Industria 4.0 è sicuramente una delle keyword che hanno caratterizzato il 2017, insieme a smart manufacturing, digital transformation, IoT, Cloud.
È questa la premessa con la quale si è aperto il workshop “Industria 4.0: le nuove tecnologie negli ambienti di produzione”, organizzato dalla nostra testata in collaborazione con AWS e Storm Reply.
Obiettivo dell’incontro era fare il punto sulle metodologie e sulle tecnologie abilitanti i processi di trasformazione verso industria 4.0, con un focus specifico sul cloud e sul cloud manufacturing.
“L’Industria 4.0 è keyword per il 2017? Finalmente!”. Così ha esordito Sergio Terzi, Direttore dell’Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano, sottolineando in primis come non si tratti di una novità, ma della sintesi di un percorso di innovazione iniziato anni fa. Per questo, anche le tecnologie che caratterizzano l’Industry 4.0 sono di fatto un connubio tra componenti smart, dall’Industrial Internet of Things alle interfacce uomo-macchina avanzate, dalle industrial analytics all’automazione, dall’additive manufacturing al cloud manufacturing, e componenti tradizionali, come l’ingegneria di processo e l’operations management.
Cloud computing: nuovi modelli di business per il cloud manufacturing
Su tutte, il cloud computing è effettivamente la tecnologia sulla quale il dibattito è aperto, proprio perché è quella sulla quale si sta giocando un percorso evolutivo interessante: il Software as a Service abilita ad esempio la collaborazione lungo tutta la value chain, mentre il PaaS trova una sua declinazione nelle piattaforme per l’IoT, fino ad arrivare alla virtualizzazione della capacità produttiva.
“Soprattutto – è la conclusione di Terzi – ormai esistono numerosi archetipi di modelli di business che si trasformano proprio grazie al cloud”.
Se questo è lo scenario, Amazon Web Services (AWS) gioca le sua carte come fornitore della piattaforma abilitante tutto il processo di migrazione verso il cloud manufacturing.
Lo spiega Alessio Campoccia, partner development manager di AWS: “Dai percorsi verso Industria 4.0, le aziende si aspettano benefici e guadagni in termini di flessibilità, velocità, produttività e qualità. AWS è la piattaforma in grado di supportare tutto questo processo di trasformazione”.
Campoccia parla di best practice robuste negli ambiti più diversi, dall’identificazione delle anomalie, in una logica di manutenzione predittiva, dall’ingegnerizzazione dei processi di automazione, dall’order management delle parti di ricambio, dalla tracciabilità all’analisi in tempo reale.
“Ma la piattaforma da sola non basta. Importantissimo è il ruolo dei partner, che conoscono i loro clienti e sono in grado di supportarli nell’identificazione del percorso di digital transformation più adatto a loro”.
In questo caso, il riferimento è a una realtà come Reply, che grazie alla sua struttura a rete, riesce a mettere in campo tutte le competenze necessarie per rispondere alle diverse esigenze delle imprese lungo tutto il loro percorso.
Verso Industry 4.0 con l’agile thinking
Così, Nicolò Calegari, Consultant di Spark Reply, società focalizzata nell’ambito dello Strategic Design, sottolinea la necessità della fare si “thinking”, che prelude qualunque strategia di innovazione.
“La digital transformation – sottolinea – non può limitarsi alla digitalizzazione dei processi esistenti, ma deve prevedere un ripensamento degli approcci, alla luce delle nuove realtà di mercato, dei bisogni dei clienti e delle nuove opportunità offerte dalla tecnologia”.
Calegari è consapevole che spesso per le imprese il dilemma sia: da dove si parte?
La risposta non può essere univoca, anche perché il bisogno di cambiamento nasce spesso dalle criticità e ogni azienda conosce le proprie.
“Non c’è un’unica risposta, ma c’è un metodo, basato un’idea di design agile e di processi lean”.
Calegari lo riassume in tre passaggi: esplorare e identificare il problema, focalizzarsi sulle cose giuste, lasciando da parte le attività non necessarie, adottare le practice di agile development.
L’Edge computing elemento chiave del percorso verso Industria 4.0
Una delle tecnologie sulle quali è importante focalizzarsi, quando si parla di ripensamento dei processi industriali e di manufacturing è l’edge computing, elemento indispensabile quando si lavora in ambito IoT o, ancor più precisamente, Industrial IoT.
“Il mondo IoT è un mondo intrinsecamente eterogeneo – spiega Luigi Cicchese, partner di Concept Reply –, basato su dispositivi diversi e su protocolli diversi. Nei percorsi verso Industria 4.0, sempre più spesso c’è bisogno di prendere decisioni rapide direttamente sul field, basandosi sulle informazioni raccolte dal campo”.
È qui che entra in gioco l’edge computing, supportato da gateway IoT intelligenti, in grado di non solo di fare da bridge da le diverse fonti di informazioni ma di rispondere in modo dinamico ai cambiamenti in corso”.
Il ruolo di MES e MOM
L’Industrial IoT e l’edge computing sono due dei tasselli della strategia verso Industry 4.0, così come un tassello importante è quello dei MES (Manufacturing Execution Systems) e dei MOM (Manufacturing Operations Management).
“In realtà – spiega Patrizia Cavallo, manager di Hermes Reply – parlare di Industria 4.0 significa parlare di processi. E i sistemi MES o MOM servono proprio alla gestione dei processi di produzione”.
Reply, in questo caso, risponde a questa esigenza di gestione con una propria piattaforma dedicata, Brick Reply, volutamente modulare per rispondere alla gradualità dei percorsi implementativi nelle imprese.
Storm Reply: se il cloud è la risposta, il motivo c’è
“Come si vede – interviene a sua volta Anna Buttaboni, IoT & AWS Platform Senior Achitect di Storm Reply – con le sue soluzioni e il suo approccio Reply copre tutto il percorso, dallo shop floor ai MES per arrivare fino al cloud”.
Già, il cloud.
Alla fine, se il cloud viene identificato come piattaforma ideale un motivo ci sarà.
Anzi, più di uno, visto che Buttaboni cita l’assenza di investimenti iniziali upfront, il provisioning on demand, la scalabilità istantanea, l’elasticità, il modello pay as you go, la produttività, l’automazione.
Il tutto con una logica di sicurezza by design che difficilmente le imprese, soprattutto quelle meno strutturate, possono replicare e garantire.
La piattaforma AWS, di cui Storm Reply è il principale partner italiano, è in grado di supportare tutte le applicazioni, dall’IoT ai Big Data, dall’Intelligenza Artificiale alle necessità di compute.
E gli use case che Storm Reply ha già al suo attivo, sono la testimonianza che la cosa funziona.
La sintesi arriva infatti da un testimonial d’eccezione, Sabelt, che produce cinture di sicurezza e sedili sportivi per auto da corsa e del segmento lusso.
La racconta Giulio Graziano, direttore generale della società, spiegando come il percorso verso Industria 4.0 sia nato di fatto dalle richieste dei clienti di riferimento.
Le stesse richieste cui aveva accennato Campoccia all’inizio dei lavori: velocità, produttività, qualità, flessibilità.
Ha parlato di un approccio graduale e integrato, con il supporto di un partner che è stato in grado non solo di identificare le azioni da fare, ma anche quelle da non fare, in piena logica lean, e di supportare Sabelt nel suo approccio tecnologico.
Il risultato? Un progetto Industria 4.0 in opera, con un investimento per 1,5 milioni di euro. Che per un’azienda di medie dimensioni quale è Sabelt non è certo un progetto da poco.