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Ubiquity: 2010, anno di svolta del mercato Sms nel Mobile Content

La nuova normativa tutela gli utenti contro il rischio di abusi e truffe e ridefinisce i ruoli dei diversi attori dell’offerta

Pubblicato il 01 Mag 2010

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Il 2010 rappresenta un anno cruciale nell’evoluzione del
mercato dei Mobile Content, in particolare per quanto riguarda la
tariffazione dei servizi al consumatore finale via Sms. Dal
1° febbraio infatti è entrato in vigore a tutti gli effetti
il nuovo Piano di Numerazione Nazionale (PNN – Delibera
26/08/CIR) dell’AGCOM, che ha avuto poi la sua piena
applicazione dal 1° maggio. Quali sono le motivazioni e il
percorso intrapreso dall’Authority? Quali gli impatti di
mercato e strategici per il settore dei servizi Mobile? Facciamo
un passo indietro. L’AGCOM nel corso degli ultimi anni ha
analizzato attraverso i suoi strumenti i servizi erogati su
decade 4 – che i consumatori conoscono come le numerazioni di
tipo 48abc, utilizzate anche per il Voting televisivo, per le
donazioni alle Onlus, oltre che per servizi ludici, loghi,
suonerie e giochi.
Da queste analisi sono emerse alcune importanti esigenze
regolamentari:
• riorganizzazione della classificazione delle
numerazioni;
• superamento della situazione di vantaggio competitivo
goduto dagli operatori di telefonia mobile nei confronti degli
altri operatori e dei fornitori di contenuti;
• maggiore tutela del consumatore.

Il primo nodo affrontato nel nuovo PNN è stato la ridefinizione
delle numerazioni su cui vengono erogati i servizi su decade 4.
Sin dalla Delibera emanata nel 2000 dall’AGCOM (la
6/00/CIR), il PNN ha definito le decadi 4 come numerazioni per
servizi interni di rete dedicate ai servizi correlati con le
funzionalità di rete, per loro natura, non interoperabili.
Nel corso del 2008, con il nuovo PNN, l’AGCOM ha reso tali
numerazioni non più riservate ai soli servizi interni di rete
suddividendole nel seguente modo:
• numerazioni dedicate ai servizi interni di rete (intesi
restrittivamente) (40, 41, 42);
• numerazioni interoperabili riservate all’offerta di
servizi a sovrapprezzo (43, 44, 46, 47, 48, 49) .
Le numerazioni diventano interoperabili e sono assegnate dal
Ministero dello Sviluppo Economico con i medesimi criteri,
procedure e oneri delle altre numerazioni
“pubbliche”.

La modifica con maggiore impatto sul consumatore è stata invece
la definizione di nuovi limiti massimi di spesa per
l’acquisto di servizi a sovrapprezzo su decade 4 (una
tantum di 2 euro, 20 euro al mese per i servizi in abbonamento).
Fondamentalmente la nuova normativa favorisce la concorrenza tra
operatori e modifica i rapporti con i Content Provider come
rilevato dall’Indagine conoscitiva congiunta di AGCM e
AGCOM dell’aprile 2009: che impatti avrà sul futuro del
mercato dei mobile content? I pro immediati sono innanzitutto la
tutela degli utenti contro il rischio di abusi e truffe, mentre i
contro si riconducono fondamentalmente al fatto che il tetto di
prezzo impedisce la distribuzione di contenuti innovativi di
ultima generazione (es. giochi, video) con effetto di
appiattimento qualitativo dell’offerta disponibile sul
mercato e possibile scelta di altri canali distributivi per i
clienti high-spender (es mobile Internet, WAP Portal).

Vi è poi un’importante ridefinizione dei ruoli dei diversi
attori lungo la filiera dei servizi a sovrapprezzo.
Tre i ruoli individuati:
• Access Provider (AP), operatore di rete mobile titolare
del rapporto con i clienti finali, a cui fornisce l’accesso
per i servizi a sovrapprezzo;
• Serving Provider (SP), operatore di rete (fissa o mobile)
titolare della numerazione e del rapporto con il Content
Provider;
• Content Provider (CP), fornitore dei contenuti che
costituiscono il “valore aggiunto” dei servizi a
sovrapprezzo.

Secondo l’AGCM, gli Access Provider e Serving Provider sono
responsabili nell’evitare la realizzazione di pratiche
commerciali scorrette a danno dei consumatori, in virtù del
controllo che essi esercitano sui messaggi e sui contenuti
inviati dal Content Provider. In questo scenario, la nota
“dolente” è costituita dai costi di gestione del
servizio: vi sono maggiori costi nell’interconnessione di
tipo dati per servizi Sms e Mms attraverso numerazioni pubbliche.
Inoltre, l’introduzione di servizi interoperabili ha dato
inizio ad una competizione tra Access Provider e Serving Provider
per ospitare i Content Provider.

Da queste considerazioni, emergono quesiti strategici molto
interessanti: quale sarà il nuovo equilibrio tra Access Provider
e altri operatori, sia dal punto di vista delle responsabilità
che del rapporto costi/ricavi? Esiste il rischio di un rapido e
irreversibile spostamento dei Mobile content su reti wap o Mobile
Internet (anche) per ragioni regolamentari? Sicuramente la
tendenza sarà l’introduzione di nuovi modelli di business
(Internet Mobile, Store, WAP) e di billing (IP billing, WAP
billing) estranei all’ambito di applicazione del PNN, con
il rischio però di creazione di nuovi walled garden? Al momento
le risposte dei diversi attori della filiera sono state
eterogenee. La scelta di Ubiquity è stata quella di diventare
Operatore di Rete (OLO) per la gestione delle numerazioni Sms
Premium assegnate dal Ministero dello Sviluppo Economico, come
Serving Provider di riferimento per il mercato Finance ed il
mercato ha dato una risposta completamente positiva a questa
nostra scelta.

Dario Calogero, CEO Ubiquity

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