L’Industry 4.0 nelle PMI italiane guida la ripresa

Le proposte di middleware semantico di Alleantia consentono di sviluppare soluzioni cloud che fanno riferimento a una delle più grandi librerie digitali di componenti industriali direttamente e velocemente accessibili

Pubblicato il 27 Gen 2016

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I programmi di sviluppo industriale dei grandi paesi manifatturieri come USA e Germania si basano sulla definizione, a livello-centrale, di un modello di sviluppo della Industry 4.0 al fine di riuscire a sostenere tutte le grandi aziende per sfruttare le nuove opportunità che la tecnologia mette a disposizione. In Italia questo approccio non è stato ancora adottato e il governo sta prendendo più tempo per analizzare e imparare dalle esperienze altrui in un settore che è ancora in grande fermento.

I motivi che spingono a condividere questa apparente inerzia sono essenzialmente tre: la grande frammentazione della produzione italiana che rende impossibile imporre o anche soltanto proporre, un modello organizzativo o di sviluppo da parte di chiunque sia esterno alla direzione aziendale; la capacità degli imprenditori italiani di saper cogliere il meglio dalle tecnologie che si renderanno commercialmente disponibili per abilitare la Industry 4.0, quando queste saranno mature. Non si deve inoltre sottovalutare la tendenza all’originalità ed all’innovazione che da sempre contraddistingue il Made in Italy che necessita di soluzioni tecnologiche altrettanto personalizzate, che si potranno realizzare solo seguendo le specificità di ciascuna azienda.

Quello che serve in Italia, a partire da questa analisi, non sono delle linee guida, comitati di saggi o modelli preconfezionati a prezzi di saldo visto che nessuno li userebbe per il rischio di perdere la propria identità in nome di una produttività, al più uguale, alla concorrenza che facesse altrettanto. Quello che le imprese italiane aspettano è la possibilità di innovare come meglio credono, avendo magari degli incentivi statali come aiuto economico che in moltissimi casi sono già presenti.

L’attesa oggi non è data quindi dalla volontà o dalla finanza, piuttosto invece dalla tecnologia che a discapito di quanto si dica, è tutt’altro che matura ed industrialmente disponibile.

Tolti i titoli sui giornali, le conferenze e numerose aziende e startup che operano nell’IoT ed Industry 4.0, non esiste ancora un fornitore a cui rivolgersi per rendere “Smart” o per lo meno connessa, la propria infrastruttura produttiva.

L’imprenditore eroico che volesse avventurarsi per spirito di avventura in questa “digitalizzazione” della propria fabbrica troverebbe una pletora di fornitori pronti a fornire ciascuno un frammento della decantata fabbrica intelligente. Ben presto si scoprirebbe che coloro che hanno la Dashboard sul cloud con trend e kpi accattivanti non sono mai entrati in una fabbrica e non sanno come fare ad alimentare i propri server; chi costruisce i gateway multi protocollo, prontissimi a districarsi in una babele di linguaggi, non sa cosa “dire” ai macchinari presenti nella nostra fabbrica e deve rivolgersi al costruttore degli stessi. Quest’ultimo allora proporrà però una bellissima interfaccia cloud, già studiata per il tuo dispositivo, dotata di ogni report e Dashboard che ti possa venire in mente, ma ahimè di costruttori che dicono la stessa cosa ne abbiamo uno per ciascuna delle decine di macchine che popolano le nostre fabbriche! Guai a chiedere loro di aprire il proprio dispositivo alla “nostra” piattaforma cloud attraverso i “nostri” gateway perché allora diventiamo concorrenti, e nulla più sarà possibile.

Stando così le cose, il nostro eroico imprenditore, dopo numerose riunioni ed offerte ricevute concluderà, giustamente, che l’Industry 4.0 descritto sui giornali non esiste, ma rimane ancora appannaggio delle grandi aziende. La risposta a questi temi, che sono tipici delle piccole aziende, non poteva che venire da una azienda Italiana, nata dall’automazione industriale ed evoluta nell’informatica, che ha sempre lavorato al fianco delle PMI italiane per innovare i loro prodotti.

Alleantia è l’azienda che propone una soluzione semplice a tutti i problemi dell’imprenditore che vuole procedere nella direzione dell smart manufacturing grazie ad un connubio di hardware per i gateway, software per il cloud e la più grande libreria digitale al mondo di componenti industriali collegabili in un click!

Con quasi 4.000 modelli censiti di oltre 30 costruttori e decine di protocolli supportati, un gateway Alleantia si può collegare, in pochi secondi, a tutti i componenti della fabbrica, acquisire tutte le informazioni che questi rendono disponibili, rilevare e notificare gli allarmi e registrare ciò che accade sul cloud, per una pratica consultazione via web, in azienda e fuori, attraverso il proprio portale.

Ma non finisce qui, perché le informazioni delle macchine, per essere sfruttate al meglio, devono essere sempre correlate a dati finanziari, pianificazioni operative, dati di vendita e di magazzino. Per fare questo non c’è bisogno di inventare molto: basterà far sì che le applicazioni gestionali, che sono già presenti in azienda, scambino informazioni con il cloud di Alleantia, che è stato progettato proprio per questo, con una serie di semplici e sicure interfacce web per distribuire i contenuti verso una pluralità di destinatari.

Così facendo si chiede ai programmatori dei gestionali aziendali di operare nel loro ambito di confidenza, avendo a che fare con dati per loro facilmente intellegibili, pur sapendo poco di tutto ciò che li ha generati e portati fino a loro.

Stefano Linari è Founder e CTO di Alleantia

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