Teleassistenza

Da Philips lo screening a distanza per assistere da casa i pazienti Covid-19

Per gestire i maggiori flussi di pazienti derivanti dall’epidemia Covid-19, Philips lancia una soluzione di teleassistenza che supporta gli istituti sanitari nel diagnosticare e curare i pazienti in punti di cura alternativi, salvaguardando al contempo la capacità delle terapie intensive

Pubblicato il 03 Apr 2020

Philips COVID-19

Lanciato oggi a livello globale e disponibile anche in Italia uno strumento di telemedicina specificatamente dedicato ai pazienti affetti da Covid-19 pensato per gestire l’alto volume di richieste di assistenza a distanza tramite screening online e supportare gli operatori sanitari nell’uso di call center esterni.

A lanciarla è Royal Philips, azienda con headquarter in Olanda specializzata nella diagnostica per immagine, nell’interventistica, nel monitoraggio del paziente e nell’informatica applicata alla sanità, nelle soluzioni per il benessere delle persone e nella cura a domicilio. Lo scopo è quello di sollevare i medici di medicina generale e gli ospedali da visite non strettamente necessarie e di favorire il monitoraggio da remoto alla stragrande maggioranza dei pazienti Covid-19 che sono in quarantena a casa.

La teleassistenza per i pazienti Covid-19 sgrava i reparti di terapia intensiva

Anzitutto i pazienti partono con il completare un questionario online a casa. Sulla base dei risultati, il caregiver può consentire alla soluzione online di assegnare i pazienti a una classe di rischio e intraprendere azioni appropriate. Se necessario, i pazienti possono essere seguiti tramite questionari di follow-up automatizzati. I pazienti con un punteggio ad alto rischio sono chiamati da un call center per ulteriori informazioni. Se gli operatori di quest’ultimo stabiliscono che è necessario un’ulteriore indagine, il paziente viene indirizzato al medico di famiglia, che può quindi fornire l’assistenza necessaria o inviarli in ospedale.

Oltre ad aver già iniziato ad utilizzarla, l’ospedale Groene Hart di Gouda, nei Paesi Bassi, ha anche contribuito al suo sviluppo. Ronald Liem, responsabile del reparto di chirurgia commenta positivamente l’esperienza che ha portato ad alleviare l’enorme pressione esercitata sul sistema sanitario. I medici ora possono concentrarsi sui casi più urgenti e determinare, in base alle risposte dei questionari, quali pazienti necessitino o meno di ulteriore assistenza.

 

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