Italian IoT Summit 2016: l’Italia è pronta per l’Internet of Things

L’ecosistema dei partner Microsoft in collaborazione con l’IAMCP al primo appuntamento totalmente dedicato allo sviluppo e al mercato dell’Internet delle cose: un mercato dove vince la collaborazione tra competenze e specializzazioni

Pubblicato il 09 Mag 2016

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Made in IoTaly

Se è vero che l’Internet of Things è pronto per l’Italia è altrettanto vero che l’Italia è pronta per l’IoT. Il messaggio forte della prima edizione dell’Italian IoT Summit 2016 sancisce l’importanza dell’Internet delle cose per il nostro paese, ma anche la necessità di affrontare questo mercato con la specializzazione di settore, la competenze tecnica e di business e la conoscenza delle imprese a livello territoriale che hanno solo i partner.

Il senso stesso dell’evento, nato dalla collaborazione tra Microsoft e la IAMCP, International Association Microsoft Channel Partner, era quello di dare sempre più consistenza, motivazione e forza all’ecosistema dei partner nello sviluppo e nella condivisione delle competenze necessarie alla realizzazione di progetti IoT.

Francesco Giachi, Presidente e Amministratore Delegato di Vecomp Software Andrea Pescino, Amministratore Delegato di SoftJam,  entrambi componenti del Board of directors di IAMCP, hanno subito evidenziato che la collaborazione è la chiave del successo in un mercato come quello dell’IoT dove servono tante competenze diverse e una grande specializzazione settoriale. «Dalle buone partnership ha sottolineato Giachi – nascono grandi progetti e questo è lo spirito della collaborazione tra Microsoft e IAMCP». Pescino a sua volta ha sottolineato che l’IoT ha bisogno di mettere assieme tante competenze. La tecnologia è una componente importantissima, ma si deve integrare e coniugare con altre forme di specializzazione collegate alle più specifiche esigenze delle imprese clienti.

Per Annamaria Bottero, Direttore dell’area Partner di Microsoft Italia l’IoT richiede un vero e proprio ecosistema di sviluppatori e di partner. E’ un mercato che non si può  affrontare da soli, dove serve prima di tutto una conoscenza che sia condivisa e diffusa sul territorio. Per Bottero l’IoT permette di realizzare il potenziale delle cose seguendo uno sviluppo che nell’Internet of people  ha permesso di realizzare il potenziale delle persone. «L’IoT ci porta ad affrontare un mondo in cui cresce la diffusione di intelligenza nelle cose, negli ambienti di lavoro, nel sociale, nelle città e questa intelligenza, per trasformarsi in risultati concreti, chiede a sua volta intelligenza per lo sviluppo e per la realizzazione di soluzioni».

«L’IoT è oggi! – incalza Fabio Moioli, Direttore della Divisione Enterprise Services di Microsoft Italia – Non è un mercato che arriverà in un futuro imprecisato. L’IoT è il presente, è pronto, è nelle aziende, nella Pubblica Amministrazione, nelle città e nel sociale». Moioli ci tiene a sottolineare uno dei temi conduttori della giornata, vale a dire l’associazione tra il valore dell’IoT e il valore del Made in Italy e insiste sull’importanza dell’Internet delle cose per il nostro paese: «L’Italia è pronta per l’IoT e l’IoT è pronta per l’Italia. Creatività, qualità e valore dei brand   prosegue – sono due fattori che hanno da sempre caratterizzato la nostra economia e con l’IoT rafforzano la loro centralità, ma soprattutto trovano nuove opportunità per affermarsi sul mercato.

Internet of Things 2016

Il tema dell’IoT per Moioli va poi inevitabilmente associato al tema della digital transformation, tema che ricorre frequentemente nel corso della giornata, proprio perché «L’IoT abilità allo sviluppo di nuovi modelli di business – osserva – che sono in grado di garantire alle imprese  un nuovo valore aggiunto rispetto alla concorrenza». La forza di digital transformation dell’IoT ci deve permettere di portare nelle aziende il messaggio che possono reinventare il loro business e proprio per questa consapevolezza non possiamo non osservare una accelerazione nei fenomeni di cambiamento nel business e nel sociale.

