In ambito RFId la privacy rimane una tematica
“calda”, seppur con toni sempre più moderati man
mano che aumenta la consapevolezza sull’argomento. Col
diffondersi delle tecnologie RFId in ambiti che investono
la sfera personale delle persone (trasporti, pagamenti,
per dirne alcune) vi è infatti il rischio, se non adeguatamente
indirizzato, di esporre dati personali all’accesso non
autorizzato da parte di terzi. Conscia di tale problematica la
Commissione Europea ha sottoscritto con l’ENISA (European
Network and Information Security Agency), il “Privacy and
Data Protection Impact Assessment Framework (PIA) for Radio
Frequency Identification Applications”, sviluppato in
stretta collaborazione con l’industria, con
l’obiettivo di fissare una serie di linee guida
destinate alle imprese nell’intento che le implicazioni
poste dalle etichette intelligenti sul piano della protezione dei
dati siano trattate prima della loro
commercializzazione.
L’accordo appena siglato stabilisce quindi che le
imprese svolgano una valutazione globale dei rischi per la
privacy associati ad ogni nuova applicazione RFId, e
adottino misure per farvi fronte prima che questa sia introdotta
sul mercato. Udo Helmbrecht, Direttore Esecutivo
dell’ENISA, sottolinea come il PIA sia un grande successo
per l’Europa, in quanto stabilisce un approccio proattivo
per contrastare eventuali usi impropri di applicazioni RFId,
coinvolgendo direttamente i principali stakeholder