Strategie

L’integrazione tra ICT e processi secondo Martini & Rossi

A colloquio con Ezio Aprile, CIO della storica azienda, impegnato nel progetto di adozione di un ERP che permetterà di avere una base gestionale comune all’intero Gruppo. Tecnologie Wireless garantiscono la tracciabilità di filiera  

Pubblicato il 01 Apr 2009

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Le tecnologie Mobile & Wireless rappresentano un’estensione fondamentale dei sistemi informativi alle persone “on field” che abilitano una comunicazione bidirezionale senza vincoli, fino a pochi anni fa impensabile. Tuttavia, le tecnologie Mobile devono essere calate sui processi senza essere invasive verso gli utenti: solo in questo modo l’innovazione sarà efficace come leva di business. Questo, in estrema sintesi, il pensiero di Ezio Aprile, MIS di Martini & Rossi, azienda fondata nel 1863, e dal 1993 parte del Gruppo Bacardi-Martini, terzo nel mercato alcolico globale. Martini & Rossi, soprattutto nota per il marchio Martini e il rum Bacardi, annovera nel suo portafoglio altri prestigiosi “global brand” tra cui il gin Bombay Sapphire, la vodka Grey Goose e il whisky Dewar’s.

La produzione globale del Gruppo Bacardi, si attesta sugli 800 milioni di bottiglie l’anno e i dipendenti sono circa 6.000. Ad Ezio Aprile, in azienda dal 2008, abbiamo chiesto di illustrare il ruolo che le ICT e le tecnologie Mobile & Wireless in particolare svolgono a supporto della crescita, in un’azienda italiana proiettata in un contesto globale.

Qual è stato il suo percorso professionale prima di approdare al ruolo attuale?

Le mie esperienze lavorative precedenti a Martini & Rossi sono riconducibili principalmente a due principali settori: il Tessile-Abbigliamento e l’Automotive con escursioni in settori quali Hi-tech e Discovery (Pharma). Le mie principali esperienze nel Tessile-Abbigliamento sono state in Benetton (dal 1986 al1990), e in GFT (Gruppo Finanziario Tessile) meglio nota come produttrice/distributrice di prestigiosi marchi del lusso quali Armani e Valentino. come SAP Project Manager, dal 1997 al 2000. Per quanto riguarda l’automotive, ho ricoperto, dal 1990 al 1997, il ruolo di IT Manager in TRW Sabelt & Air bag Systems, produttore di sistemi di sicurezza per auto e il ruolo di IT Director di Lear Corporation, produttore di interni per auto (dal 2001 al 2004). Infine, per quanto riguarda l’Hi-Tech, ho svolto il ruolo di IT Manager in Varian Semiconductor dal 2000 al 2001, e più recentemente, il ruolo di CIO di Nerviano Medical Sciences, il più grande centro oncologico europeo spin-off di Pfizer, dal 2004 al 2007.

Come sono cambiati, secondo la sua esperienza personale, il ruolo e le responsabilità del CIO e della funzione sistemi informativi nel corso degli anni?

Nei primi anni della mia carriera in azienda la cultura, sia informatica che di processo, era estremamente limitata. A mio parere è stata l’adozione di sistemi ERP (Enterprise Resource Planning), che fra l’altro ha rappresentato il comune denominatore delle mie esperienze preofessionali, che è servita in maniera preponderante a conciliare questi due mondi. Questa evoluzione ha portato il CIO a sviluppare competenze sempre più gestionali, “tralasciando” in qualche modo alcune competenze tecniche, che ad esempio in Martini & Rossi, come in numerose altre realtà, sono principalmente gestite attraverso un outsourcing tecnologico.

Quali sono i progetti più significativi che sta portando avanti? Con quali obiettivi e per quali esigenze?

