumento della complessità dei data center ha portato a un aumento dei costi (47%), delle violazioni della sicurezza (46%), degli incidenti legati agli aspetti della compliance (43%) e dei tempi di inattività (41%). Altri effetti negativi della complessità datacenter includono la minore agilità (41%) e il mancato rispetto dei Service Level Agreement – SLA (40%).

Per quanto attiene ai tempi di inattività non programmati, in media un’organizzazione-tipo ha sperimentato circa 16 interruzioni del datacenter nel corso degli ultimi 12 mesi, con un costo medio di 3,2 milioni di euro. Le cause di questi fermi? Principalmente errori del sistema, seguiti da errori umani e calamità naturali.

Symantec sostiene che gli investimenti in software di virtualizzazione, i server blade e altre tecnologie utili per modernizzare le infrastrutture dei data center sono sprecati se le aziende non riescono ad affrontare concretamente il tema della complessità. Molti dei professionisti IT che hanno partecipato allo studio si sono detti in procinto di introdurre nuove policy di standardizzazione, centralizzazione e una miglior formazione del personale interno proprio per riuscire ad affrontare e superare il problema dell’aumento della complessità del datacenter. Circa il 63% degli intervistati starebbe anche considerando l’ipotesi di aumentare il budget dedicato.

Numerosi professionisti che lavorano nei CED starebbero anche verificando l’opportunità di attuare una strategia di governance delle informazioni, utile per ottimizzare la gestione dei aziendali attraverso nuovi processi, metriche e controlli.

Symantec suggerisce, tuttavia, alcuni passi aggiuntivi che potrebbero aiutare l’IT a mitigare gli effetti della complessità dei datacenter. Tra i più efficaci, verifiche e audit delle risorse IT, deployment di strumenti di deduplica dei dati e semplificazione delle operazioni di backup e disaster recovery.

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