Come è consuetudine, la fine dell’anno o l’inizio di quello nuovo rappresentano il momento migliore più che per tracciare consuntivi per cominciare a delineare tendenze e aspettative rispetto ad alcune leve tecnologiche. Nessuna eccezione per i trend IoT.
Sull’Internet of Things, va detto, si sono espressi in molti, soprattutto in considerazione della nuova luce in cui questa leva tecnologica sempre più spesso appare: non una tecnologia a sé stante, ma una vera e propria leva trasformazionale, soprattutto se utilizzata in piena integrazione con soluzioni di data analytics e artificial intelligence.
Probabilmente, in precedenza l’aspetto che maggiormente balzava all’occhio quando si parlava di Internet of Things erano i numeri. Per anni sembrava di assistere a un balletto di cifre in crescita inarrestabile.
Superato l’effetto-sorpresa, i numeri oggi sono un dato di fatto.
In dieci anni – le proiezioni in calce sono quelle di Statista – si passa dai 15 miliardi di dispositivi connessi del 2015 agli oltre 75 miliardi attesi per il 2025.
Da parte sua, IDC si dice convinta che nonostante l’impatto della pandemia a livello mondiale il comparto IoT si dovrebbe mantenere su un livello di crescita medio superiore all’11% all’anno.
È evidente che stiamo parlando di una tecnologia in piena espansione che trova spazio non solo all’interno delle imprese o delle organizzazioni, ma nella vita quotidiana delle persone. Talmente pervasiva che secondo Forrester Research si potrebbe anche arrivare a non chiamarla neppure più IoT, sostituita da qualcosa di più accattivante proprio per il consumatore o l’utente finale.
Dall’Internet of Things all’Internet of Behaviors
Sembra concordare con Forrester anche Gartner, che già parla di una Internet of Behaviors (IoB), che utilizza i dati, anche quelli raccolti dai sensori, per modificare i comportamenti delle persone.
Le informazioni raccolte da dispositivi, macchine sensori, le informazioni provenienti sia dal mondo digitale sia dal mondo fisico possono essere utilizzate per influenzare i comportamenti. E questo negli ambiti più diversi.
Nel settore del trasporto merci, i sensori a bordo dei veicoli possono restituire informazioni importanti sullo stile di guida del conducente, dati utilizzabili per migliorare sia le prestazioni sia la sicurezza.
Nei luoghi di lavoro l’utilizzo di sensori e strumenti di visione possono dare indicazioni importanti sul fatto che i dipendenti (o i clienti in un negozio) indossino correttamente i dispositivi di protezione o si sanifichino le mani con regolarità.
I dati provenienti dai tracker o dai dispositivi indossabili possono dare informazioni importanti ai medici sullo stile di vita dei loro pazienti, con l’obiettivo di incoraggiarli ad adottare abitudini più salutari.
I dati raccolti nei punti vendita possono rappresentare indicatori importanti per influenzare gli acquisti.
È un cambio di passo importante, che deve naturalmente farei conti con tematiche di privacy e riservatezza e ha implicazioni etiche e sociali non trascurabili, sulle quali torneremo in un altro articolo.
Ma è una tendenza, sulla quale saremo sicuramente chiamati a riflettere nei prossimi mesi.
Trend IoT: la prima sfida è la sicurezza
Restando per il momento ancorati al solo mondo dell’IoT, appare comunque chiaro che è proprio nell’estrema pervasività di dispositivi e sensori che risiedono oggi le maggiori sfide e le maggiori opportunità.
La prima sfida – è questo un punto sul quale tutti gli analisti insistono e del quale abbiamo avuto più volte modo di parlare è rappresentata dalla sicurezza.
Alla crescente diffusione della tecnologia fanno da contraltare, come logica conseguenza, anche nuove sfide in termini di sicurezza. Non è una novità che reti e dispositivi IoT siano spesso oggetto di attacchi e hacking: phishing, intrusioni, furto di dati o di dispositivi, modifica delle configurazioni sono tra le azioni malevole più comuni. La parola d’ordine, in questo caso è sicurezza. Ma anche chiarezza.
Mano a mano che la consapevolezza della vulnerabilità dei sistemi cresce, diventerà premiante la chiarezza con la quale i produttori e i fornitori spiegheranno quali sono le misure di protezione adottate per difendere perimetri sempre meno definiti.
Trend IoT: I casi d’uso
Parlando di trend IoT, sicuramente al centro dell’attenzione ci sono gli ambiti di applicazione, sempre più differenziati rispetto al passato.
L’IoT nel manifatturiero
L’implementazione dell’IoT nel mondo manifatturiero è prassi ormai consolidata. I sensori installati a bordo macchina consentono di monitorare la produzione, identificare per tempo eventuali problemi, diagnosticare anomalie per attivare interventi di manutenzione preventiva.
