Osservatorio IoT

Dalla crescita del mondo IoT nuove opportunità per il Mobile

Con una crescita del 30% rispetto al 2014 il mercato Internet of Things raggiunge i 2 Miliardi di euro di giro d’affari con un indotto, che come sottolinea la ricerca dell’Osservatorio IoT della School of Management del Politecnico di Milano, coinvolge in modo sempre più importante il mondo Telco

Pubblicato il 19 Apr 2016

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Illustrazione fornita da Shutterstock*

L’Internet of Things in Italia cresce e trascina tutto il mercato dell’ICT. L’Internet delle cose vale due miliardi di euro nel nostro paese e mette a segno una crescita del 30% sul 2014. Con tutto l’indotto l’IoT arriva a rappresentare il 50% dell’intero mercato ICT che cresce a sua volta dell’1,1%. Un ruolo centrale per l’IoT è svolto dalle reti che seguono e sostengono questo sviluppo. Le soluzioni basate sulla connettività cellulare sono cresciute del 28% rispetto al 2014 a un valore di 1,47 miliardi di euro, nello stesso tempo si stanno sviluppando le nuove reti come le Wireless M-Bus o le Bluetooth Low Energy che convincono sempre più gli utenti e crescono del 33% rispetto al 2014 arrivando a un giro d’affari di 530 milioni di euro.

Le connected car insieme alle utility rappresentano oggi il 50% dell mercato IoT e sono tra le voci più importanti per quanto riguarda lo sviluppo della connettività. Se pensiamo che, anche grazie agli obblighi normativi, si è arrivati alla installazione di 1,2 milioni di contattori intelligenti presso le utenze domestiche e di oltre 350mila presso le utenze industriali si comprende la potenzialità di questo mercato. Due settori peraltro destinati a confermare questa crescita se si pensa che le connected car hanno visto un tasso di crescita nel 2015 del 24% e generano un indotto che vede come protagonisti il mondo automotive, il mondo delle assicurazioni e il mondo Telco. Il futuro poi vede uno scenario di auto che sono nativamente connesse che arrivano sul mercato dotate di sim e di nuovi servizi.

Il ruolo delle Telco

Dalla ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano emergono anche altri dati molto significativi in merito al ruolo delle Telco e delle nuove compagnie che offrono servizi di connessione per il mondo IoT nelle sue varie declinazioni, come evidenziato anche dal sito Internet4Things nel servizio L’IoT arriva a 2 miliardi di euro. A sostenere la domanda di connettivatà ci stanno innanzitutto le numeriche relative agli oggetti connessi, che se da una parte sono un esempio limpido di intelligenza distribuita sul territorio dall’altra esprimono una domanda di connettività sempre crescente. In Italia nel 2015 siamo arrivati a 10,3 milioni di oggetti connessi tramite rete cellulare, che crescono in linea con il mercato al 29% e se si guarda poi alle reti basate sulle nuove tecnologie di comunicazione si vede che i numeri salgono enormemente con 36 milioni di contatori elettrici connessi da tempo tramite PLC, e i 500.000 contatori gas tramite radiofrequenza Wireless M-Bus 169 MHz. Se si guarda poi alla prospettiva del territorio e della smart city si devono aggiungere i i 600.000 lampioni connessi tramite PLC o radiofrequenza. le prospettive legate alla Smart Agrifood sono a loro volta destinate ad aumentare la domanda di connetività a livello territoriale.

L’Internet of Things in tutte le sue applicazioni abilita poi lo sviluppo di nuove modalità di business. «La valorizzazione dei dati è uno degli aspetti che più di altri contibuirà allo sviluppo del mercato – osserva Angela Tumino, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things -. Accanto al miglioramento dell’efficienza dei processi i dati forniti dall’IoT permettono anche di sviluppare nuove strategie di vendita e di pricing come ad esempio il pay-per-use che riguardano non solo i servizi, come le polizze assicurative agganciate ai chilometri percorsi ma, rimandendo con un esempio nell’ambito automotive, i pneumatici pagati sempre sulla base della percorrenza».

L’Osservatorio IoT ha poi focalizzato l’attenzione sul tema Smart Home che si richiama a sua volta al tema della connettività. In questo senso occorre sottolineare come oggi la declinazione dei prodotti e dei servizi Smart Home hanno una centralità sullo smartphone. I device mobili sono un componente strategico per tutto l’ambiente Smart Home che tramite App richiama sugli smartphone la possibilità di controllare, di monitorare e di agire per avere sotto controllo gli ambienti, per migliroare il confort, per gestire le soluzioni di energy saving, ma anche per controllare i propri cari e avere una visione da remoto dei propri ambienti domestici.

Il mondo Smart Home

La Smart Home interessa agli italiani tanto che il 79% dei consumatori si dichiara disposto ad acquistare prodotti e soluzioni per la Smart Home, e questo numero è in netta crescita rispetto al 2014 (+33%). Ma se si tratta di passare dalle parole ai fatti lo scenario si sfuma un pochino e come osserva la ricerca dell’Osservatorio Internet of Things ad oggi solo un consumatore su cinque dispone di un oggetto intelligente in casa e solo il 25% di chi dichiara di voler comprare un prodotto lo farà entro 12 mesi.

Certamente un ruolo importante in questo senso dovrà essere svolto dai canali di vendita anche per dare ai consmatori quelle informazioni che sono sempre più importanti per poter valutare un acquisto impegnativo come quello della smart home. Ma l’altro aspetto da sottolineare che si aggancia con la logica “pay-per-use” favorita dalla diffusione dell’IoT riguarda la crescita dell’interesse verso i servizi per la casa intelligente. Con il 72% dei consumatori che guarda con favore e con una intenzione di acquisto a servizi di smart home. Una opportunità questa che si apre anche a nuove soluzioni legati ad esempio alle tematiche di embedded payment per i pagamenti digitali in chiave IoT

Per approfondire l’analisi della ricerca dell’Osservatorio IoT:

Con un +30% l’IoT in Italia arriva a 2 miliardi di euro

IoT Top Trend sui social e nel business

*Illustrazione fornita da Shutterstock

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