Il paradigma dello storage ha subìto un profondo cambiamento negli ultimi anni e se nel passato si è ovviato alla crescita delle esigenze di archiviazione più che altro in termini quantitativi, con l’acquisto di nuove risorse storage, questa si è ormai dimostrata un’opzione non più perseguibile, non solo per evidenti problemi di budget, quanto per il drammatico aumento della complessità, e del costo, della governance dell’intera infrastruttura. Non solo: le performance oggi richieste all’infrastruttura non si possono ottenere semplicemente aggiungendo nuove risorse, ma attraverso un provisioning basato sulle caratteristiche che queste devono avere per essere allineate ai carichi di lavoro delle diverse applicazioni servite.
Per confrontarci sui trend evolutivi dello storage, e capire come si pone Hp nei diversi segmenti, abbiamo incontrato Yari Franzini, Country Manager, Hp Storage and Networking Italy. Una delle risposte a queste esigenze delle aziende è rappresentata dalle infrastrutture convergenti: “La convergenza, con l’integrazione nativa di server, storage e networking – dice il top manager – è un tema importante e il valore aggiunto che noi possiamo offrire agli utenti con gli Hp ConvergedSystem è che le singole componenti sono tutte Hp e non frutto di alleanze. Passare a soluzioni convergenti è un passo importante per le aziende, con un impatto organizzativo non indifferente, quindi crediamo che poter contare su un prodotto solido, dove le componenti fondamentali che derivano dallo stesso vendor possa rappresentare una garanzia maggiore”. Per quanto riguarda specificatamente lo storage, la soluzione primaria di Hp è Hp 3Par StoreServ Storage: “Si tratta di un’unica architettura che integra tutte le evoluzioni delle tecnologie storage, dal flash all’object, gestita da un unico software”. Questo riferimento introduce il tema dello storage software defined nella declinazione Hp: “È uno dei perni della nostra strategia: circa otto anni fa abbiamo acquisito una software house che aveva sviluppato una soluzione di storage software defined e abbiamo portato questa funzionalità su tutto il nostro portafoglio; ma – prosegue Franzini – la possiamo fornire anche come soluzione a sé stante in modo che possa essere implementata da chi, invece di acquistare storage intende utilizzare i server per questa attività. E mi preme sottolineare – prosegue il top manager – che questo software non ha solo caratteristiche di storage primario, ma integra anche il backup”.
La gestione dei dati non strutturati rappresenta sicuramente oggi una delle principali sfide dello storage. Per affrontarla vengono spesso utilizzati sistemi storage di secondo livello (come Nas scalabili orizzontalmente), ma un’alternativa alla classica gestione per file system o per blocchi fisici è l’architettura storage object-based che gestisce “oggetti” complessi che comprendono dati, metadati e un identificatore univoco. In pratica, gli “oggetti” vengono memorizzati sulle risorse storage in blocchi che l’identificatore riconosce in maniera univoca associandoli alle applicazioni che ne richiedono l’accesso. Il crescente interesse per un’architettura di questo tipo è determinato dal fatto che per le sue caratteristiche intrinseche (scalabilità più consistente, accessibilità più ampia, immutabilità dei dati più duratura, autoprotezione, validazione dell’integrità dei dati più elevata) può dare risposte più efficaci alla gestione di big data. “Per Hp – spiega Franzini – anche l’approccio storage ad oggetti è riflesso nella strategia del portfolio convergente, che vede soluzioni ‘iperscalabili’ come StoreAll, che nasce per garantire resilienza, modularità e controllo dei costi nella gestione dei grandi volumi di dati provenienti dalle architetture big data, piuttosto che soluzioni unificate [con gestione per blocchi, file e oggetti – ndr] come 3Par StoreServ che grazie alle Rest Api presenti nativamente nel sistema operativo è immediatamente integrabile all’interno di uno stack cloud. Da sottolineare, inoltre, la proposizione ‘software defined everything’ di Hp che grazie a una serie di alleanze strategiche, tra le quali segnalo in particolare Scality, è in grado di offrire architetture a oggetti estremamente scalabili e integrate partendo dalle soluzioni Hp Proliant Server”.
Tra gli annunci più recenti, infine, il nuovo Hp StoreVirtual Storage System che, l’azienda dichiara, è 12 volte più veloce di un array di eguale dimensionamento; l’appliance Hp StoreOnce Backup con il nuovo Hp StoreEasy Storage file che include software per il disaster recovery e il cloud storage; Store Virtual 4335 hybrid flash array che utilizza dischi a stato solido di ultima generazione e altre soluzioni per il segmento Pmi.