Il motivo della mia presenza in Martini & Rossi è l’ambizioso progetto “Spirit” che è portato avanti dall’intero gruppo Bacardi Martini. L’obiettivo del progetto, che è ben rappresentato dallo slogan “One Bacardi” è la realizzazione di un ERP unico standard SAP R/3, per l’intero gruppo. Attualmente infatti, alcune sedi sono già dotate di un ERP, che tuttavia è molto personalizzato in base alla realtà nazionale di riferimento. Il progetto, in cui Martini & Rossi è strettamente coinvolta, prevede in primo luogo l’identificazione dei processi più facilmente “standardizzabili”, che costituiranno i moduli comuni del gestionale. Si tratta principalmente di processi ‘finance & controlling’ e di ‘supply chain’, che verranno gestiti direttamente dallo stesso ERP. Attualmente il nostro ERP di riferimento è JDE OneWorld di conseguenza l’ azienda dovrà affrontare un ‘change management’ che costringerà a rimodellare tutti quei processi non standardizzabili o ‘out of scope’ di Spirit; ad esempio la gestione della logistica basata sulla soluzione Click di Reply grazie al quale gestiamo l’intera movimentazione merce nonché la distribuzione Italia ed Estero su 3 piattaforme logistiche. Il progetto, che si concluderà nel 2011, permetterà di avere una base gestionale e di controllo comune all’intero gruppo. Per quanto riguarda l’impatto sul business, il progetto garantirà in primo luogo un incremento della Business Continuity. Si potrà monitorare infatti con precisione i flussi logistici globali ed intervenire in caso di imprevisti. Il progetto avrà risvolti anche dal punto di vista della sicurezza informatica: i dati verranno infatti messi in sicurezza a livello globale e verrà messo a punto un piano di Disastery Recovery come peraltro attualmente già in uso in Martini & Rossi.

Quali sono i progetti più recenti che ha realizzato in ambito Mobile & Wireless?

Con riferimento ai processi produttivi e logistici, che non verranno interessati dal nuovo ERP comune, abbiamo recentemente adeguato i nostri sistemi informativi, con il supporto di tecnologie Mobile & Wireless, per gestire la tracciabilità di filiera. La gestione del magazzino e dei trasporti è supportata da una specifica applicazione per l’identificazione e l’immagazzinamento dei prodotti, le operazioni di ricezione merce, la composizione ed evasione degli ordini e le attività di carico dei mezzi e gestione dei viaggi. Grazie alla nuova soluzione, implementata recentemente nello stabilimento di Pessione, che integra l’utilizzo di bar-code e terminali wireless, è stato possibile ottenere un sistema di tracciabilità completo dei flussi di prodotto, che permetta di individuare e richiamare gli specifici lotti dei prodotti, o comunque rilevare e gestire in modo strutturato tutti i dati necessari per la rintracciabilità. Nello specifico, ciascuna unità di carico di materiale in ingresso nello stabilimento che verrà in futuro a contatto con il liquido (come bottiglie, tappi e capsule) viene dotata di un codice a barre identificativo (laddove il fornitore non provveda egli stesso a farlo). Tale codice permette la gestione dell’intero flusso dell’unità di carico: la lettura ottica attraverso terminali in radiofrequenza permette di comunicare ai sistemi informativi l’arrivo dell’unità di carico presso l’impianto e aggiornare lo stato del magazzino. Gli operatori, sempre attraverso i terminali in radiofrequenza, assegnano all’unità di carico la data di produzione e il lotto identificativo. La tracciabilità è ovviamente estesa alle unità di carico che contengono il prodotto finito. Queste sono etichettate all’uscita del reparto di produzione per poi essere “censite” ad ogni punto di snodo della catena logistica, sempre attraverso terminali wireless: all’uscita del magazzino dell’impianto ed in eventuali infrastrutture intermedie. La flessibilità della soluzione adottata permette perciò a Martini & Rossi di ottenere una tracciabilità dei flussi sia di materie prime a contatto con il liquido che di prodotti finiti per unità di carico (il pallet).

Restando in tema di Mobility, a quali soluzioni guardate con interesse per il prossimo futuro?

Stiamo rivolgendo particolare attenzione alle tecnologie per l’automazione della forza vendita. In particolare, la penna digitale potrebbe essere un’innovazione con interessanti applicazioni ‘on field’. La penna però la vedo integrata in un sistema più ampio già in uso che dovrà essere ripensato in vista della implementazione di Spirit. Sempre in tema con la logistica infine stiamo vagliando la tecnologia RFId per passare dall’attuale rintracciabilità per pallet ad una più fine per cassa.

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