Con un tasso di crescita anno su anno del 64,8%, dire che il mercato mondiale degli investimenti pubblicitari sta conoscendo un boom sulle piattaforme mobile è dire poco. Sono i dati dello studio “Global Mobile Advertising Revenue 2014 – The State of Mobile Advertising Around the World” di IAB (Interactive Advertising Bureau) a evidenziare un trend innescato dalla diffusione a livello planetario degli smartphone e dei social network disponibili sempre e ovunque.
Secondo i dati dello studio, realizzato in collaborazione con Mobile Marketing Center of Excellence IHS Technology, nel 2014 il mobile advertising da solo ha generato un giro d’affari globale pari a circa 31,9 miliardi di dollari (23,9 miliardi di euro), surclassando il record dell’anno precedente, che aveva fatto registrare fatturati per 19,3 miliardi di dollari (14,6 miliardi di euro)
Il Display si conferma come il settore più dinamico, con un incremento rispetto al 2013 dell’88,1%, superando sul podio il mobile search come segmento dominante, con i suoi 15,1 miliardi di dollari (11,4 miliardi di euro) di revenue e una quota del 47,4% sul totale degli investimenti.
Il Search, che ora detiene una fetta del mercato pari al 46,1% con 14,7 miliardi di dollari (11 miliardi di euro) ha comunque conosciuto una crescita del 55,2%. Aumenta a doppia cifra anche il Messaging, ma “solo” del 13%, raggiungendo una share del 6,6% con un fatturato da 2,1 miliardi di dollari (1,6 miliardi di euro). La crescita dovrebbe aumentare man mano che gli utenti migreranno dai servizi di messaggistica offerti dagli operatori telefonici a quelli basati sulle app.
Scomponendo i dati per regioni, colpisce il fatto che l’Europa rappresenti solo il terzo mercato del globo, e con netto distacco. Il rapporto IAB indica una netta predominanza del Nord America, sia per quanto riguarda il peso degli investimenti in valore assoluto, sia rispetto al tasso di crescita. Sebbene tutte le aree abbiano riscontrato incrementi sempre superiori al 50%, Stati Uniti e Canada hanno quasi raddoppiato la performance del 2013, con un +76,8% che ha portato il valore dell’area a 14,3 miliardi di dollari (10,8 miliardi di euro), pari dal 44,9% dell’intero fatturato mondiale.
La regione dell’Asia-Pacifico, trainata dai mercati maturi di Giappone e Corea del Sud e dalle dimensioni di Paesi che non si possono più chiamare emergenti quali Cina e India, si piazza al secondo posto, con revenue per 11,6 miliardi di dollari (8,8 miliardi di euro, a +54,5%, la crescita più debole del gruppo) pari al 36,5% del comparto.
L’Europa è l’unica regione ad aver perso quote di mercato, passando dal 17,3% del 2013 al 16,6% del 2014, con 5,3 miliardi di dollari (poco meno di 4 miliardi di euro, +58,6%), mentre da questo punto di vista Africa (compreso anche il Medio Oriente) e Sud America rimangono stabili, con quote rispettivamente dell’1,2% e dello 0,8%, generando 379 milioni di dollari (286 milioni di euro, +68,5%) e 239 milioni di dollari (180 milioni di euro, +66,1%).
Secondo Anna Bager, Senior Vice President di IAB e General Manager di IAB Mobile Marketing Center and Digital Video Centers of Excellence, i risultati parlano chiaro: i brand ormai sono consapevoli dell’importanza e del valore strategico delle piattaforme mobile. «Ora tocca all’industria convergere su standard e linee guida per permettere al mobile marketing di guadagnare ancora più slancio in tutto il mondo». Un auspicio condiviso anche da Daniel Knapp, Director Advertising Research di IHS, che dice: «Questi numeri sono il risultato della collaborazione tra diversi operatori, l’unica via per potenziare l’infrastruttura del mobile advertising».
Per Townsend Feehan, CEO di IAB Europe, è invece «importante che i pubblicitari, le agenzie e gli editori comprendano il comportamento dei consumatori, visto che le differenze tra i vari tipi di dispositivo diminuiscono, mentre aumenta il potenziale dei contenuti digitali rispetto al coinvolgimento degli utenti».