Mobile User Experience

«Tablet e Smartphone sono mondi distinti: marketing e sviluppatori non possono più ignorarlo»

I consumatori hanno esperienze d’uso profondamente diverse su questi dispositivi, in particolare per la ricerca e acquisto di prodotti e servizi con l’eCommerce. Ci vuole ben più di un adattamento degli stessi contenuti e layout alle dimensioni dei display per avere successo nell’era del multi-device, sottolinea una web psychologist su ReadWrite

Pubblicato il 11 Set 2015

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Lo ammettiamo: anche noi giornalisti, che dovremmo sempre parlarne con cognizione di causa, spesso commettiamo la leggerezza di mettere sullo stesso generico piano – il sempre più vasto piano del Mobile – strumenti profondamente diversi come Smartphone e Tablet.

Profondamente diversi non solo materialmente, ma soprattutto per come, quando e per quali scopi vengono utilizzati, come sottolinea un interessante articolo di ReadWrite, uno dei blog tecnologici più letti, scritto da Liraz Margalit, Web psychologist presso ClickTale, società di consulenza specializzata nell’ottimizzazione dell’usabilità di piattaforme online.

Le considerazioni di Margalit sfatano molti luoghi comuni diffusi non solo tra chi descrive e commenta le dinamiche di mercato, ma soprattutto per specialisti di marketing e sviluppatori, ovvero per chi le innesca sviluppando gli stessi servizi e le stesse applicazioni per due categorie di dispositivi che offrono invece user experience specifiche. Insomma, considerare i tablet alla stregua di telefoni extra-large è un errore grossolano.

«Anche se entrambi vengono adoperati quando l’utente è lontano dal desktop, anche se sia lo Smartphone che il Tablet sono portatili e sottili, i due dispositivi generano approcci e comportamenti assai diversi», spiega Margalit. «Tanto per cominciare, più piccolo è il device, più ispira un coinvolgimento attivo».

E se pure generalmente si tende a pensare che a un display maggiore corrisponda una maggior propensione alla produttività, la vera differenza che corre tra telefono e tavoletta sta nell’attitudine con cui li utilizziamo. «Gli Smartphone si muovono sempre con noi, e per questo vi accediamo di solito con un scopo ben preciso. I Tablet, che sono più stanziali e tipicamente accesi in casa, vengono vissuti prevalentemente come browser, sfogliatori, ideali per guardare video e per leggere».

D’altra parte, continua Margalit citando il rapporto “2014 Mobile Behaviour” di ExactTarget, solo il 14% dei consumatori associa la parola ‘mobile’ ai propri tablet ed e-reader, nonostante siano di fatto oggetti facilmente trasportabili e dotati di connessione Internet. E questo è un segnale chiaro dei ruoli molto specifici che occupano nelle nostre vite.

Ruoli che inevitabilmente si riflettono nel modo in cui gli utenti reagiscono a determinati stimoli quando si trovano in situazioni analoghe, su uno strumento piuttosto che sull’altro. Specialmente in ambito eCommerce. «I consumatori adorano utilizzare i dispositivi portatili per le attività che precedono l’acquisto vero e proprio, come osservare i prodotti e le loro caratteristiche e compararne i prezzi di shop in shop», dice Margalit. Ma quando poi si tratta di estrarre la carta di credito e perfezionare la transazione, i desktop e i laptop surclassano gli smartphone, che vengono superati anche dai tablet.

C’è una spiegazione di natura psicologica dietro questa preferenza, continua la specialista. «Con interfacce che presuppongono una separazione fisica maggiore – il mouse e la tastiera al posto delle dita, innanzitutto – i Pc afferiscono più alla sfera funzionale e razionale, e danno per questo maggiore sicurezza non solo quando si tratta di pagare, ma anche di fare acquisti ben ponderati o programmati».

I tablet, che in realtà vengono percepiti dagli utenti più come laptop che come smartphone, ereditano secondo la psicologa questo tipo di sensazione e impostazione. «Poco shopping d’impulso, dunque, mentre i telefoni vincono quando si tratta di acquisti last minute o ad alto contenuto emozionale», conferma Margalit, che arriva alla conclusione e al monito per chi sviluppa il proprio business con un approccio multipiattaforma: «Le persone hanno ormai schemi mentali differenti su questi dispositivi. Ci vuole ben più di un semplice adattamento di layout e contenuti alle dimensioni dei display per avere successo nell’era del multi-device».

Insomma bisogna considerare il posizionamento univoco che ciascuno strumento occupa nelle vite dei consumatori, e impostare le leve del marketing in base a questi parametri. Facendo in questo modo, i potenziali clienti saranno molto più facili da raggiungere.

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