Cloud e AI per la Sanità

Microsoft mette in campo Cloud e AI per ospedali e telemedicina

Un assistente virtuale che grazie all’intelligenza artificiale migliora l’autovalutazione dei pazienti potenzialmente affetti da Coronavirus, evitando rallentamenti nell’erogazione delle cure prioritarie e piattaforme di collaborazione basate sul Cloud che aiutano la gestione delle unità di crisi e abilitano esperienze di telemedicina

Pubblicato il 16 Apr 2020

shutterstock_1172097490

Di fronte alle conseguenze catastrofiche provocate dall’epidemia da Coronavirus, Microsoft investe tutti i suoi sforzi nella trasformazione digitale della Sanità Italiana schierandosi al fianco delle strutture sanitarie del Paese. Per farlo, mette a disposizione le proprie tecnologie e le proprie competenze per aiutarle a reagire all’emergenza sanitaria, anche attivando l’ecosistema di partner sul territorio. Significativi sono i progetti avviati con l’IRCCS Lazzaro Spallanzani, l’azienda ospedaliera romana San Giovanni Addolorata e l’ASL Napoli 3 Sud che hanno rapidamente messo in pista strumenti di self-assessment e sorveglianza proattiva, e che, facendo leva su tecnologie come Intelligenza artificiale e Cloud, hanno garantito la continuità anche a distanza nella collaborazione tra personale medico e nell’assistenza sanitaria con i pazienti.

Si tratta di “esempi tangibili di come le nuove tecnologie possano rivelarsi alleati strategici sia nella gestione dell’emergenza, sia in un orizzonte più ampio per la trasformazione digitale della Sanità Italiana. L’emergenza Covid-19 ha accelerato il processo di aggiornamento di alcuni ospedali, ma molte realtà si trovano costrette a introdurre rapidamente nuove tecnologie per sopperire a carenze strutturali e organizzative. Per questo è importante offrire supporto e soluzioni consolidate per non defocalizzare risorse preziose dalla gestione medica, ora più che mai prioritaria” afferma Silvia Candiani, Amministratore Delegato di Microsoft Italia.

Cloud e Intelligenza artificiale per collaborare e comunicare

In uno scenario in cui risulta particolarmente importante garantire la massima continuità operativa, gli strumenti di collaborazione digitale sono preziosi poiché consentono alle équipe mediche e al personale amministrativo di interagire con colleghi e pazienti a distanza, fornendo così i consueti servizi. La piattaforma Cloud-based Microsoft Teams, che a livello globale conta 44 milioni di utenti giornalieri e che nell’ultimo mese ha registrato in Italia un incremento del +775% in termini di chiamate e meeting, sta aiutando a titolo gratuito molte realtà italiane a gestire al meglio la complessità del momento. In due modi: abilitando lo Smart working in modo sicuro e realizzando esperienze di telemedicina.

Come ha dichiarato Candiani “Erogare cure mediche appropriate è la priorità, ma è altrettanto importante fornire informazioni adeguate ad aiutare le persone a prendere decisioni più consapevoli, evitando intasamenti delle strutture sanitarie”. Ecco perché, in collaborazione con INAIL, Microsoft ha reso disponibile un Healthcare Bot abilitato dal Cloud e dall’Intelligenza artificiale di Azure, per aiutare le organizzazioni a rispondere più efficientemente alle richieste, grazie a una più puntuale autovalutazione dei pazienti potenzialmente infetti o a rischio che libera il tempo del personale medico e ospedaliero ed evita rallentamenti nell’erogazione delle cure prioritarie.

Il Chatbot integra set di informazioni sul Covid-19 in riferimento a valutazione del rischio, triage clinico, FAQ e metriche globali e può rispondere in modo interattivo alle domande dei pazienti e aiutarli a discernere le azioni da intraprendere. Nell’ultimo mese, il bot ha offerto consulenza a 18 milioni di persone in tutto il mondo, gestendo circa 160 milioni di messaggi. In dieci giorni sono quasi 10.000 le persone che ne hanno già beneficiato in Italia, con una mole di oltre 42.000 messaggi riconoscendo l’utilità dello strumento (89%).

Standardizzare le informazioni per ridurre gli accessi inutili alle strutture sanitarie

Tra le prime realtà del Paese ad attivare il Chatbot spicca l’Istituto Nazionale Malattie Infettive IRCCS Lazzaro Spallanzani, da subito in prima linea nella gestione dei primi casi di Covid-19 in Italia. Sulla sua home page ha reso accessibile il Bot come canale informativo a disposizione degli utenti online per offrire risposte e indicazioni immediate su come comportarsi in caso di sospetto Coronavirus e sulle precauzioni che tutti, in particolare i soggetti a rischio, devono adottare. Grazie al supporto degli esperti Microsoft in collaborazione con il team IT, è stato possibile attivare la soluzione in poche ore senza defocalizzare le risorse interne dalle priorità. Il focus è rimasto sul servizio ai pazienti e sulla gestione dell’emergenza sanitaria in corso.

