Arrivano i primi commenti da parte delle autorità delle
telecomunicazioni italiane e europee sulla creazione da parte
di Telecom Italia di Open Access, struttura frutto della
riorganizzazione del gruppo chiamata a garantire lo sviluppo e
la manutenzione delle infrastrutture della rete di accesso, che
dalle centrali arriva fino agli utenti.
La divisione, autonoma e separata dalle attività
commerciali di Telecom Italia, si propone di guidare
attivamente il processo di apertura dell’infrastruttura
di rete agli altri operatori, in ottica di dare maggiore
trasparenza alla rete di accesso.
Il presidente dell’AGCOM Corrado
Calabrò ha manifestato un giudizio positivo
sull’iniziativa, a condizione che Open Access fornisca un
accesso paritario alle risorse di rete tra la stessa Telecom e
gli altri operatori, e per questo ha richiesto che il board
della nuova divisione sia indipendente. Calabrò inoltre ha
sottolineato come si attenda molto dalla riorganizzazione,
auspicando che il progetto Open Access consenta
all’Italia di porsi all’avanguardia in termini di
trasparenza e regolamentazione della rete d’accesso,
condizione necessaria per gettare basi concrete allo sviluppo
di una Next Generation Network
(NGN).
Martin Selmayr, portavoce del Commissario europeo per i
media e la società dell’informazione Vivian Reding, ha
annunciato che la creazione di Open Access è ancora in fase di
valutazione da parte della Commissione Europea. Pur definendo
apprezzabile l’iniziativa di Telecom Italia, Selmayr fa
presente come la libertà di accesso alla rete deve essere
principalmente guidata dall’ente regolatore italiano,
sottolineando che se l’AGCOM proseguirà nella stessa
direzione dell’OFCOM britannico, “…fra qualche
anno avremo in Italia una situazione simile a quella della Gran
Bretagna”.
Tuttavia, come Franco Bernabè, CEO di Telecom Italia,
non ha mancato di sottolineare le due situazioni non sono
comparabili: mentre in Gran Bretagna l’apertura della
rete di accesso di BT è frutto di un’imposizione da
parte dell’ente regolatore, la creazione di Open Access
è una scelta ‘volontaria’ del gruppo.