Ed ecco il tema della velocità, un’altra “keywords” che permette di leggere i contenuti della giornata. Tanto che Moioli invita a domandarsi se «Il tuo IoT va alla velocità giusta» per  aiutare le imprese a trovare il giusto ritmo per la giusta dose di Intelligenza IoT da mettere nel business. Moioli ricorda anche l’attenzione che l’IoT sta conquistando presso l’opinione pubblica, presso le imprese e sui social media, un valore questo che va compreso e che può aiutare alo sviluppo del mercato.

2 miliardi d euro nel 2015 

«L’Internet delle cose in Italia è una realtà concreta – insiste anche Roberto Filipelli, ISV Indipendent Solution Vendor Lead di Microsoft Italia – Secondo i dati dell’Osservatorio IoT della School of Management del Politecnico di Milano nel 2015 il mercato IoT in Italia ha raggiunto i 2 miliardi di euro ed è cresciuto a un ritmo del 30%. E’ una crescita che conferma l’interesse per l’Internet delle Cose e per un paese che è da sempre leader nel manufacturing e nel machinery, l’IoT rappresenta una spinta straordinaria verso l’innovazione».
Ci sono grandi prospettive per chi fa sviluppo, per tutta la rete dei partner, per gli ISV, ma è molto importante definire e adottare un approccio adeguato proprio perché l’IoT «abilita allo sviluppo di nuove idee e soluzioni di business». Per Filipelli si deve parlare di Intelligent of Things e di un fenomeno che unirà l’Internet of Thing all’Internet of People, un passaggio che vive della capacità degli sviluppatori di creare nuove soluzioni, ma occorre sempre di più far crescere la consapevolezza che «prima nasce l’idea di business e poi si mette l’intelligenza nelle cose». L’IoT non deve per forza essere nativo, in Italia si sta portando intelligenza in macchinari che esistono da anni sulla base di progetti che danno una vita completamente nuova a sistemi di automazione consolidati.

Il ruolo della Cloud e di Azure

L’altro grande tema che sottolinea Filipelli riguarda la possibilità per gli sviluppatori di giocare una partita più articolata e più ricca. «L’IoT chiama in causa anche tutto il tema dell’intelligenza che sta alla base delle cose, intelligenza che deve essere portata nelle cose stesse dagli sviluppatori così come tutto il grande tema della Cloud, grazie alle soluzioni di Microsoft Azure . Se si uniscono le opportunità dell’IoT con quelle della Cloud e le si applica al sistema industriale italiano, con la sua ricchezza di creatività e di competenze ci si muove «verso una logica di Distretto 4.0, dove, con i cambiamenti nei modelli di business cambia anche il sistema di relazione tra le imprese, con aziende che lavoreranno sempre di più sul valore dei dati».
Anche Filipelli pone l’accento sul tema della digital transformation: «Con l’IoT  non si vendono oggetti connessi ma nuovi modelli di business in ogni settore anche per questo occorre sempre considerare che l’IoT permette di portare intelligenza nelle cose, ma il fine è sempre nelle persone».

Alla ricerca della velocità e della semplicità

«Semplicità e creatività, sono il segreto del successo, ma occorre fare in fretta – ha osservato Marcello Buoncompagni Senior Solution Specialist Azure in Microsoft -, Dobbiamo abilitare l’ecosistema dei partner per connettere quello che c’è nelle aziende con la creatività e la capacità di innovazione che sono il punto di forza del nostro tessuto economico. Dobbiamo avere la consapevolezza che occorre fare in fretta, ma che soprattutto bisogna “Fare“». Provocatoriamente Buoncompagni sottolinea che dobbiamo essere bravi,  eventualmente anche a sbagliare” in fretta. Siamo in una fase in cui è necessario individuare rapidamente la strada corretta per lo sviluppo del business di ciascuna impresa, e non bisogna avere paura di sbagliare». Si invita ad assumere un approccio da “startup” che serve per affrontare un mercato nuovo dove sono tantissime le variabili che possono contribuire al successo o all’insuccesso di una operazione.

