Solo il 13% dei cittadini italiani negli ultimi 12 mesi ha prenotato online una prestazione sanitaria, l’8% ha consultato i propri documenti clinici (per esempio i referti delle analisi) in modalità digitale, e il 5% ha pagato elettronicamente una prestazione.
Sono numeri che testimoniano i tassi di utilizzo ancora molto limitati in Italia dei servizi sanitari digitali al cittadino, nonostante l’offerta di tali servizi sia in continua crescita. A fornirli è un’indagine che l’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano ha effettuato in collaborazione con doxa, intervistando un campione di mille cittadini statisticamente rappresentativo di tutta la popolazione italiana.
Dalla ricerca emergono però anche elementi più positivi, come la crescita dell’utilizzo che i cittadini fanno del web per cercare informazioni che riguardano la salute: se il 30% ricorre a internet genericamente per i problemi di salute, il 19% lo fa per farmaci e terapie. Ciononostante il 62% non si sente ancora sicuro delle informazioni trovate su internet e desidererebbe avere servizi informativi maggiormente affidabili e sicuri.
Per questo una delle prestazioni di ultima generazione maggiormente apprezzate dai cittadini è quella delle “farmacie dei servizi”, perché consente di ridurre i tempi e i costi per accedere ai servizi sanitari: a oggi il 13% dei cittadini ha effettuato la prenotazione di visite ed esami direttamente in farmacia e un altro 5% ha ritirato referti.
Altra tendenza positiva è la crescente diffusione delle App per la salute e il benessere: l’11% dei cittadini le utilizza per conoscere informazioni nutrizionali sugli alimenti e un ulteriore 11% pensa che se ne servirà. Meno utilizzate (6%), pur riscuotendo interesse (10%), sono le App per monitorare i parametri vitali (es. pressione, frequenza cardiaca, ecc.), di solito connesse a dispositivi wearable (tra cui gli orologi e i bracciali). È interessante sottolineare che, anche se il principale canale attraverso cui i cittadini vengono a conoscenza delle App è il passaparola (47%), anche il consiglio del medico curante (44%) è ormai un canale importante.
In sintesi, i ricercatori concludono che è vero che lo sviluppo dei servizi digitali è un’opportunità per garantire qualità e sostenibilità al sistema sanitario potenzialmente molto apprezzata dai cittadini, ma d’altra parte per rendere i servizi efficaci lo sviluppo va affiancato a una costante attenzione all’informazione ed educazione dei cittadini.