Dopo anni e anni di crescita vorticosa, il mercato mondiale degli smartphone sta rallentando, anche se nei prossimi anni potrebbe esserci una leggera ripartenza. È quanto evidenzia un recente report di IDC, secondo cui nel 2016 saranno vendute ben 1,46 miliardi di telefonini “smart”, circa uno ogni 5 abitanti della Terra. Ma la crescita dell’1,6% che sarà registrata a fine anno sarà ben lontana dal +10,4% del 2015.
La situazione è da considerarsi strutturale per i Paesi occidentali più avanzati, spiega IDC, mentre i Paesi emergenti nei prossimi anni conosceranno un buon sviluppo (+ 5,4% medio annuo tra 2015 e 2020). Nel 2020, in particolare, saranno commercializzati nel pianeta circa 1,76 miliardi di smartphone, ossia oltre il 20% in più rispetto a oggi. Comunque in generale al momento un certo grado di saturazione è evidente: i nuovi utenti di smartphone scarseggiano, e gli acquisti sono guidati da consumatori che sostituiscono i telefoni esistenti.
Un mercato di sostituzione all’insegna di modelli che saranno sempre più grandi, anche per effetto della diffusione della realtà virtuale: i cosiddetti phablet (5,5 pollici e più grandi) varranno circa un terzo del mercato entro il 2020 (contro l’attuale 25%). Si tratta di un segmento che sinora è stato appannaggio dei top di gamma, in particolare di brand come Apple, Samsung e LG, ma che nel prossimo quadriennio, secondo IDC, sarà invaso anche da dispostivi più accessibili: il prezzo medio dei phablet raggiungerà i 304 dollari entro il 2020, in calo del 27% rispetto ai 419 dollari nel 2015. Anche il valore medio degli smartphone regolari (5.4 pollici e più piccoli) è atteso in calo del 12% (da 264 dollari a 232); un fenomeno che dunque lascia aperti alcuni interrogativi sulla reddittività dell’intero mercato.
Poco cambierà, nel prossimo quadriennio per quanto riguarda le quote di mercato delle piattaforme dominanti (vedi grafico): Android di Google continuerà a fluttuare intorno all’85% del mercato. iOS di Apple, dopo le difficoltà del 2016, è atteso in ripresa già nel 2017, grazie anche al lancio dell’iPhone 7. La quota di mercato resterà però intorno al 14%, essenzialmente inalterata rispetto a oggi, nonostante i quasi 250 milioni di dispositivi venduti per quella data. Ancora più in difficoltà appare Windows Phone, il cui peso tra quattro anni sarà ridotto allo 0,1% (rispetto allo 0,5% del 2016). Una decadenza che, commenta IDC, appare quasi voluta dalla stessa Microsoft, che sembra ormai orientata a restare nel mondo mobile quasi esclusivamente per l’ambito business.