Quando i tempi lo consentiranno, il progetto evolverà a più ampio raggio e si prevede di arricchire il Bot con informazioni utili per l’utenza tipica dell’istituto, come ad esempio gli immunodepressi. Il bot è discreto e, nel rispetto delle norme su sicurezza e privacy, consente di ottenere informazioni chiave in pochi click. Un supporto strategico non solo nella relazione con i pazienti, ma anche in una prospettiva di valorizzazione del patrimonio informativo per l’analisi epidemiologica e la sorveglianza sanitaria proattiva, come ha confermato ha affermato l’ingegnere Gabriele Rinonapoli, U.O.S.D. Sistemi Informatici e Telecomunicazioni dell’IRCCS Lazzaro Spallanzani.

Forte la collaborazione tra operatori sanitari e l’assistenza a distanza di pazienti e donne incinta

Altro esempio virtuoso arriva sempre da Roma e in particolare dall’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata, che, attraverso INAIL, ha potuto adottare il Microsoft Healthcare Bot come ulteriore canale per l’autovalutazione del Covid-19, sia a vantaggio dei cittadini, sia a supporto degli operatori sanitari. Uno strumento in grado di gestire molte più richieste del call center e che integra un meccanismo di verifica dei sintomi in linea con i protocolli medici.

Grazie all’impiego estensivo della piattaforma per la collaborazione Microsoft Teamsche in 3 giorni ha raggiunto tutto lo staff amministrativo (170 persone), è stato possibile proseguire in virtuale i concorsi e le assunzioni di personale necessario in questa fase di emergenza. Sempre la piattaforma Cloud ha abilitato in modo sicuro l’Unità di Crisi per gestire l’epidemia, una task force di 24 dirigenti sanitari e amministrativi che si confrontano ogni giorno attraverso riunioni online per decidere come affrontare la situazione e programmare le attività.

Non solo, grazie a Microsoft Teams, e in particolare al modulo Bookings, è partita un’esperienza di Telenursing per seguire a distanza i pazienti risultati negativi a un primo tampone e che, in attesa di sottoporsi al secondo, devono rientrare al domicilio: un gruppo di infermieri resta in contatto con loro, offrendo sia supporto psicologico, sia indicazioni sui passi successivi.  Contestualmente è nata l’esperienza di TeleMidwifery che vede un gruppo di ostetriche restare in contatto virtuale con le future mamme, dando seguito al corso di preparazione al parto in videoconferenza, per non abbandonare le donne in un momento delicato come quello della gravidanza e per limitare i rischi legati a possibili contagi.

“Stiamo affrontando una situazione senza precedenti, ma le nuove tecnologie si rivelano un alleato prezioso per aiutarci a rispondere in modo tempestivo e garantire una buona sanità. L’innovazione è una scelta di lungimiranza strategica”, ha commentato Massimo Annicchiarico, Direttore Generale dell’A.O. San Giovanni Addolorata.

Garantita la continuità nell’assistenza ai pazienti più fragili

Infine, l’ASL Napoli 3 Sud, con 8 plessi ospedalieri in 57 comuni e un bacino di 1.070.000 utenti, è stata in grado di attivare in temi rapidissimi sulla propria home page il bot per l’autovalutazione del Coronavirus, ottimizzando la gestione dell’ingente mole di richieste provenienti dalla cittadinanza e focalizzando le risorse sui pazienti realmente critici. Il Chatbot, basato su piattaforma cloud Azure dell’ASL, è ora in fase di personalizzazione grazie alla cooperazione con l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, che sta contribuendo a tradurre linee guida e protocolli del Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie degli Stati Uniti, di modo da arricchire sempre più l’assistente virtuale e perfezionare l’interrogazione con domande libere.

Facendo leva su strumenti d’uso comune come Teams e Skype, l’ASL ha dato vita ad esperienze di telemedicina. La piattaforma Teams, già in uso presso la struttura, ha reso possibile la collaborazione di tutto il personale. Nel rapporto con i pazienti si sta rivelando strategico Skype, grazie a cui è possibile continuare i percorsi di cura e riabilitazione. In particolare, un team di logopedisti sta proseguendo l’attività con i piccoli pazienti che si collegano da casa e un team di psichiatri sta dando continuità alle proprie terapie attraverso video-sedute con i pazienti, che mai come in questo momento stanno affrontando una situazione di particolare stress.

“Il Cloud Computing e l’Intelligenza Artificiale di Microsoft si stanno rivelando strategici per gestire in modo più rapido ed efficace le richieste. In questa fase delicata è importante dare il giusto supporto ai soggetti più fragili e con la nostra équipe di psichiatri stiamo riuscendo a seguire con continuità i pazienti” ha commentato Bruno Cavalcanti, IT Manager dell’ASL Napoli 3 Sud.

 

 

Immagine fornita da Shutterstock.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 5