Le soluzioni per le smart workplace di Epson

La casa giapponese, da sempre decisa a determinare i cambiamenti tecnologici più che a seguirli, ha investito nell’IoT e nelle tecnologie green per la stampa aziendale. L’idea è di offrire vantaggi concreti alle aziende, attraverso la riduzione dei tempi di lavoro e dei costi associati. Ecco come

Pubblicato il 10 Dic 2015

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I serbatoi ad alta capacità Epson EcoTank

L’innovazione a servizio del quotidiano. Questo è il mantra che fa muovere i laboratori di Epson, società nipponica che opera nel mondo della stampa, digital imaging e strumenti di collaborazione. La filosofia sposata è, sin dagli esordi, quella che in giapponese si chiama “monozukuri” (l’arte di creare cose), la generazione di nuovi prodotti attraverso la ricerca. Gli investimenti in quest’area ne sono una testimonianza: il 6% del fatturato annuo (oltre 9 miliardi di euro), ovvero 540 milioni di euro e un patrimonio di oltre 50mila brevetti che spaziano dalle stampanti ai proiettori, dai robot industriali ai dispositivi indossabili. «Siamo molto orgogliosi – sostiene Rob Clark, Senior Vice President, Epson Europe – di essere i pionieri, i primi a promuovere tecnologie e prodotti che cambiano realmente il modo in cui funzionano le organizzazioni. Un esempio? I proiettori interattivi, che abilitano nuovi livelli di collaborazione tra i team geograficamente distribuiti, così come i visori smart per la realtà aumentata». «Sin dalle origini abbiamo puntato molto sulla qualità – dice orgoglioso Minori Usui, Global President di Seiko Epson, società a capo del gruppo Epson –. Possiamo farlo perché produciamo tutto internamente e l’outsourcing non è contemplato nel nostro vocabolario. L’innovazione è un altro cavallo di battaglia per noi. Oggi gli investimenti sono concentrati soprattutto sugli smart glasses, la robotica e le stampanti a basso impatto ambientale. Nelle inkjet siamo riusciti a ridurre fino al 96% i consumi elettrici, così pure l’ingombro dei consumabili, che incide sulle spese di trasporto».

Cartuccia addio… e la Terra ringrazia

Il mercato della stampa a getto d’inchiostro, secondo IDC, crescerà a ritmi sostenuti da qui al 2019. Nell’universo aziendale l’incremento medio annuo sarà del 13%, contro un 2% delle macchine laser. Nella stampa digitale professionale, settore nel quale la società giapponese vanta successi storici, la tecnologia di riferimento è Precision Core, che permette di realizzare testine ad alta precisione (fino a 40 milioni di punti al secondo) oltre ad assicurare un costo pagina contenuto. «Molte organizzazioni – prosegue Clark – stanno abbandonando le laser printer in favore delle inkjet, scelta privilegiata nel smart retail, sanità, ristorazione e automotive grazie ai costi ridotti per pagina stampata».

Le stampanti Epson con serbatoi d’inchiostro ricaricabili (EcoTank), invece, sono l’ideale per chi vuole stampare a basso costo senza rinunciare alle prestazioni e alla qualità delle immagini. Non ci sono cartucce da sostituire e quando l’inchiostro si esaurisce sarà sufficiente riempire i serbatoi, premere il pulsante di reset e attendere il caricamento del sistema. L’inchiostro è disponibile in flaconi ad alta capacità (70 ml), che permettono di stampare circa 4.000 pagine in bianco/nero e 6.500 pagine a colori. La scelta di dotare i prodotti venduti di una capacità pari a circa due anni di utilizzo medio abbatte notevolmente i costi, che risultano pari al 10% di quelli di una laser printer. Nel mondo dei servizi di stampa per gli uffici, invece, la società ha sviluppato il sistema RIPS (Replaceable Ink Pack System), che consente di stampare fino a 75mila pagine senza sostituire i consumabili. Quattro pratiche sacche d’inchiostro sostituiscono toner, unità fotoconduttore, tamburi e i relativi imballaggi. Si tratta di una tecnologia disponibile unicamente per le aziende che decidono di sottoscrivere un programma di stampa “a costo copia”, grazie ai servizi di printing offerti dai partner Epson. Le aziende potranno, così, beneficiare della produttività garantita da un parco stampanti distribuito e integrato, che richiede interventi minimi e assicura la prevedibilità dei costi.

La comunicazione visuale in ambito industriale

I visori Moverio BT-2000

Epson ha già compreso da anni le potenzialità dell’Internet of Things e investito nelle tecnologie indossabili per usi industriali. Di recente ha aggiornato la famiglia di soluzioni per la realtà aumentata. Moverio Pro BT-2000 è un dispositivo di alta gamma che coniuga la visione binoculare e l’approccio a mani libere degli attuali smart glasses Moverio BT-200 con un design completamente nuovo e adatto agli ambienti di lavoro industriali che richiedono robustezza, resistenza e sicurezza. «I nuovi visori – spiega Valerie Riffaud-Cangelosi, New Business Development Manager di Epson Europe B.V. – permettono a manutentori e assemblatori di avere da remoto una vista precisa di quanto stanno osservando i loro interlocutori. I primi potranno offrire assistenza puntuale, schede tecniche alla mano, grazie ai comandi vocali. I secondi saranno in grado di ridurre i tempi di montaggio, avendo le istruzioni disponibili e sfogliabili direttamente sulle lenti degli occhiali e potendo operare a mani libere». La società guarda al mercato medicale, all’università e alla ricerca, forte di un network di sviluppatori e operatori indipendenti (ISV) che lavorano a stretto contatto con i clienti. «Si tratta di settori di frontiera – prosegue la manager – nei quali operiamo dal 2011. Tanti parlano a sproposito di IoT. Noi, invece, ci abbiamo creduto da subito e abbiamo investito non solo nell’hardware, perché questa tecnologia funziona solo se è supportata da uno strato software in grado di abilitare la realtà aumentata».

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