Accordo per lo smart lighting IoT: un mercato che vale un miliardo di dollari

La chiave d lettura della partnership tra Cisco e Philips nel nome dell’Internet of things, una intesa che si inserisce in una rete più vasta di alleanze con cui le aziende puntano alla parte della filiera che genererà più valore: quello delle nuove applicazioni costruite su network e hardware.

Pubblicato il 21 Gen 2016

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È tra le prime di una serie di alleanze di respiro globale – a cui assisteremo con sempre maggior frequenza – e segna un ulteriore passo in avanti dell’Internet of things, quello vero, nelle case e soprattutto negli uffici di milioni di persone in tutto il mondo. Parliamo dell’accordo stretto tra Philips, che negli ultimi anni ha puntato con decisione sull’illuminazione intelligente ad alto risparmio energetico, e Cisco, tra i padri fondatori del Web come lo conosciamo oggi. Una partnership che in realtà si intreccia in una rete di relazioni che i due giganti stanno stringendo a cavallo di hardware e software per conquistarsi un posto al sole nell’iper-competitivo mercato dell’IoT, dove le multinazionali dovranno scontrarsi con le startup sul piano della creatività e dei nuovi modelli di business basati sulle applicazioni. Se infatti Philips ha già siglato un accordo con Sap per lo sviluppo di sistemi di illuminazione urbana e monitoraggio ambientale, Cisco ha puntato sulle reti di Ericsson, mentre già da anni collabora con EMC e VMWare per coprire il versante Cloud computing.

Con Philips, invece, Cisco comincia a indirizzare un settore, quello dell’illuminazione degli ambienti professionali, che vale circa un miliardo di dollari a livello globale, con l’80% delle revenue, secondo Verizon, generate non tanto dalla connettività (che peserà solo per il 5%) quanto dalle applicazioni: i punti luce del sistema Philips, equipaggiato con sensori e software specifichi, uniti alle piattaforme di networking Cisco, dovrebbero tracciare strade nuove per le informazioni rendendo per l’appunto possibile lo sviluppo di servizi innovativi. Qualche esempio? I dipendenti potranno regolare e programmare l’illuminazione delle postazioni e delle aree comuni in base alle loro reali esigenze agendo direttamente sul proprio smartphone, permettendo inoltre al sistema di apprendere abitudini, orari e personalizzazioni in modo da armonizzare i flussi e il fabbisogno all’interno dell’edificio.

Smart Lighting

“I clienti otterranno una migliore esperienza legata a un’illuminazione connessa ed efficiente dal punto di vista energetico e saranno in grado di sfruttare le informazioni acquisite dai sistemi di illuminazione connessi per risparmiare energia, ridurre i costi, aumentare la produttività e ottimizzare l’ambiente di lavoro”, conferma Bill Bien, SVP, Head of Strategy and Marketing di Philips Lighting. “L’illuminazione connessa a un’infrastruttura IT altamente sicura e affidabile costituirà la dorsale dello smart office del futuro”.

Il primo cliente di questa joint venture è la stessa Cisco, che dopo aver implementato le soluzioni Philips nella propria sede di Toronto, sta procedendo all’aggiornamento di altri headquarter. Il tema dell’illuminazione intelligente rappresenta uno dei componenti delle logiche che animano i progetti dell’Industria 4.0 dove ogni componente deve essere interconnesso e logicamente integrato. I processi dell’Industry 4.0 hanno definito delle logiche di raccolta di informazioni e dati dove il tema dell’illuminazione intelligente entra a far parte dei dati necessari alla produzione. L’obiettivo è abbattere i consumi di elettricità delle singole strutture (su cui l’illuminazione pesa per il 40%), rendendole al tempo stesso più affidabili sotto il profilo energetico. “Attraverso questa partnership con Philips, rendiamo disponibile una soluzione di illuminazione LED alimentata via PoE attraverso una rete IT altamente sicura”, precisa Edwin Paalvast, SVP EMEAR di Cisco ed executive sponsor del progetto, che vedrà i due attori unire le forze anche per quanto riguarda la strategia go-to-market.

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