Il comparto della Contract Logistics mette in fila il quinto anno consecutivo con il segno più: per il 2018 si prevede un fatturato di 82 miliardi di euro, a +0,6% rispetto al 2017 grazie all’aumento del traffico merci e all’andamento positivo del Pil. La crescita è stata essenzialmente guidata da due vettori: da una parte una spiccata vivacità che ha portato a 40 operazione di merger&acquisition negli ultimi due anni, e dall’altra dalle possibilità aperte dall’innovazione e dalle nuove tecnologie, spesso portate in azienda grazie a partnership con startup. Sono alcune delle principali evidenze che emergono dalla ricerca dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” della School of Management del Politecnico di Milano (www.contractlogistics.it) presentata a Milano durante il convegno “Customer Experience, Startup e 4.0: la Logistica spicca il volo“.
Grazie alle soluzioni di Logistica 4.0, emerge dallo studio, è possibile automatizzare alcune attività, raccogliere e trasmettere dati attraverso gli oggetti connessi e decentralizzare il processo decisionale: da queste innovazioni quasi un operatore del settore su due si aspetta un aumento della produttività, mentre il 37% prevede una maggiore visibilità sui processi e il 27% migliore tracciabilità. Le startup nel settore della logistica finanziate a livello internazionale negli ultimi due anni sono 319, e questo dà l’idea del fermento che si registra attorno a questi nuovi player in grado di realizzare piattaforme di incontro fra domanda e offerta di servizi logistici o soluzioni hardware e software di supporto alle attività di trasporto e di magazzino. Senza contare che l’innovazione coinvolge in pieno anche il customer service, dove si registra l’estensione nel B2B di dinamiche standard che finora erano proprie dell’e-commerce B2c, come alta velocità, frequenza di consegna e segmentazione del servizio, chat, analytics e soluzioni tecnologiche innovative.
Torna a crescere nella logistica conto terzi anche il numero di imprese attive, particolarmente tra corrieri e corrieri espresso (+11,6%) e gestori di magazzino (+3,4%). Nel 2016 inoltre l’outsourcing ha raggiunto una quota del 40,5%, per un valore di mercato di 45,2 miliardi di euro (+8,3% in termini reali rispetto al 2009) su un valore complessivo del comparto logistico pari a 111,8 miliardi.
“Dalla ricerca emerge il quadro di un settore in crescita per fatturato, volumi movimentati e numero di operatori, che trova nuovo impulso dalle startup, dall’ingresso nel comparto di soluzioni 4.0 e dalla crescente attenzione delle imprese per la customer experience – sottolinea Marco Melacini, responsabile scientifico dell’Osservatorio Contract Logistics – Per evitare che l’innovazione si riduca all’investimento in nuove macchine e software, però, occorre sviluppare una visione chiara del processo logistico, rafforzare la collaborazione tra gli attori della filiera e allargare il livello di competenze degli operatori”.
“Il forte dinamismo del settore trova conferma nel grande numero di operazioni di M&A e nella costante crescita dell’incidenza della logistica conto terzi, che ormai supera stabilmente il 40% del totale delle attività logistiche – aggiunge Damiano Frosi, direttore dell’Osservatorio Contract Logistics – Le direzioni di sviluppo intraprese dalle startup e la relazione stessa fra gli operatori tradizionali e le nuove imprese innovative possono diventare un’ulteriore leva competitiva. La strada per innovare passa da un mix di sviluppo interno e collaborazione con le nuove imprese”.
Per entrare più specifico nei principali vettori di innovazione, la rivoluzione della digital trasformation che porta alla cosiddetta Logistica 4.0 sta contribuendo in maniera determinante a introdurre nuovi sistemi di stoccaggio, movimentazione e trasporto in grado di automatizzare le attività, di raccogliere e trasmettere dati attraverso oggetti smart che comunicano fra loro e di aumentare il grado di autonomia delle macchine, decentralizzando il processo decisionale in molte attività logistiche. “La Logistica 4.0 può spostare i confini nella relazione dell’outsourcing – spiega Melacini – Al fornitore di servizi logistici è richiesto non solo un coinvolgimento esecutivo ma una sempre maggiore capacità di gestione e integrazione di sistemi complessi. Per coglierne appieno le opportunità, nei prossimi anni sarà necessario investire, da un lato, in strumenti che consentano di integrare soluzioni tecnologiche basate su sistemi informativi diversi e, dall’altro, nello sviluppo di competenze specifiche per la gestione di queste nuove soluzioni, lavorando in termini di formazione e attrazione di talenti da altre funzioni aziendali e settori”.
Quanto ai nuovi modelli di customer service, “Si prospetta un cambio di paradigma che può influire anche sulla relazione di outsourcing – commenta Frosi – da interfaccia per la gestione delle anomalie a strumento per il miglioramento continuo della relazione e del processo logistico, con eventuale riconoscimento di questa attività a livello contrattuale”.
Infine le startup: tra le startup mondiali, il gruppo principale (110) è costituito da realtà che si propongono come nuovo player della logistica, riscuotendo un notevole interesse da parte degli investitori con 2,7 miliardi di finanziamenti. Basano il loro modello di business sulla fusione tra l’offerta di un servizio logistico e lo sviluppo di un software cloud a supporto, dalla digitalizzazione dei flussi informativi ai sistemi digitali per ottimizzare la gestione degli spazi nello stoccaggio e nei mezzi di trasporto, algoritmi di Big Data Analytics per la pianificazione dei trasporti e il tracking, l’analisi dei Big Data per la pianificazione dei giri e la stima dei tempi di spedizione nelle consegne urbane.
Il secondo gruppo di startup più numeroso e finanziato, 100 imprese per un totale di 1,6 miliardi di investimenti raccolti, propone piattaforme per l’incontro fra la domanda e l’offerta di servizi logistici, proponendo servizi aggiuntivi come il matching automatico, il rating degli autotrasportatori, la gestione dei pagamenti e il tracking in tempo reale delle spedizioni. Alcune piattaforme estendono questa soluzione all’attività di stoccaggio (3% delle startup censite), mentre il restante 23% delle piattaforme coinvolge utenti non specializzati nell’attività di trasporto e di stoccaggio.
Poi c’è lo sviluppo di soluzioni software (78 startup, per 373 milioni di dollari di finanziamenti) e hardware (31 startup, per 324 milioni di investimenti raccolti) a supporto delle attività di trasporto e magazzino. Tra queste la più diffusa è il Fleet Management, seguita da Supply Chain Visibility, Advanced TMS, Data Analytics e Inventory & Order Management. Fra le soluzioni hardware, invece spiccano quelle di Warehouse Robotics, l’automatizzaizone delle attività di raccolta e gestione dei colli all’interno dei magazzini.