Convertire l’energia cinetica dei veicoli in transito e in rallentamento, “assorbendo” la loro decelerazione e convertendola in energia elettrica. E’ possibile grazie a “Lybra”, il dispositivo per il recupero di energia dal traffico nato e sviluppato da un’idea completamente italiana, grazie a un’intuizione di Undergoround power, startup nata nel 2011 e selezionata dal ministero dell’Ambiente come una delle 10 Pmi italiane più promettenti nel settore del clean tech, e che sarà realizzata in collaborazione con Intermatica e Autovie Venete, concessionaria autostradale del Triveneto, che ha sposato il progetto individuando come primo area di intallazione il casello di Cordignano, in provincia di Treviso, che conta su un passaggio giornaliero di circa 6.000 veicoli, per un potenziale di 16.000 kWh/anno di energia prodotta.
Tra gli effetti positivi innescati dal questa soluzione si smart energy, il calore ed i gas di scarico dispersi nell’aria vengono notevolmente ridimensionati con una minore dispersione di CO2, e si contribuisce ad aumentare la qualità della sicurezza stradale, inducendo i veicoli a rallentare dove già previsto, ad esempio in prossimità di una barriera autostradale.
“Una delle sfide più significative che ci troviamo ad affrontare a livello globale è come trasformare le nostre città in ambienti intelligenti e sostenibili, poiché in esse si consuma il 70% dell’energia totale prodotta – afferma Andrea Pirisi, Ceo e Founder di Underground Power – Il traffico stradale può essere considerato una sorgente di energia? Le auto trasformano il combustibile in movimento, ma quando rallentano creano un esubero di energia cinetica che si trasforma in calore e gas di scarico. Lybra consente di recuperare una parte di questa energia e la rende disponibile per nuovi utilizzi, trasformando di fatto il traffico in una nuova risorsa energetica.
Dopo molti anni di duro lavoro – conclude – sia in laboratorio che sul campo, siamo finalmente in grado di testare il nostro prodotto in una situazione di funzionamento ideale, la barriera autostradale, e siamo convinti che i risultati di questo progetto pilota porteranno benefici all’ambiente ed ai nostri partner, cambiando il modo con cui guardiamo il mondo dell’energia e dell’innovazione”.
“Da anni ci occupiamo di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie che moduliamo ed integriamo affinché diventino cambiamento – sottolinea Marco Orsini, vicepresidente di Intermatica – Quando abbiamo studiato l’ingegneristica utilizzata da Lybra, abbiamo intuito che avrebbe posto una pietra miliare nel settore del recupero dell’energia, proprio come venti anni fa abbiamo, per primi, creduto nella tecnologia delle comunicazioni satellitari. Abbiamo ottimizzato le funzionalità di Lybra integrandolo con la nostra conoscenza e la nostra esperienza nella gestione e trasmissione dei dati e del telecontrollo dei sistemi. Siamo orgogliosi di credere in un progetto italiano che ambisce a rivoluzionare il mercato delle soluzioni da fonti alternative ed impatta in maniera estremamente profonda sulla conservazione dell’ambiente, limitando la dispersione di CO2 prodotta dal traffico. L’installazione di Cordignano permetterà di risparmiare 11 tonnellate l’anno di anidride carbonica e di produrre ogni giorno l’energia che corrisponde al fabbisogno di circa 8 abitazioni”.
“Abbiamo sposato subito il progetto Lybra – conclude MaurizioCastagna, presidente di Autovie Venete – nella convinzione che sperimentare nuove opportunità è un dovere, una vera e propria responsabilità sociale verso gli utenti. Riuscire a trasformare il traffico in produttore di energia, è un obiettivo ambizioso ma perseguibile, una sfida che apre nuove strade e offre, inoltre, un’interessante opportunità di crescita professionale anche ai nostri tecnici”.