Droni in grado di volare autonomamente senza il bisogno dell’intervento umano da utilizzare in situazioni di emergenza, come la ricerca di persone disperse o il monitoraggio di incendi.
Si tratta di UAV RETINA, iniziativa europea promossa e finanziata da EIT Digital (organizzazione europea attiva nell’innovazione digitale e nell’educazione all’imprenditorialità che guida la trasformazione digitale dell’Europa) nell’ambito dell’area di innovazione sulle Digital Cities, che si concluderà alla fine di quest’anno. All’iniziativa partecipano anche i ricercatori dell’Università di Rennes (Francia) e la Fondazione Bruno Kessler di Trento.
“Lo scopo finale”, spiega Fabio Poiesi, ricercatore dell’Unità TeV (FBK) “è realizzare una start up per sviluppare una piattaforma autonoma e flessibile dedicata alle operazioni di ricerca e soccorso, in particolare per il supporto ai Vigili del Fuoco o alla Protezione Civile in operazioni che vanno dalla ricerca di persone al soccorso da valanga, e al ritrovamento di ordigni esplosivi improvvisati.”
Risultati incoraggianti dai primi test di volo effettuati questa primavera in Trentino, presso l’area addestrativa dei Vigili del Fuoco a Marco (Rovereto).
Il progetto e i partner
Il progetto prevede droni dotati di sensori che raccolgono immagini nello spettro visibile e immagini termiche da inviare a un sistema informatico che le analizza, estrapolando gli elementi utili ai soccorritori, per prendere decisioni più rapide e allo stesso tempo efficaci. In qualsiasi momento, un telepilota certificato può assumere il pieno controllo del drone per evitare che sorvegli aree indesiderate, persone sulla scena o reagisca ad un evento imprevedibile. La startup interessata è Eole-Eyes (per maggiori informazioni, consultate questo sito).
La Fondazione Bruno Kessler si occupa della parte di ricerca e sviluppo su moduli software di pianificazione strategica e sistemi di visione artificiale. Nello specifico l’Unità Embedded Systems (ES) fornirà tecnologie di pianificazione strategica affinché ogni operatore possa controllare più dispositivi in contemporanea e che ogni drone ottimizzi gli spostamenti, sorvolando in modo ottimale l’area di interesse nel minor tempo possibile e con il minor consumo di batterie.
Per l’elaborazione delle immagini, invece, i ricercatori dell’Unità Tecnologie della Visione (TeV) si stanno occupando del rilevamento automatico e in tempo reale della presenza di persone da immagini termiche che vengono trasmesse dal drone all’operatore durante la missione di soccorso. L’algoritmo per l’elaborazione delle immagini funzionerà in una modalità di continuo apprendimento, di modo che l’operatore possa devolverli in un costante miglioramento in precisione e accuratezza.