Schneider Electric, verso un futuro digitale elettrico, connesso e intelligente

In un mondo che si preannuncia sempre più energivoro e sempre più guidato dai dati, Schneider si propone come ponte tra le produzione e l’utilizzo dell’energia e punta sull’edge per rispondere alle esigenze di velocità, bassa latenza, collaborazione

Pubblicato il 30 Apr 2019

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Specialista mondiale nella gestione dell’energia e dell’automazione.
È questo il payoff che da tempo contraddistingue Schneider Electric e che in fondo ne identifica chiaramente il ruolo sul mercato.
Lo spiega bene Carlos Loscalzo, vicepresidente della divisione Secure Power della società, raccontando, in occasione di un incontro che ha avuto luogo nella sede di Stezzano (“Qui la nostra fabbrica è un esempio live di cosa sia l’industria 4.0 e di cosa significhi la digitalizzazione della produzione industriale”) sia il “peso” della presenza di Schneider nel nostro Paese, sia il focus che Schneider ha deciso di porre su alcuni specifici segmenti di mercato e su determinate istanze tecnologiche.

“Nella sede di Stezzano lavorano circa 800 persone e si trovano due impianti produttivi”, spiega Loscalzo. Uno dei due impianti è specializzato nelle soluzioni in media tensione per il mercato italiano, mentre il secondo è centro di competenza per i materiali plastici per il mondo elettrico, con attività di progettazione e produzione destinate all’intero mercato mondiale.
In Italia la società conta circa 3000 dipendenti ed è strutturata in sei siti industriali di cui cinque sono competence center mondiali (oltre al comparto plastico di Stezzano, a Pieve di Cento sull’illuminazione di emergenza, a Belluno sul controllo dei sistemi HVAC, a Cairo Montenotte sui trasformatori in media tensione e a Napoli sui componenti per interruttori in bassa tensione), due innovation hub e, per l’appunto, una fabbrica 4.0.
Per quanto riguarda i mercati indirizzati, il 40 per cento del business di Schneider si sviluppa nell’ambito degli edifici commerciali e industriali, il 14 per cento nei data center, il 29% nell’industria e il 7% in utility e grid.

Schneider Electric: focus sui temi energetici

Le tematiche energetiche sono per Schneider centrali, a maggior ragione sotto la spinta di un insieme di fenomeni di mercato e sociali, come urbanizzazione e industrializzazione.
“Secondo le Nazioni Unite, nel 2050 ci saranno due miliardi e mezzo di persone nelle città. Più persone significano più servizi, più energia, più intelligenza. Ma anche l’industrializzazione, per quanto sia smart, intelligente, collaborativa, porta con sé un aumento di energia. Per questo il nostro futuro sarà molto più elettrico. Certo, il 70 per cento delle energie aggiuntive deriveranno dal rinnovabile, ma parliamo comunque di uno scenario sempre più energivoro”.

In questo scenario, Schneider ha una chiara visione strategica e si colloca tra la produzione e l’utilizzo dell’energia. “La crescita dei consumi deve essere accompagnata da un approccio più efficiente e sostenibile. Per questo la nostra missione è rendere l’energia connessa, sostenibile, efficiente, sicura e affidabile”.

Se il nostro presente è digitale, guidato dall’IoT e dai dispositivi intelligenti e connessi, dai big data, dall’intelligenza artificiale e dalla crescita di tutte quelle tecnologie destinate ad aiutare l’uomo a collaborare nel mondo nel quale vive, il futuro sarà sempre più elettrico”.
L’assunto è chiaro: più il mondo è digitale e più ha bisogno di energia e non a caso proprio dal settore ICT deriva il principale fabbisogno di energia.

