Telemedicina

Telemedicina Made in Sud: un bracciale smart per la sicurezza di chi lo indossa

Telemachus (Telemedicine Monitoring and Collaborative Hub-and-Spoke System) è un progetto innovativo realizzato da un consorzio di aziende del Sud Italia guidato da g-nous che, tramite un braccialetto smart e un’app, incrocia parametri vitali e dati satellitari dando non solo impulso alla lotta contro il Covid-19, ma aprendo anche a sviluppi di telemedicina applicabili nell’immediato futuro in più ambiti, dal lavoro al turismo

Pubblicato il 27 Lug 2021

Telemachus-Braccialetto-3-HD

È stata avviata da alcune settimane la sperimentazione sul dispositivo medico realizzato da un consorzio di aziende del Sud Italia guidato da g-nous, società pugliese attiva nel settore della space economy: un braccialetto smart e un’app che incrociano parametri vitali e dati satellitari per monitorare la diffusione del Covid-19, curare i pazienti a distanza, bloccare la catena dei contagi nelle strutture sanitarie ed infine, comprendere le relazioni fra epidemia, comorbidità e condizioni ambientali, sviluppando modelli predittivi sull’andamento di questo e altri virus.

Telemachus (acronimo di Telemedicine Monitoring and Collaborative Hub-and-Spoke System) è un progetto innovativo, co-finanziato da un bando dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) attraverso i fondi di Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e Ministero dell’Innovazione e della Digitalizzazione e in collaborazione con il Politecnico di Bari. I braccialetti smart prodotti, l’app e la dashboard, annunciati la scorsa estate, sono ora in fase pilota nella ASL Bari e al Policlinico Riuniti di Foggia. La grande mole di dati raccolta sarà poi analizzata da  Politecnico di Bari e g-nous, per esplorare le potenzialità in essi nascoste grazie all’intelligenza artificiale. L’idea è di disporre di uno strumento in più per svolgere analisi epidemiologiche sul comportamento e la diffusione del virus ed elaborare modelli statistici descrittivi e predittivi.

Un sistema, che non solo dà impulso alla lotta contro il Covid-19, ma apre anche a sviluppi di telemedicina applicabili nell’immediato futuro in più ambiti, dal lavoro al turismo, aiutando la ripresa di tutti quei comparti duramente colpiti dalla crisi sanitaria. In contesti lavorativi estremi, il braccialetto può monitorare in tempo reale i parametri vitali dei lavoratori e prevenire malori, riducendo gli incidenti e preservando la salute del personale. Nel turismo, in ecosistemi chiusi come le navi da crociera o i villaggi, così come sperimentato al Policlinico Riuniti di Foggia, Telemachus consente di garantire la sicurezza di operatori e clienti.

“Crediamo che la telemedicina – spiega CEO di g-nous Ruggiero Giannini  -rappresenti il futuro della sanità e della società, e che la tecnologia possa fornire un impulso a questa rivoluzione. Stiamo sperimentando un prodotto innovativo che, grazie alla cooperazione con il personale sanitario, ha l’ambizione di diventare uno strumento importante a supporto del servizio sanitario nazionale e di tutte le organizzazioni private che avranno necessità di garantire la sicurezza nei propri contesti operativi. Immaginiamo un futuro in cui ogni persona abbia la possibilità di essere assistita in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Al di là della pandemia che stiamo vivendo, stiamo concependo un servizio utile non soltanto durante l’emergenza Covid, ma applicabile anche ad altre patologie e altri contesti di rischio”.

Sensori biomedici e geolocalizzazione spaziale per monitorare in tempo reale parametri vitali

Esteticamente simile a un orologio, realizzato in Puglia e composto internamente da diversi sensori biomedici, il dispositivo rileva i parametri vitali di chi lo indossa, come frequenza cardiaca, temperatura corporea, ossigenazione del sangue (SpO2) ed elettrocardiogramma (ECG), per poi inviarli in tempo reale ai medici che li esaminano da mobile attraverso l’app (disponibile su dispositivi iOS e Android) e da desktop attraverso una dashboard web. Il braccialetto si ricarica attraverso una piastra magnetica e non ha display: in quanto dispositivo medico, il suo solo scopo è inviare dati certificati a un professionista collegato in remoto, capace di analizzarli correttamente.

