Industria 4.0, il manifatturiero entra nell’ottica dell’on-demand

Secondo la ricerca realizzata da Coleman-Parkes per Interoute l’obiettivo della trasformazione digitale dell’industria è il miglioramento della customer experience. Simone Bonannini: “I consumatori assisteranno alla rivoluzione della supply chain”

Pubblicato il 17 Mag 2018

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Anche quando si tratta di multinazionali del manifatturiero la priorità della trasformazione digitale dei processi produttivi è il miglioramento della customer experience: dare vita cioè con l’industria 4.0 a prodotti e servizi che siano più vicini agli utenti finali rispondano meglio alle loro esigenze particolari, in un’ottica di personalizzazione che si sta gradualmente facendo strada come una delle più grandi opportunità di business per il futuro.

Un trend confermato dallo studio “The challenges facing European IT decision-makers engaged in digital business transformation”, realizzata da Coleman-Parkes Research su commissione di Interoute.

Il manufacturing ha bisogno dell’on demand

“Il settore manifatturiero è in cerca di soluzioni per rispondere alle esigenze dei clienti con una mentalità ‘on-demand’, e, di conseguenza, offrire loro un supporto di ultima generazione – afferma Simone Bonannini, vice president Southern Europe, Cee e Mea di Interoute – Grazie alla digital transformation, aziende del settore manifatturiero e ingegneria possono contare sul livello di servizio, veloce e ottimale, che i clienti di oggi si aspettano. Ad esempio, come consumatori, nel corso della nostra vita assisteremo ad una vera e propria rivoluzione delle supply chain, perché i pezzi di ricambio saranno progettati localmente e spediti solo nelle vicinanze, in un batter d’occhio, migliorando radicalmente la customer experience, perché le richieste verranno evase molto velocemente. Per essere pronte a questo cambiamento, le aziende del settore devono partire da un’infrastruttura digitale che connetta reti digitali e legacy, che sia quindi abbastanza flessibile da accogliere le ultime novità e rispondere al cambiamento”.

Così in un contesto in cui il settore manifatturiero italiano ha registrato un buon inizio del 2018, che ha segnato il maggior tasso di crescita di produzione dal 2011, oltre che una sostenuta progressione degli ordini, come non se ne registravano da 18 anni, il 68% delle aziende del settore industria e ingegneria nutre fiducia verso questo driver di cambiamento. Un dato che in Italia è superiore alla media europea, dove si ferma al 61%.

Lo scopo principale delle aziende del manifatturiero che hanno abbracciato la trasformazione digitale, secondo lo studio commissionato dall’operatore proprietario di una piattaforma di servizi cloud globale, è migliorare l’esperienza del cliente. Un obiettivo segnalato dal 49% del campione, contro il 32% del settore legale e il 38% delle società che operano nel campo del turismo e dei trasporti. Gli intervistati evidenziano di aver bisogno di una dorsale digitale che offra loro una connettività e una rete adatte al supporto di una collaborazione più intensa nel contesto della supply chain, e che consenta di fornire una esperienza di acquisto più piacevole ai propri clienti.

Tre requisiti per la Digital Transformation e la visione di Interoute

Tra i requisiti più richiesti per una digital transformation di successo le aziende manifatturiere citano piattaforme IT automaticamente scalabili (66%), messa in sicurezza dell’intera architettura (63%), evoluzione continua dei processi (59%) e piattaforme digitali in grado di connettere tecnologie legacy e applicazioni cloud (52%).

Grazie all’Industria 4.0, si legge in una nota di Interoute, le aziende manifatturiere automatizzano maggiormente la supply chain, e applicano i principi della fabbrica intelligente attraverso lo scambio di dati in tempo reale. Al contempo, le funzionalità dedicate alla customer experience stanno diventando sempre più hi-tech e personalizzate, e questo accresce la necessità di collaborazione con partner e fornitori. Da questo quadro emerge il bisogno, per favorire la circolazione di nuove idee e velocizzare lo sviluppo dei prodotti, che costruttori e ingegneri si impegnino a co-innovare e gestire in outsourcing alcune aree. Altrimenti, come testimonia il 56% del campione, si rischia di non essere in grado di adattare le strutture aziendali al cambiamento.

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