L’IoT ha trovato casa nelle smart factory non solo installato sui macchinari, ma anche utilizzato direttamente dagli operatori, per tenere sotto controllo le condizioni di lavoro e la sicurezza in fabbrica.
Nella visione di Forrester, una cosa che il 2020 e l’emergenza per la pandemia da COVID-19 ci ha insegnato è che le cosiddette remote operation possono funzionare anche nel manifatturiero. Grazie all’IoT si sono accelerati la connessione e il collegamento di asset precedentemente non connessi, cogliendo tutti i benefici di poter ricorrere ai cosiddetti remote expert per attività di supporto, intervento e manutenzione, evitando di conseguenza tempi di inattività prolungati e viaggi. È una tendenza che si è affermata nel corso del 2020 e non potrà che confermarsi in questo nuovo anno.
L’IoT nel mondo sanitario
Anche in questo caso non parliamo di una applicazione nuova dell’Internet of Things, ma di una tendenza che si è accentuata nel corso del 2020 ed è destinata ad assumere una connotazione più strutturale nei prossimi mesi.
Il settore sanitario ha trovato nell’IoT un valido supporto nella gestione della fase acuta dell’emergenza per la cura e l’assistenza dei pazienti cronici, per i quali non era prudente né consigliato l’accesso alle strutture ospedaliere per i controlli di routine.
Analogamente, sempre l’Internet of Things, nella declinazione di dispositivi indossabili o dispositivi medicali connessi, ovvero tutto quanto rientra nell’ambito dell’Internet of Medical Things, ha consentito di seguire con maggiore efficacia il decorso dei pazienti dimessi.
Parlando di trend IoT, possiamo dunque facilmente ipotizzare che tutto quanto afferisce alla smart health resterà al centro dell’attenzione delle organizzazioni sanitarie anche nei prossimi mesi, con una crescita sensibile di telemonitoraggio dei pazienti e più in generale della cura domiciliare.
L’IoT nella gestione del personale
Anche quando si tratta di gestione del personale, l’emergenza COVID-19 nei mesi scorsi ha fatto emergere l’importanza di implementare soluzioni IoT per monitorare l’affollamento dei luoghi di lavoro (oltre che dei negozi o dei mezzi di trasporto), al fine di garantire quel social distancing che ha rappresentato e tuttora rappresenta il prerequisito per riprendere le attività in presenza.
Che si tratti di dispositivi indossabili, di sensori di presenza o di beacon, stiamo in ogni caso parlando di soluzioni che si prestano agli scopi più diversi.
La stessa soluzione che rileva la presenza di persone in un determinato spazio, può essere asservita anche ad applicazioni di smart building, per regolare l’illuminazione, il riscaldamento o il raffrescamento degli spazi, con un effetto positivo in termini di risparmio energetico.
Nell’ottica di un sempre più diffuso ricorso al lavoro agile e allo smart working, le stesse soluzioni, connesse ad App dedicate, possono essere utilizzate per individuare scrivanie libere e occupate e impostare regolazioni di luce e calore sulla base delle proprie specifiche preferenze e necessità.
L’IoT nelle smart city
Il percorso che porta alla creazione di città intelligenti è in piena accelerazione, con una spesa globale che secondo IDC quest’anno dovrebbe raggiungere il 135 miliardi di dollari. Stanno nascendo veri e propri ecosistemi virtuosi. Non si tratta “semplicemente” di collegare (anche e soprattutto facendo leva sulle potenzialità dell’IoT) servizi pubblici, parchimetri o semafori, ma di immaginare nuovi servizi e soluzioni che abilitino un modo nuovo di vivere la città, facilitando la vita delle persone – in particolare i soggetti fragili – migliorando gli aspetti sociali, ambientali e finanziari della vita urbana, aumentando la sostenibilità e la qualità della vita.
L’IoT nel Retail
È uno dei trend IoT in fase di consolidamento.
Dall’implementazione delle tecnologie RFID per rendere più efficiente la gestione delle merci e dei magazzini all’adozione di soluzioni IoT specifiche per il punto vendita, sono molte le leve tecnologiche utilizzate dai retailer per ottimizzare le loro operation e rendere più efficace e coinvolgente l’esperienza del consumatore.
Stiamo comunque parlando di un settore nel quale il Coronavirus ha radicalmente cambiato le carte in tavola, modificando i comportamenti di acquisto dei consumatori e richiedendo agli operatori del comparto di indirizzare diversamente i propri investimenti. Così, una maggiore attenzione si è giocoforza concentrata sul miglioramento delle attività online, mentre molti degli aspetti legati alla sicurezza nei posti di lavoro – in primis le norme sul distanziamento – sono diventati centrali anche nei punti vendita fisici.
In ogni caso, anche in questo caso l’IoT è una delle componenti di un mix tecnologico diversificato, nel quale rientrano anche AI, robotica, X-reality, oltre naturalmente alla data analytics.