Il plus di Telemachus è la capacità di incrociare i parametri vitali con le condizioni ambientali grazie ai sistemi di geolocalizzazione spaziali (i satelliti) e terrestri (dispositivi BLE, Bluetooth Low Energy). Si potrà dunque capire quanto influiscono ad esempio lo smog, le variazioni di temperatura e altri fattori climatici o sociali sulla catena dei contagi. Informazioni fondamentali per sviluppare modelli predittivi sulle epidemie come quella da Covid-19. Il tutto, con la sicurezza di un sistema di codifica dei dati che garantisce l’anonimato delle persone che indossano il dispositivo.

Tutte le componenti e le tecnologie sono state realizzate da aziende del consorzio: la barese g-nous coordina le attività del progetto e sviluppa l’intelligenza artificiale, Aulab (Bari) ha sviluppato l’app e la dashboard, Nextome (Bari) il sistema di posizionamento, Sensor ID (Campobasso) ha curato la progettazione dei sensori e gli aspetti di comunicazione del sistema, BionIT Labs (Lecce) si è occupata della progettazione e della produzione del braccialetto, SaniLab Plus (Bari) dell’arruolamento dei medici di base e degli aspetti di consulto medico all’interno del sistema. Il Politecnico di Bari ha fornito una supervisione tecnico-scientifica e sta curando l’andamento della fase pilota.

Due diverse sperimentazioni per curare i pazienti a distanza e tenere sotto controllo la curva dei contagi

Nel reparto di Medicina Generale della ASL Bari è in corso la distribuzione dei dispositivi a un campione di pazienti  (selezionato da esperti epidemiologi e statistici) per monitorarne a distanza i parametri vitali. Qui la sperimentazione segue un modello hub and spoke: il monitoraggio diffuso sul territorio è reso possibile dai dispositivi distribuiti e dall’app che inviano in tempo reale i dati al medico di Medicina Generale (Spoke) sotto il controllo della ASL Bari (Hub).

“Telemachus – conferma il dott. Vincenzo Contursi, medico di Medicina Generale presso la ASL Bari – è un sistema integrato di telemedicina che consente di monitorare e gestire in remoto i pazienti Covid in tutte le fasi della malattia, anche grazie alla carta del rischio clinico e le tele-visite su appuntamento. L’esperienza maturata in questi mesi conferma la validità della innovazione digitale nella tutela della salute dei cittadini e nel salto di qualità della pratica clinica del Medico di Famiglia”.

Un altro set di braccialetti smart è in dotazione al Policlinico Riuniti di Foggia per la sperimentazione indoor. Qui l’obiettivo è monitorare le condizioni di salute del personale sanitario per tracciare e bloccare tempestivamente la catena del contagio all’interno della struttura ospedaliera ed evitare dunque un focolaio fra chi salva vite umane. In questo contesto, il braccialetto sfrutta la tecnologia spaziale GNSS (quella del GPS e di Galileo) e la tecnologia BLE (Bluetooth Low Energy), un sistema wireless ideale per spazi chiusi e circoscritti.

“È fondamentale – dice la prof.ssa Maria Pia Foschino Barbaro, Ordinario di Malattie dell’Apparato Respiratorio presso l’Università degli Studi di Foggia e Direttrice della Struttura di Malattie dell’Apparato Respiratorio D’Avanzo – Policlinico Riuniti di Foggia – prevenire i contagi nella struttura ospedaliera, sia perché gli operatori sanitari sono i soggetti più a rischio di infezione sia perché possono diventare essi stessi veicolo del virus ai pazienti ricoverati o ad altro personale con cui si lavora a stretto contatto. Questa tecnologia consente di ricostruire i contatti e circoscrivere il numero di soggetti potenzialmente infettati e, successivamente, monitorare chi ha contratto il virus, a domicilio”.

I primi risultati dei test Telemachus

Come testimonia il prof. Donato Lacedonia, Dirigente medico dell’unità operativa complessa di Malattie dell’Apparato Respiratorio D’avanzo – Policlinico Riuniti di Foggia “I test effettuati in reparto sono molto soddisfacenti e i dati rilevati sono in linea con la strumentazione ospedaliera. Il personale sta rispondendo con entusiasmo. Monitorare i soggetti attraverso app e piattaforme dedicate consentirà di avere sempre sotto controllo il quadro clinico e quindi intervenire tempestivamente per prevenire peggioramenti improvvisi”.

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