Nel corso del recente CES di Las Vegas, la startup svizzera Authena ha presentato due nuove soluzioni che combinano tecnologie quali NFC, blockchain, IoT e AI, con l’obiettivo di combattere il fenomeno critico e in forte crescita del grey market. Lo strumento per la protezione vera e propria è Authena L1VETM, che rende il tracciamento in tempo reale di ogni prodotto attraverso la supply chain in ogni Paese del mondo; Authena M3TATM è invece pensata per stabilire un ponte di fiducia tra gli oggetti fisici e i loro gemelli nel Metaverse.
Più nel dettaglio, grazie ad Authena L1VETM i brand acquisiscono la possibilità di seguire il tracciamento di ogni singolo prodotto in modo autonomo. Si tratta infatti di un tracker – autonomo e ricaricabile –progettata per monitorare in tempo reale la posizione del prodotto su scala globale e lo status delle singola unità grazie all’accesso a una dashboard basata su AI. La soluzione, sviluppata per il settore farmaceutico, è stata da Authena ottimizzata e resa accessibile anche ad altri settori come quello del lusso.
La seconda innovazione, Authena M3TATM, punta a rendere possibile un collegamento tra i brand e il Metaverse. La soluzione – Plug & Play – spendibile in un’ottica di brand reputation, è progettata per creare nuovi canali di vendita su mercati NFT e coinvolgere maggiormente i consumatori finali. Dietro al funzionamento della soluzione ci sono i Non-Fungible Token (NFT), realizzati su base Ethereum ERC-721 e interoperabili con altri protocolli, associati a un gemello nel mondo fisico tramite l’app di Authena DAPP, che a sua volta collega gli NFT alla dashboard di Authena.
“La contraffazione provoca alle aziende miliardi di dollari di perdite ogni anno e comporta gravi conseguenze per le persone e l’ambiente – spiega Matteo Panzavolta, Fondatore e CEO di Authena – L’aumento delle abitudini di acquisto online a causa del Covid-19 ha generato di conseguenza crescenti rischi e pericoli legati al commercio globale di prodotti contraffatti (ad esempio i cosmetici). Basti pensare che solo nel settore luxury la contraffazione pesa circa 225 milioni di euro in Italia”.