Focus sulla convergenza tra IT e OT

E ancora di più lo sarà con l’avvento del 5G, come ben mostra una infografica sviluppata dalla Commissione Europea che Loscalzo mostra, per poi proseguire:

Schneider 5G

“Un altro trend sul quale bisogna lavorare è quello che vede la convergenza di IT e OT”. Questo significa che software e analytics, automazione ed energy management devono portare all’ottimizzazione di energia e processi, grazie a un approccio integrato, dinamico, che porti valore di business ai clienti.
“Non parliamo di un approccio solo IT o solo OT, ma di una reale integrazione tra tutti i blocchi costitutivi, tra apps, analytics e servizi”.
Questa visione per Schneider si concretizza in Ecostruxure, la piattaforma di prodotti, servizi e applicazioni che consentono di portare ai clienti l’energia e la digitalizzazione in modo pulito, efficiente, efficace, sicuro e personalizzato nei diversi mercati di riferimento.
“Ecostruxure è l’architettura che massimizza il valore dei dati e che consente di tradurre in intelligenza azionabile i dati per consentire di prendere decisioni aziendali e di business informate – spiega Loscalzo – e che si sviluppa su 4 ambiti: collect, connect, analyze, decide”.

Una secure Power Division, con i riflettori puntati sull’Edge

Nella consapevolezza di come oggi l’infrastruttura IT sia effettivamente diventata un complesso sistema ibrido, tutta l’attività che ruota intorno ad Ecostruxure è confluita in una divisione dedicata, la Secure Power Division, con un focus specifico proprio sui temi della disponibilità dei dati e delle informazioni sia in cloud, sia nell’edge, regionale o locale che sia.
Spiega Maurizio Semeraro, che da gennaio guida la divisione: “La nostra missione è fornire la maggiore disponibilità della infrastruttura IT migliorando l’efficienza e performance in un ecosistema IT ibrido. Siamo in un mondo sempre più digitale, già oggi si parla di 180 trilioni di gigabyte di dati, di 80 miliardi di getti connessi e si prevede che entro i prossimi 5 anni il traffico dati generato in ambito aziendale possa crescere del 430 per cento. Ma soprattutto, dobbiamo tenere ben presente che tutto questo nasce da applicazioni e tecnologie già sviluppate e dunque rende appieno l’idea del potenziale di tutte quelle in via di sviluppo”.

In questo scenario, il cloud non basta. Ci sono cinque necessità che spingono a processare i dati verso la periferia della rete, dunque verso l’edge: “Servono larghezza di banda, interattività, vale a dire collaborazione e reattività a livello locale, bassa latenza, per non inficiare la coerenza dei dati, autonomia, privacy e sicurezza. E per rispondere a queste richieste le architetture di computing evolvono verso infrastrutture it ibride, focalizzandosi sul cosiddetto local edge, ovvero sulla capacità di calcolo e storage esattamente là dove i dati vengono generati”.

Non basta dire Edge Computing: le soluzioni Schneider per l’edge sicuro e affidabile

Ma non basta dire edge. Nei datacenter centrali, spiega Semeraro, vengono adottate le migliori practice di ridondanza, monitoraggio, organizzazione, sicurezza, con personale IT specializzato. “Ma non è detto che nell’edge vi siano tutte queste accortezze: va bene il local edge distribuito, ma se in prossimità dei nodi manca il personale specializzato può essere una criticità, perché in caso di problemi i tempi di intervento inevitabilmente si allungano”.
Soprattutto se, come sempre più stesso accade, si parla di edge computing in ambienti commerciali, uffici o ambienti industriali con condizioni gravose e problematiche in termini di temperatura, sporco, accesso.
“Ecco allora che bisogna poter intervenire anche in queste situazioni, superando il vecchio paradigma che associala criticità al guasto di una apparecchiatura IT nel data center o a un disservizio della distribuzione elettrica primaria e che comunque affronta in modo distinto problematiche IT e OT”.
Il punto nodale è comprendere come l’edge computing possa essere implementato in modo efficiente e questo è il ruolo di Schneider.
“Architetture IT ibride e l’Industrial Iot aumentano la necessità di alimentazioni elettriche sicure: servono dunque UPS di nuova generazione, come i Galaxy VS, con maggiore efficienza energetica, minore TCO, più compatti, per installazioni in ambienti di nuovo tipo”.
Analogamente, il computing più distribuito richiede architetture robuste e semplice da implementare, e anche in questo caso Scnheider risponde con le proprie soluzioni per infrastrutture edge pre configurate e pre assemblate, come i mini data center NetShelter CX e i sistemi di monitoraggio intelligenti abilitati a Ecostruxure IT. “Parliamo si sistemi di monitoraggio intelligenti, che operano su cloud Azure con dati live, allarmi, insight sullo stato di salute degli asset, integrabili su soluzioni di terze parti, sicuri e facile da configurare”.

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