Un altro aspetto molto importante riguarda il tema del “Riuso“, la possibilità di ottimizzare le attività  di sviluppo e di valorizzarle in una logica di riutilizzo delle idee, delle applicazioni e delle soluzioni . Per l’IoT serve un Open Knowhow che va portato a fattor comune per tutto l’ecosistema dei partner.

Ma chi decide l’IoT in azienda? Questo è un altro tema importantissimo da considerare: «I progetti dell’IoT coinvolgono tutta l’azienda e prima di tutto il business, non solo l’IT – afferma Buoncompagni – Proprio perché l’evoluzione dell’IoT incide direttamente sul modello di vendita ed è questo il potere dell’IoT».L’approccio QuickStart di Microsoft ha proprio lo scopo di mettere a disposizione soluzioni e metodiche che permettono di accelerare tutti i processi di analisi, di sviluppo, di progettazione. Buoncompagni mette poi in evidenza come ci siano settori dove l’IoT è una realtà concreta e reale come l’Healthcare dove la rivoluzione dell’IoT fa bene ai pazienti e alle amministrazioni pubbliche, come il building management system che permette di sviluppare nuove soluzioni e nuovi servizi per il facility management, come poi lo Smart Energy dove l’intelligenza nelle cose porta tanta più intelligenza nei consumi, nell’energy saving, ma anche nella vendita dei servizi.
«Con le aziende si costruiscono percorsi – ha affermato Buoncompagni – con loro si costruisce un IoT Made in Italy che è anche un nuovo Made in Italy, dove il business passa dai dati o addirittura, sempre più spesso, il business stesso è proprio nei dati».

IoT: si può fare

Dalla tecnologia arriva un messaggio di fiducia e di ottimismo: «Possiamo affrontare progetti IoT con tranquillità – esordisce – Mattia De Rosa, referente Data Platform ed Internet of Things di Microsoft in Italia all’interno della divisione Cloud & Enterprise -, La tecnologia è pronta, si può fare. Grazie alla Cloud Azure IoT Suite: con 3 clicks la soluzione è a disposizione, nella prospettiva di Get Started Simply.  Questo è molto importante perché ci si può e ci si deve concentrare sulle idee di business e contando su una piattaforma di sviluppo che ha nella semplicità e nella velocità due dei suoi punti di forza».

De Rosa si sofferma sulle soluzioni di Windows10 IoT, sulla proposta di una piattaforma universale, che garantisce livelli di sicurezza sotto ogni aspetto dello sviluppo e unendo Azure IoT e Windows 10 IoT si può portare l’intelligenza nelle cose in funzione dei modelli di business garantendo risposte puntuali a tutti i componenti progettuali: devices, connectivity, storage, analytics.

La Cloud che entra a far parte dei progetti in modo nativo permette di abilitare i clienti all’offerta di servizi in modo estremamente flessibile e personalizzabile: «Con Azure IoT – sottolinea De Rosa – si paga solo quello che serve e le imprese possono portare ai loro clienti nuove modalità di relazione con i loro rispettivi clienti cambiando la logica stessa del go to market per conquistare vantaggi competitivi un tempo impensabili». Un tema questo che è ancora più importante se si guarda anche alle risposte che la Cloud può dare alle tematiche degli analytics, e del real time analytics, che risultano centrali in tantissimi progetti a base IoT dove all’analisi deve corrispondere, magari in ogni parte del mondo, una specifica azione.

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